Saint Laurent ha svelato la FW23 durante la Paris Fashion Week. In passerella l’eleganza chic del tailleur. In front row, fra le altre celebrities, Dua Lipa e Lila Moss
Anthony Vaccarello ha presentato ieri sera durante la Paris Fashion Week la sua nuova collezione FW23 per Saint Laurent. Certamente uno degli spettacoli più attesi ed emozionanti delle settimane della moda internazionali. Come spoiler, il brand ha utilizzato un vecchio video di Catherine Deneuve, in cui l’attrice francese ha commentato le collezioni del brand negli anni ’90.
L’arredamento della sfilata inoltre si è ispirato alla sala da ballo dell’Hotel Intercontinental, dove la maison ha presentato le sue collezioni di Haute Couture tra il 1975 e il 2001. Una passerella davvero speciale, con enormi lampadari d’oro e in sottofondo elegante musica di pianoforte. E in front row tante celebrities fra cui: Catherine Deneuve, Lila Moss, Olivia Wilde, Zoë Kravitz e Rosie Huntington-Whiteley. Oltre a loro anche la cantante Dua Lipa, che ha scelto di sfoggiare un ensemble tutto nero con un iconico top nero con cappuccio.
Saint Laurent FW23
Sulla passerella Saint Laurent FW23 illuminata solo dai lampadari le modelle hanno sfilato tutte con gli occhiali da sole. Nero, blu navy con righe tennis: i colori sono classici, ma l’audacia del tailleur gonna, questo look di punta della collezione, è nato dal taglio della giacca e dal contrasto con pezzi fluidi o trasparenti che lo accompagnano.
La gonna viene indossata anche con bluse con fiocco gigante, che si estende sulla schiena come uno strascico, e top trasparenti color carne. I motivi tartan si sono visti su gonne o cappotti con spalle XXL, come giacche. Poi un elemento tradizionalmente associato al guardaroba maschile: un plaid che avvolge la parte superiore del corpo, elegantemente drappeggiato e fissato con enormi gioielli dorati. Nei look da sera infine, la gonna può essere sostituita con moderni pantaloni skinny in cashmere. E poi eleganti abiti neri con le spalle nude dalle linee super pulite. E come ha concluso Vaccarello: «Volevo lavorare su una parola, eleganza».