La nuova collezione Haute Couture Dior è all’insegna della leggerezza, ed esalta il fatto a mano e l’artigianalità
L’atelier è sia strumento che luogo di sperimentazione, un organo vivo dove il “saper fare” si confronta con il “saper essere e progredisce”, attraverso una collaborazione che rinnova costantemente il linguaggio magico e scientifico che è l’haute couture. Questo l’emblema della collezione Dior Haute Couture Primavera/Estate 2022, immaginata da Maria Grazia Chiuri.
La sfilata dallo stile unico e raffinato riporta l’armonia dei movimenti del corpo mostrata in una collezione equilibrata di sartorialità internazionale. Con questa collezione Dior vuole sottolineare il lavoro collettivo di squadra, piuttosto che la visione singola di un designer.
Dior, la collezione Haute Couture Primavera/Estate 2022
In passerella per la Haute Couture Dior Primavera/Estate 2022 capi come la maglia in organza a rete con brillanti motivi jet e gonna ampia, e l’ampio cappotto da bandito in twill di lana nera. Ma la donna Dior è anche sportiva, con vari body patchwork nei toni del nero e dell’argento, sempre rifiniti con perfetti ricami cuciti a mano.
Questi ricami che reinterpretano l’heritage di Dior diventano l’elemento centrale. E, seguendo le regole della couture, sono trasformati da una visione che fa del laboratorio una modalità espressiva collaborativa. L’haute couture diventa così una forma di sperimentazione e di interrogazione costanti.
Tra i capi, i tailleur grigi ma anche gli abiti da sera, il tulle e le sete, insieme alle calze decorate che diventano protagoniste. I collant della Couture di Dior si rivelano come parte fondamentale della sfilata. La palette ondeggia tra il nero e il grigio, tra il perla e l’avorio, stuzzica il bianco puro e lo sporca d’argento e oro.
La collaborazione con gli artisti indiani Madhvi e Manu Parek
Per sottolineare ed evidenziare ancor di più il tema dell’evento, Maria Grazia Chiuri ha fatto addobbare la location nel giardino del Musée Rodin con splendidi arazzi ricamati creati dagli artisti Madhvi e Manu Parekh e realizzati a mano da Chanakya, la scuola di artigianato in India con la quale lei è solita lavorare. Fondata nel 1986 da Vinod Shah, Chanakya International è attualmente guidata dai suoi due figli, Karishma e Nehal. Karishma incontrò per la prima volta Maria Grazia a metà degli anni Novanta, quando disegnava per Fendi, e volle ricamare fiori di stoffa sulla baguette del marchio romano.
La loro ultima collaborazione si è concretizzata proprio in questo periodo all’interno del tendone espositivo di Dior nel giardino del Museo Rodin, che diventerà una mostra aperta al pubblico per i prossimi sei giorni. Prosegue così un’idea innovativa che Dior ha fatto nascere quando l’artista americana Judy Chicago ha creato una gigantesca installazione che mostrava il corpo femminile in un’altra esposizione al Museo Rodin della maison francese.