Wondernet Magazine
Psicologia

Dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei (e cosa vuoi comunicare)

La moda e il suo linguaggio, che racconta chi siamo
Quanto racconta di noi l’outfit che scegliamo? «L’abito non fa il monaco», recita il proverbio, ed in effetti non bisognerebbe attribuire troppo peso alle “prime impressioni”. Il nostro modo di vestire tuttavia è sempre un’espressione di noi, di qualcosa che vogliamo mostrare… o nascondere

La moda ha un suo linguaggio, e tramite l’abbigliamento comunichiamo ogni giorno qualcosa della nostra identità e personalità, cercando di dare un’idea di noi agli altri. Infatti, che si tratti di un modo autentico o artefatto di mostrarci, i nostri abiti e il nostro outfit comunicano sempre qualche elemento su di noi, sul nostro stile o anche sulla nostra noncuranza nel seguire schemi preconcetti.

Attraverso gli abiti, gli accessori e i colori si comunicano in particolare tre elementi: il nostro modo reale di essere, come vorremmo apparire agli altri e come pensiamo di dover essere.

La moda e il suo linguaggio: due modi di scegliere come presentarsi

L’abito parla di noi, in un certo senso, come se stessimo rivestendo il ruolo di un personaggio su un palcoscenico: si tratta infatti in qualche modo di una “rappresentazione ” di noi stessi. Il nostro corpo addirittura, secondo alcuni studi, percepisce quello che indossiamo come un’emanazione di sé.

In questo gioco di sfumature, colori, luci e ombre, non tutti sono sinceri nel mostrarsi agli altri, adottando outfit atti a camuffare, ostentare o dissimulare qualcosa di sé.

Lo psicologo sociale Mark Snyder, insieme alla famosa “Scala della personalità”, ha sviluppato la teoria dell’auto osservazione di sé, secondo la quale esistono due modi di presentarsi in relazione alla personalità.

La moda e il suo linguaggio, che racconta chi siamo

Quando scegliamo in base ai nostri gusti: personalità a basso automonitoraggio

A possedere questo tipo di profilo sono tutte quelle persone che scelgono il look in base ai propri valori, atteggiamenti e comportamenti. In una parola, non si lasciano influenzare dal parere altrui.

Sono concentrate sul “sé reale” e tramite gli abiti, gli accessori, i colori, cercano di esprimere in maniera libera la propria identità e unicità, senza condizionamenti esterni. Scelgono quindi i propri abiti per proprio piacere, in relazione alle proprie emozioni e preferenze personali.

Se ci vestiamo per piacere agli altri: personalità ad alto automonitoraggio

Le personalità ad alto automonitoraggio invece tendono a scegliere il proprio look facendo prevalere sulla loro scelta il parere altrui, facendo attenzione ai giudizi.

Tramite l’abbigliamento si tendono a mostrare quegli aspetti di sé che si vorrebbero far vedere agli altri su cui è centrato il proprio modo di apparire. Queste persone inoltre sono molto influenzate dallo stile del proprio gruppo. Scelgono gli abiti non per gratificazione, ma per ottenere l’accettazione altrui.

La moda e il suo linguaggio, che racconta chi siamo

Le prime impressioni: vere o false?

Il nostro abbigliamento è infatti qualcosa tramite cui gli altri sviluppano delle prime impressioni su di noi, proprio come noi facciamo con gli altri. Ad esempio, fanno nascere in noi un’idea rudimentale di quelli che potrebbero essere la personalità, i valori, lo status, i ruoli di una persona.

Tutti elementi che generano in noi un’idea che non sempre appartiene alla realtà, tanto che vale il detto: “l’abito non fa il monaco”. Vero è però che tutti questi elementi insieme creano un legame inconsapevole con l’elaborazione di molte delle informazioni successive.

La moda e il suo linguaggio, che racconta chi siamo

Non possiamo non comunicare… anche tramite il nostro modo di vestire

Ecco che il nostro modo di vestire potrebbe definirsi un primo “biglietto da visita”. Ad esempio, come spiega nel suo blog la psicologa della moda Paola Pizza, potremmo deciderci di avvicinarci ad uno sconosciuto o ad una sconosciuta ad una festa solamente perché il suo aspetto esteriore ce lo fa percepire come simpatica/simpatico o in qualche modo simile a noi.

Il linguaggio della moda ci comunica infatti molte informazioni (anche se tutte da filtrare e rivedere) su una persona. In ogni caso, soprattutto, comunica sempre. Se è vero che non possiamo non comunicare, questo vale anche dopo che abbiamo scelto, in modo più o meno casuale, il nostro abito dall’armadio.

Articoli correlati

Blue Monday: perché si celebra oggi e come combattere la malinconia invernale

Redazione

Adolescenti, come aiutarli a superare le restrizioni previste dalla fase 2

Laura Saltari

L’olfatto, la memoria e il potere evocativo del profumo, che può influenzare l’umore

Redazione

Lascia un commento