MM6 Maison Margiela ha immaginato una collezione FW23 di capi diversi da come appaiono. Pezzi di un puzzle che dialogano con vari tessuti e silhouette!
Nello show FW23 MM6 Maison Margiela ha presentato i suoi capi in un contesto completamente nuovo. I capi infatti non sono sovrapposti quando si vede un polsino di una felpa sporgere dalla manica di un trench. Dove finisce un pezzo e inizia l’altro? Quello che si pensa essere non corrisponde a quello che poi è. Dunque superfici diverse si incontrano su un unico capo, come fanno anche tessuti, trattamenti e silhouette. Proprio come essere in un salotto surrealista.
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E vedere idealmente seduti attorno a uno stesso tavolo Jacques Prévert, André Breton, Man Ray, Joan Miró. Probabilmente starebbero giocando al Cadavre exquis. Un passatempo, divenuto poi pratica creativa, consiste nel far comporre a più persone una frase o un disegno su un foglio piegato in modo tale che nessuno possa tener conto delle precedenti. Quando il foglio viene aperto, ecco il risultato svelarsi come espressione di libertà, condivisione, slittamento di senso.
MM6 Maison Margiela, la sfilata FW23
Sostituendo ora il tessuto a un foglio di carta, ecco svelati i metodi di costruzione dietro alla nuova collezione FW23 del brand.
Dunque il cappuccio che spunta dal colletto del cappotto in lana cammello è in realtà una sciarpa rimovibile, mentre i boxer che fanno capolino sopra i jeans sono incorporati in un solo capo. Un gilet in pelle si apre per rivelare le abbottonature di un modello da trekking imbottito e di uno sartoriale. Gli accessori risuonano con la collezione e gli stivali alti fino alla coscia nascondono un plateau per restituire un’illusione di altezza. Altre scarpe sono realizzate con una finitura in lamina d’argento che riecheggia nel denim. Non manca l’iconica Japanese bag in un modello a tre manici. Nello show della maison tutti questi capi sono come pezzi di un puzzle che hanno creato un insieme. Un insieme che ciascuno può ricreare con un puzzle nel proprio armadio.
