Fendi ha presentato la SS22 a Milano celebrando la femminilità con uno spirito gioioso da discoclub anni ’80 fra piume, pizzi e pellicce. Omaggio anche a Karl Lagerfeld
La collezione Fendi di Kim Jones, la prima in passerella a Milano dopo le restrizioni dovute al Covid, ha esplorato l’irriverenza dello stile disco celebrando la femminilità. Jones riscopre il lavoro dell’illustratore di moda Antonio Lopez e del suo ruolo di scopritore ed esaltatore di bellezza e talenti femminili.
Donne come le icone della moda Jerry Hall, Pat Cleveland, Bianca Jagger, Grace Jones. Tutte donne potenti, conosciute per la loro bellezza ma soprattutto per la loro personalità. E come ha rivelato il designer: «La mia versione di Fendi è multi generazionale . Per tutte le diverse tipologie di donne: chiunque voglia sentirsi bene con sè stessa. La donna Lopez, e la donna Fendi, ha potere. Si è creata da sola!». Il punto di partenza della collezione Fendi è un logo disegnato a mano trovato negli archivi di Antonio Lopez.
La SS22 di Fendi
Gli abiti di Fendi della SS22, riportano le sue pennellate gestuali, firma distintiva dell’arte di Antonio López, e i suoi lavori vengono riportati su pelli intarsiate, pizzi, piume e jacquard scintillanti.
Minidress e cuissard si alternano a blazer svuotati, abiti di seta stampata portati con i pantaloni, shorts e microgiubbini, maxipellicce e lunghi capi senza spalline con disegni di Lopez. Il vocabolario creativo dell’illustratore si concretizza anche con gli accessori. La borsa Baguette si intreccia in una versione rainbow mentre la Peekaboo diventa un’opera d’arte grafica, e ancora le scarpe Fendi First con un allure anni ’70 e gli accessori per i capelli smaltati. La vera chicca imperdibile? Il logo dell’archivio Fendi appare anche sui collant! La collezione non è solo un tuffo negli anni 80 con i discoclub stile Studio 54 e un omaggio a Lagerfeld, che di Lopez era amico tanto da ospitarlo a Parigi. Ma è soprattutto la celebrazione di una femminilità ‘empowered’, come la definisce Jones.