Il couturier dell’alta moda romana si è spento a 98 anni nella clinica romana Mater Dei. Con il suo stile ed il suo estro ha trasformato profondamente l’Alta Moda, divenendo uno degli stilisti più amati dalle star di Hollywood
È morto a Roma, dove viveva dagli anni Cinquanta, Renato Balestra. Era nato a Trieste nel 1924 in una famiglia di ingeneri e architetti. Sin da giovanissimo aveva manifestato un profondo amore per l’arte, dedicandosi nel tempo libero alla pittura, alla musica e alla scenografia.
La sua carriera nella moda è iniziata per caso, quando i suoi amici hanno inviato uno dei suoi bozzetti al Centro Italiano della Moda (CMI). Il suo talento non passa inosservato, e Balestra viene inviato a partecipare a una sfilata di Alta Moda.
Renato Balestra, la carriera del couturier chiamato il “pittore della moda”
Così Renato Balestra abbandona gli studi di ingegneria e si trasferisce a Milano per completare il suo apprendistato nell’atelier di Jole Veneziani, una delle fondatrici dell’Alta Moda. Nel 1954 poi si trasferisce a Roma, dove lavora per le più prestigiose case di Alta Moda, come Emilio Schubert, Maria Antonelli e Sorelle Fontana.
Nel 1959 fonda a Roma la sua maison. Il soprannome di “pittore della moda” nasce dal suo talento che lo porta a sperimentare nuovi materiali e a dipingere ogni tipo di tessuto. Da queste innovazioni nascono meravigliosi abiti che giocano con le trasparenza e rendono la donna Balestra forte, libera, moderna e consapevole della sua sensualità.
Veste le più famose dive di Hollywood sullo schermo e nella vita privata. Sono di Renato Balestra i costumi di Ava Gardner ne “La contessa scalza” e Il sole sorge ancora”, come quelli di Gina Lollobrigida ne “La donna più bella del mondo”, di Sophia Loren ne “La fortuna di essere donna”, e di Candice Bergen ne “L’ultimo avventuriero”. In breve diviene uno dei designer preferiti da star del cinema come Zsa Zsa Gabor, Liz Taylor e Claudia Cardinale, ma anche di first lady, principesse e imperatrici.
Renato Balestra lavora anche per il teatro, disegnando i costumi per “Cosi è (se vi pare)” diretto da Franco Zeffirelli nel 1985 e quelli del musical “Cinderella”, che tra il 2009 e il 2011 è uno dei tour mondiali di maggior successo.
L’archivio Balestra
Nel 2009 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conferisce l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2013 con Altaroma lancia “Be Blu Be Balestra”, un concorso per giovani talenti che reinterpretano l’iconico Blu Balestra sotto la sua guida. Ho sempre amato questo colore!, ha raccontato Balestra in un’intervista. Adoravo molto dipingere e mescolare le nuance. In seguito ho trovato un singolare tono di blu che ho fatto mio. Inserivo sempre in collezione qualche modello di quella tonalità, così i giornalisti hanno cominciato ad identificarlo e a chiamarlo “Blu Balestra”.
Sempre AltaRoma nel 2018 gli rende omaggio con un evento unico: oltre 100 dei suoi abiti d’archivio sfilano a Cinecittà, davanti a un pubblico di 2.500 persone. L’anno dopo l’Archivio Renato Balestra – oltre 40.000 bozzetti e disegni, centinaia di abiti, video e articoli di giornale – viene dichiarato di interesse storico da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Le esequie di Renato Balestra saranno celebrate martedì 29 novembre nella Chiesa di Santa Maria del Popolo di Roma. Saranno le figlie Federica e Fabiana, assieme alla nipote Sofia, a gestire il marchio e l’atelier.