Esce al cinema dal 31 marzo, distribuito da Adler Entertainment, “Mancino naturale”. Una commedia drammatica diretta da Salvatore Allocca. Nel cast Claudia Gerini, Francesco Colella, Massimo Ranieri, Alessio Perinelli e Katia Ricciarelli
“Mancino naturale”, scritto e diretto da Salvatore Allocca, è una storia drammatica con elementi umoristici della commedia romantica, con un’alternanza di dramma e ironia.
Indaga e racconta l’umanità e i drammi dei personaggi, facendo sorridere, e a volte ridere, delle loro debolezze, dei loro tic, e delle situazioni paradossali che si vengono a creare. “Mancino naturale” è una commedia drammatica, un dramedy, una mescolanza di dramma e commedia, che riflette la vita quotidiana di tutti i giorni.
“Mancino naturale”, la sinossi
Isabella (40 anni) vive un’esistenza modesta e frustrata in un quartiere popolare di Latina. Suo marito è morto da tre anni, lasciandola sola con il figlio Paolo (12 anni), chiamato così proprio dal padre in onore del suo idolo calcistico Paolo Rossi. Anche Paolo, come il grande calciatore, ha un piede sinistro fenomenale, e dalla morte di suo marito Isabella è ossessionata dall’idea di farlo diventare un calciatore professionista. Quando viene a sapere di un torneo che potrebbe dare a Paolo l’opportunità di giocare davanti ai più grandi talent scout italiani, Isabella fa di tutto pur di farcelo entrare.
Accecata dal desiderio di dare questa possibilità al figlio, Isabella cade preda dei personaggi senza scrupoli che serpeggiano nel mondo del calcio giovanile. In aggiunta, deve fare i conti con i problemi della vita quotidiana di una madre single, e con un fantasma del suo passato con il quale ancora non ha fatto pace. Paolo fa del suo meglio per non deludere le aspettative della madre, ma la loro relazione viene messa alla prova dalla pressione del percorso che stanno intraprendendo.
Per il bene di suo figlio, infine Isabella dovrà trovare il coraggio di fare i conti con il passato, e chiedersi se quello che sta facendo è davvero nell’interesse di Paolo o se invece lo sta spingendo verso un sogno che in fondo non è neanche suo.
Nel cast di “Mancino naturale” Claudia Gerini (Isabella), Francesco Colella (Fabrizio), Alessio Perinelli (Paolo), Katia Ricciarelli (Maria), Massimo Ranieri (Marcello D’Apporto).
Tanti bambini e ragazzi sognano di sfondare nel calcio, ma solo uno su 5.000 ci riesce
Nelle note di regia si legge: “In Italia un bambino su cinque, tra i 5 e i 16 anni, gioca a calcio nel circuito della FIGC, sperando di diventare il nuovo Totti o Del Piero. A volte, ancor più che i ragazzi, sono i genitori che vogliono a tutti i costi raggiungere l’obiettivo. E, seppur animati dalle migliori intenzioni, capita che perdano di vista i limiti di intervento nelle vite dei figli o che cadano vittime di ciarlatani e approfittatori. In Paesi come l’Italia, dove al calcio è data molta attenzione, non è raro che un bambino che dimostra del talento, venga spinto a mettere in primo piano la carriera calcistica e a sacrificare tutto il resto. La realtà è però diversa da quella che viene prospettata ai giovani calciatori: solo uno su cinquemila riuscirà a sfondare. Il mondo del calcio giovanile diventa perciò una fabbrica di illusioni, costellato da personaggi la cui priorità non è sempre la tutela e la formazione dei bambini.
Sedicenti procuratori e faccendieri senza scrupoli fanno leva sui sogni di gloria di bambini e famiglie per lucrare, promettendo occasioni e opportunità che molto spesso non possono garantire. Mancino Naturale tocca temi umani, come relazioni familiari, amore, senso di colpa, passione per lo sport, difficoltà economiche. Il nucleo del film è la relazione madre-figlio di Isabella e Paolo. La storia parla della forza e la determinazione di una madre nel dare a suo figlio un futuro migliore, ma esplora anche le sue debolezze e gli errori che ha commesso in passato, rendendola un personaggio realistico e credibile in cui il pubblico si può identificare. Il film parla anche del mondo del calcio giovanile, un mondo fatto di sogni e opportunità ma con un lato oscuro. Con la costante crescita dell’industria del calcio, questo tema sta acquisendo sempre più visibilità e popolarità: l’esempio più recente è il documentario “No hunger in Paradise” (2018), basato sul libro dell’autore premiato Micheal Calvin”.
Claudia Gerini e Francesco Colella in conferenza stampa
Claudia Gerini e Francesco Colella hanno presentato il film alla Casa del Cinema di Roma. “Mancino naturale” sarà in sala dal 31 marzo.
Claudia Gerini: «Ho visto davvero i genitori litigare sui campi di calcio»
«Isabella ha degli aspetti simili a Jessica, ma presenta aspetti tragicomici», racconta Claudia Gerini. «Nella mia carriera ho declinato varie romane, ma cerco sempre di non fare una macchietta. Isabella è una mamma disperata, con un grande senso di colpa. Una donna prepotente e fragile, sola.
Sono solo lei e suo figlio: il padre è morto e loro vivono in un mondo cinico. È una donna alla quale si perdona tutto perché mamma, sola, ma ha tante colpe. Isabella è egoista, si approfitta del suo fascino per usare gli altri. È fragile e, alla fine, la perdoni, ma è una donna che non è capace di vedere i bisogni di un figlio che va aiutato a crescere.
Quando mi è stato presentato il copione di “Mancino naturale”, l’ho trovato poetico e drammatico allo stesso tempo, diverso dalle commedie che vediamo in giro. Forse la drammaticità è nella malinconia che ha dato forza al film. Con il cast, abbiamo lavorato bene insieme. Massimo Ranieri ha reso splendidamente una figura ambigua, all’italiana, tipico esponente di questo mondo corrotto.
I litigi tra i genitori li ho visti davvero, e alle partite dei miei nipoti ho visto scene peggiori di quelle che mostriamo nel film. Parlando con un allenatore a Latina, dove abbiamo girato, mi ha detto “ho smesso per le mamme. Sono peggio dei papà”».
«Lascio le mie figlie libere di scegliere. Il mio prossimo progetto? Il primo film da regista»
Claudia Gerini prosegue: «A mio avviso, quando opprimiamo i nostri figli con i nostri desideri non realizzati, non facciamo il loro bene. Ho visto le mamme ai tempi di “Non è la Rai” che erano pressanti, ma i risultati erano poco edificanti.
Da madre, cerco di lasciare le mie figlie libere di scegliere. Posso parlare, insegnare, ma poi è il mio comportamento che per loro è un modello. Non impongo nulla anche perché non me lo consentirebbero. Hanno le idee chiare ed è bello osservarle crescere mentre dai loro gli strumenti per trovare la loro strada. Spesso la mela non cade lontano dall’albero, ma vedremo.
Uscire in sala è un atto di amore per il cinema sul grande schermo. La sala è il posto dove si sogna. Negli ultimi due anni ci siamo abituati al divano, ma il film nasce per essere visto in grande. C’è un pubblico affezionato alla sala che speriamo aumenti. Numeri buoni li hanno fatti anche film che non sono Batman. Vedo, ad esempio, teatri pieni. Il problema è che l’enorme offerta che hai a casa impigrisce la parte di pubblico che non è abituato a uscire per andare al cinema o a teatro. Certamente è un momento tragico. Film italiani come Diabolik hanno avuto successo, ma davanti abbiamo una china da risalire e servirà più di un anno per riuscirsi. Il prossimo progetto? A fine aprile verrà presentato al Bif&st il mio primo film come regista».
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Francesco Colella «Un ruolo che mi ha sorpreso per la sua bellezza è quello di Massimo Ranieri»
L’attore che in “Mancino naturale” interpreta il ruolo di Fabrizio racconta: «È stata un’esperienza rara. Mi sono stupito dell’atmosfera serena sul set. Il regista ci ha guidato. Sono stato travolto dalla vitalità di Claudia e ho cominciato a capire che il mio personaggio lievitava man mano che si andava avanti. Anche cercare un canale di comunicazione con Alessio è stato motivo di crescita.
Fabrizio è un uomo che ha uno sguardo di fiducia sul mondo, non è cinico. Il contrasto con questa donna disillusa che cerca di sfruttarlo è forte, ma poi emerge una umanità genuina. Il mio personaggio è un uomo non realizzato nel lavoro, ma non ha mai maturato delle frustrazioni a causa di ciò Mi piace fare personaggi migliori di me che mi insegnano qualcosa.
Di Isabella mi ha colpito l’amore che ha per suo figlio, ed è proprio questo amore che le consente di imparare ad amarlo nel modo corretto. Un ruolo che mi ha sorpreso per la sua bellezza è quello di Massimo Ranieri. È un truffatore che, mentre agisce la truffa, sente la grande tristezza del suo gesto e ne rimane amareggiato. Lo trovo poetico».
Conclude Francesco Colella: «Recitare in “Mancino Naturale” è stata un’emozione unica. Recito da quando ero ragazzino. Ho iniziato col teatro, con Ronconi, ma faccio cinema da poco. Il successo maggiore è quando ti chiedono di lavorare. Salire sul palcoscenico anche nei momenti difficili, quando sei poco considerato, è lì che si forma l’identità di un attore. Recitare per me è un modo di conoscere gli altri e se stessi. Prima consideravo la vita come una parentesi tra un lavoro e l’altro. Ho scoperto il piacere di recitare proprio da quando la mia vita non ha più fasi tra parentesi. Ora vedo la mia vita come un unicum: in alcuni momenti recito, in alti no».