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Gabriele Muccino, esce oggi la sua autobiografia

Gabriele Muccino, esce oggi la sua autobiografia
Esce oggi “La vita addosso. Io, il cinema e tutto il resto”, l’autobiografia di Gabriele Muccino. Il regista romano ha deciso di raccontarsi senza filtri, dalla carriera al difficile rapporto con il fratello Silvio.

Pubblicata da Utet, è in libreria da oggi, 12 ottobre, l’autobiografia del regista Gabriele Muccino, realizzata con la collaborazione di Gabriele Niola.

Il libro è stato annunciato dallo stesso Muccino con un post sul suo profilo Instagram. «“La vita addosso” è la vita che mi sono ostinato a inseguire, a vivere, a volte ad accettare. […] Buona lettura a tutti coloro che avranno voglia di conoscere questo grande viaggio!».

Gabriele Muccino, esce oggi la sua autobiografia
@gmuccino

Le parole di Gabriele Muccino

«È uscito oggi! Il mio libro, più che altro il mio libro aperto, anzi spalancato sulla storia di un ragazzo che voleva raccontare storie attraverso il cinema, che è poi finalmente riuscito ad esaudire questo sogno ed è stato proiettato in pochi anni nello tsunami del successo de “L’ultimo bacio” e poi planetario di un film conosciuto in tutto il mondo; ha cercato ad un certo punto di trovare le coordinate per capire dove fosse finito e quanti mari, film, incontri avrebbe fatto e attraversato prima di tornare a Itaca, ovvero a casa, dopo un viaggio così lungo, surreale, esaltante, a tratti parecchio deludente, ma comunque unico, irripetibile e straordinario».

Gabriele Muccino, esce oggi la sua autobiografia
@gmuccino

«Grazie a tutti coloro che muovendo una semplice pedina o spostando montagne perché credevano così tanto in me, hanno reso possibile che vivessi così tante vite che solo un libro come questo poteva cercare di rimettere in ordine. “La vita addosso” è la vita che mi sono ostinato a inseguire, a vivere, a volte ad accettare. Ha avuto alti come l’Everest e bassi come la Fossa delle Marianne. E questo libro li racconta senza filtri. Da oggi lo trovate in libreria, su Amazon e ovunque lo vogliate! Buona lettura a tutti coloro che avranno voglia di conoscere questo grande viaggio!».

Gabriele Muccino, esce oggi la sua autobiografia
La copertina dell’autobiografia di Gabriele Muccino @gmuccino

La carriera di Muccino, da Roma a Hollywood e ritorno

In 24 anni di carriera, Gabriele Muccino si è tolto soddisfazioni importanti. Dopo il debutto italiano e il successo de “L’ultimo bacio”, che ha vinto 5 David di Donatello, ha cominciato a lavorare oltreoceano. Il suo esordio americano, “La ricerca della felicità”, è valso una candidatura come Miglior attore protagonista a Will Smith.

Gabriele Muccino, esce oggi la sua autobiografia
Gabriele Muccino sul set con Will Smith @gmuccino

Tornato in Italia nel 2015, il regista realizza diversi lungometraggi di successo, tra cui il recente “A casa tutti bene”, che diventerà presta una serie tv, la prima della sua carriera. L’autobiografia di Gabriele Muccino racconta questo e molto altro, partendo dagli anni della giovinezza e dalla sua passione per i piccioni, che allevava in campagna.

Il difficile rapporto con il fratello Silvio

L’impeto e l’emotività delle relazioni umane sono da sempre al centro dei film di Gabriele. Non a caso, “mucciniano” è diventato, addirittura, un aggettivo inserito nella Treccani. Ne “La vita addosso” il regista racconta, ancora una volta, il tumulto dei sentimenti, ma in questo caso di quelli che lo riguardano più da vicino. Per la prima volta, infatti, Gabriele parla della rottura con suo fratello Silvio, che non vede dal 2007, e la paragona all’elaborazione di un lutto. A Vanity Fair il regista romano ha dichiarato: «Credo che il processo sia molto lungo, per quanto mi riguarda per elaborare il lutto ci ho messo sette anni. Per una persona morta davvero, sarebbe durato meno. Lui, invece, è lì che parla e dice cose ingestibili, è un lutto che non riesce ad avere una chiusa».

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@gmuccino

La bugia ad Al Pacino

Sempre a Vanity Fair, Muccino ha raccontato anche di un curioso episodio, che riguarda una bugia detta ad Al Pacino. «Al Pacino sarebbe dovuto essere il protagonista di uno dei miei primi film in America, prima de “La ricerca della felicità”. Discutevamo, quando a un certo punto mi chiede: “Ma tu sai cosa significa in inglese nuance?”. E io: “Certo”. E lui: “Dimmelo, allora”. Io lì ho fatto scena muta». Ovviamente Muccino si è, poi, amaramente pentito di aver perso questa opportunità per aver finto di conoscere perfettamente l’inglese. È un errore che oggi non rifarebbe, ma che gli ha comunque insegnato qualcosa, come tutte le situazioni della vita, raccontate con sincerità nella sua autobiografia.

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