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Federico Cannata: «Nelle mie foto le suggestioni della Sicilia contaminate con le vibrazioni di Milano»

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda
Federico Cannata, graphic designer e fotografo di moda, a 34 anni ha già più di un decennio di carriera alle spalle. La fonte d’ispirazione di Federico è la Sicilia, la sua terra d’origine, ma è altrettanto legato a Milano, dove vive dal 2016. In questa intervista ci racconta di sé, della sua carriera e delle sue passioni

Nato a Modica, in provincia di Ragusa, nel 1989, Federico Cannata è uno dei fotografi di moda italiani più giovani, ma è già entrato nell’Olimpo dei grandi. La sua formazione artistica si è sviluppata tra Milano, dove vive da sette anni, e la sua città natale in Sicilia, che ha influenzato la sua ricerca stilistica.

Le fotografie di Federico Cannata si distinguono per l’utilizzo di colori brillanti, per l’ispirazione tratta dalla cultura e architettura della sua terra natia, e per l’uso di forti contrasti. Il suo stile è un mix di sovrapposizioni, stili urbani e cosmopoliti con un’attenzione giocosa al Graphic Design. Ha lavorato con importanti marchi della moda tra cui Dolce & Gabbana, Luisa Spagnoli, Elisabetta Franchi, Alberta Ferretti, Antonio Marras, ed ha collaborato con prestigiosi magazine di moda come Vogue Italia, Vanity Fair e Elle Spose.

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda

Quando hai deciso di intraprendere la carriera di fotografo di moda?

Federico Cannata: La fotografia, la moda, l’arte in tutte le sue forme si sono sempre unite alla mia vita privata, quasi in maniera vertiginosa, fino a perdersi: una è in funzione dell’altra. Direi che forse non c’è stato un vero e proprio inizio ma un accostare, giorno dopo giorno, dei piccoli mattoncini che dialogano con un progetto di vita. Ho scoperto la fotografia al liceo artistico. Anni di grande formazione perché ho potuto apprendere un vero metodo nel campo della progettazione, che ancora oggi metto in pratica nel mio lavoro.

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda

La fotografia si è fatta “riconoscere” durante una lezione di scultura grazie ad un professore che ci spiegò come catalogare e archiviare le opere in gesso che avevamo creato in laboratorio. Così ci venne consegnata una macchina fotografica e iniziammo subito a fotografare le sculture realizzate. Da quel momento qualcosa dentro di me cambiò. Uscito da scuola, a casa, presi la macchina fotografica di famiglia e iniziai a fotografare il mio quartiere, le persone che lo abitavano: ero semplicemente felice. Potevo finalmente condividere “immediatamente” un’emozione, esprimere all’istante quello che di bello abitava in me. A distanza di 15 anni ho ancora conservate quelle foto. Ogni tanto, quando mi sento poco creativo, le tiro fuori e le rivedo attingendo la giusta carica per ripartire più forte che mai.

Marmil Jewels by Federico Cannata

E cosa rappresenta per te la fotografia, oggi?

Federico Cannata: È diventata un’ossessione, una maniera per restare in connessione con il resto del mondo, una compagna di viaggio nei momenti di solitudine, un diario in cui scrivere. Dopo il liceo artistico mi sono laureato all’Accademia di Belle Arti di Catania in Graphic Design e poi in Editoria. Durante questi anni ho preso soprattutto consapevolezza di quello volevo fare nella vita e capivo che, tutto ciò che ruota attorno alla moda, mi permetteva di esprimere tutto il mio estro creativo. Se nel frattempo i miei coetanei fuggivano tutti dalla Sicilia, io decidevo di iniziare il mio percorso proprio da qui.

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda
Federico Cannata nel backstage di uno shooting

Questa scelta ti ha penalizzato?

Federico Cannata: Non sai quanto mi è stata fatta pesare. Ricordo che nel 2008 l’isola era totalmente fuori dai circuiti “classici” della moda, e i social non c’erano. In quegli anni pensare di essere un fotografo di moda in Sicilia era una pazzia colossale, più che altro per gli altri, perché io invece ero molto convito di riuscirci. La mia grande tenacia e voglia di emergere mi hanno spinto a cambiare le regole del gioco: innanzitutto grazie al web che è stata una grandissima opportunità per noi giovani.

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda
Gigi Hadid in Alberta Ferretti fotografata da Federico Cannata

Oltre alla rete, ho sempre amato gli incontri con le persone, avevo “sete“ di conoscere altri creativi. Da questi incontri sono nati progetti meravigliosi. Avere curiosità rispetto al lavoro degli altri è fondamentale. Mentre ancora studiavo in Accademia, ho iniziato subito a collaborare con stilisti, creativi, aziende, architetti, artisti, hair style e magazine che mi hanno formato e incoraggiato ad andare avanti. A Milano sono arrivato dopo diversi anni, quando le case di moda hanno iniziato ad osservare il mio lavoro.

A soli 34 anni, sei già arrivato a realizzare campagne per brand come Elisabetta Franchi, Antonio Marras, Renato Balestra, Luisa Spagnoli e i tuoi scatti sono stati pubblicati su riviste di moda di tutto il mondo. Te lo saresti aspettato all’inizio?

Federico Cannata: Assolutamente no! Ho sempre vissuto questi servizi fotografici come grandissime opportunità e allo stesso tempo le ho tutte affrontate intensamente come se fossero gli ultimi progetti che andavo a realizzare. Quando arrivi da una lunga gavetta questi nomi ti fanno letteralmente tremare le gambe. Quei brand cosi patinati, le sfilate, le modelle, prima di allora li avevo visti solamente sui magazine che compravo. Poter essere presente ad immortalare gli abiti più belli, la frenesia contagiosa del backstage, gli imprevisti, la maestria degli stilisti, le celebrities, significa anche regalare un sogno indelebile al pubblico che ti segue.

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda
Alberta Ferretti “La Forza della Delicatezza” by Federico Cannata

Durante le fashion week oppure nei backstage di uno shooting fotografico leggo tantissimi commenti di gente comune che, vedendo le mie foto nelle stories, mi ringraziano perché in quel momento hanno sentito un’emozione sulla pelle. Gli occhi delle persone hanno potuto assistere a un concentrato di pura bellezza. Penso che la Bellezza generi sempre sentimenti positivi nelle persone e questo ci dà la possibilità di evolverci. La Bellezza in tutte le sue declinazioni rende le persone migliori.

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda
Antonio Marras “Opera” by Federico Cannata

La tua fonte d’ispirazione principale è la Sicilia, con i suoi paesaggi naturali e le sue architetture barocche. Come riesci a catturare queste emozioni nelle tue fotografie?

Federico Cannata: Tutto quello che di iconografico si trova in Sicilia è diventato una costante fonte d’ispirazione nella mia ricerca fotografica. Immagino la mia Isola come una persona in carne e ossa, con stati d’animo e sentimenti anche contrastanti. Per questo motivo con lei ho instaurato un rapporto di amore e odio. Fare della propria Terra una cifra stilistica è una lama a doppio taglio: perché conoscendo bene i luoghi si può cadere nell’ovvio o perdere quella scintilla creativa, ma allo stesso tempo diventa una grandissima opportunità di differenziazione. Quindi la giusta attitudine è quella di avere attitudini contemporanee, fare ricerca, andare sempre oltre e non fermarsi alla prima idea.

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda
Loredana Roccasalva Organic by Federico Cannata

Come giovane artista mi sento spesso con il corpo in Sicilia e con la mente e gli occhi a New York o a Tokyo. È una sensazione strana da spiegare. Penso che la vera sfida, per chi decide di investire tempo ed energie creative da o per la Sicilia, è quello si proiettare il proprio sguardo non sul “proprio ombelico” ma di parlare un linguaggio universale, attingere da altre visioni e modalità d’espressione. 

Cosa raccomanderesti ad un ragazzo che voglia intraprendere il tuo stesso percorso, proprio dalla Sicilia?

Federico Cannata: Fare dell’esperienza di formazione fuori dalla Sicilia è la chiave del successo. Può sembrare un controsenso, ma penso in realtà che uscire dall’isola, per un certo periodo, significhi capire che esistono altre mille realtà diverse da quella a cui siamo abituati. In Sicilia le opportunità possono essere infinite, basta non ridursi come un’isola dentro un’isola. Detto questo, attualmente c’è un ritorno alle origini molto significativo. Nel 2023 tantissimi giovani creativi, con nuove idee, stanno pensando di vivere la propria rivincita qui, lontano dai classici circuiti. Certo è un processo molto lungo, ma sta accadendo.

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda
Seekelia di Marina Monitto by Federico Cannata

La mia isola mi ha permesso di fare la differenza in un mare pieno di fotografi, e di questo ne prendo consapevolezza soprattutto quando viaggio. Il contesto in cui sono nato e cresciuto offre un concetto diverso, a volte fuori dal comune per chi arriva da altri ambienti. E poi c’è un elemento qui indispensabile: la luce. Quella siciliana è unica al mondo, è qualcosa di divino, fatta di oro dall’alba fino al tardo pomeriggio ma verso la tarda sera si trasforma regalando pennellate color cipria con tocchi leggeri di azzurro acqua. Una luce che si fa sentimento. 

Quali sono le sfide che incontri durante la creazione di una campagna fotografica per un marchio di moda?

Federico Cannata: Una delle difficoltà è quella di non mettere al centro i valori e le visioni del brand per cui stai lavorando. È fondamentale far emergere il marchio e non il proprio mondo.

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda
Francesca Fossati by Federico Cannata

Il tuo stile unisce fotografia e graphic design. Come hai sviluppato questa tecnica?

Federico Cannata: Ho affinato questo modo di fare fotografia durante gli studi all’Accademia. Lavorando continuamente con i testi e le fotografie è stato quasi istintivo arrivarci. In ogni progetto artistico c’è sempre un lavoro di graphic design che esalta lo scatto e ridefinisce il messaggio finale. La parola FOTO_GRAFIE, che ho voluto appositamente “coniare”, vede appunto l’unione di due rappresentazioni espressive: la fotografia come cattura di un istante emozionale e la grafica come racconto, ovvero: inserimento di titoli, manipolazione delle immagini, la presenza di elementi tipografici, impaginazione grafica tipica da rivista, segni, layout ricercati, colori brillanti, sovrapposizioni, collage.

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Elisabetta Franchi “Come nessuno al mondo” by Federico Cannata

Questo modo di intendere la foto di moda sta piacendo molto agli stilisti che sono alla ricerca di una modalità autentica per comunicare, nei migliori dei modi, la loro storia o la nascita di una collezione. Un altro importante aspetto del mio lavoro è quello legato alla scrittura creativa, di cui io stesso mi occupo. Le parole che comunichiamo hanno ancora un peso tanto quanto le immagini che realizziamo. Ogni foto necessita delle parole, di poesie, di riflessioni ad “alta voce” che possano arrivare a tutte le sensibilità.

Cos’è per te l’arte?

Federico Cannata: Evoluzione, contaminazione, rivoluzione.

Hai un movimento o una corrente artistica preferito?

Federico Cannata: Sono letteralmente affascinato dalla pop-art americana ma anche dal surrealismo dei primi del 900.

C’è un fotografo di moda che ti ha ispirato maggiormente, o al quale ti senti affine?

Federico Cannata: Steven Meisel. Guardo i suoi scatti con riverenza e stupore. 

Federico Cannata, intervista al fotografo di moda

Milano è diventata la tua seconda casa. Come ti ha influenzato come fotografo?

Federico Cannata: Sono arrivato a Milano nel 2016 e mi sono immediatamente sentito a casa.
Questa città, con la sua voglia di fare, mi ha sempre ricordato che si può migliorare, che si può “fare in tanti altri modi”, mi ha fatto crescere culturalmente, mi ha incoraggiato a fare più ricerca e allo stesso tempo a non abbandonare le mie radici. Dopo tanti anni questa città resta ancora il sogno per me! Sono una persona che si lascia continuamente influenzare dal luogo in cui si trova, e in questa dualità opposta, Milano e Modica MM, la mia fotografia ne ha assorbito tutti gli effetti e gli stimoli: dal colore alla musica.

Hai dichiarato che, attraverso le tue fotografie, vorresti “incoraggiare gli altri a mettersi in viaggio per ritrovare sé stessi”. Qual è il significato più profondo che vuoi trasmettere attraverso i tuoi scatti?

Federico Cannata: Il tema del viaggio ritorna sempre nella mia fotografia, sia se si tratta di progetti personali oppure scatti realizzati per i miei clienti. Il viaggio qui è inteso principalmente come percorso interiore. Vorrei incoraggiare le persone a non avere timore di guardarsi dentro sé stessi, non avere paura delle proprie emozioni anche se ci fanno soffrire. Forse perché io stesso non ho sempre avuto il coraggio di compiere questo viaggio ma quando l’ho fatto ne sono nati scatti e azioni importanti. Sento di avere, con la mia fotografia, una grande responsabilità “emotiva” verso gli Altri. 

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