Annunciata la rinascita di Corviale, gigantesco complesso romano simbolo di abbandono e degrado. Diventerà un quartiere green grazie al progetto dell’architetta Guendalina Salimei. A lei si era liberamente ispirato Riccardo Milani per il suo film “Scusate se esisto!”, interpretato da Paola Cortellesi e Raoul Bova.
I romani lo chiamano da sempre “Serpentone”, e a Roma c’è il detto popolare «Corviale ha ammazzato il Ponentino», per dire che il cemento non lascia passare il vento che viene dal mare. Corviale è un gigantesco complesso grigio, formato da tre edifici, alto 30 metri e lungo quasi un chilometro: una specie di muraglia cinese, ma senza il fascino dell’antica costruzione orientale, nei pressi di via Portuense. Un mega edificio ideato negli anni ’70 per diventare un modello abitativo innovativo, e finito invece, negli anni, nel degrado più assoluto. Terminato di edificare nel 1982, era stato concepito dall’architetto Mario Fiorentino come una specie di città autonoma, basata sulle moderne teorie dell’architettura europea dei primi decenni del Novecento, in particolare a quella dello svizzero Le Corbusier.
Corviale, un chilometro di cemento
Il progetto prevedeva infatti scuole, teatri, uffici, biblioteca, servizi sanitari, e persino un intero edificio tutto dedicato alle attività commerciali e artigianali. Questo nelle intenzioni, perché nella realtà le mastodontiche costruzioni, già pochi mesi dopo l’inizio delle consegne, furono occupate da circa 700 famiglie di abusivi. In particolare l’edificio che avrebbe dovuto ospitare i servizi fu invece adibito ad abitazioni dagli occupanti. E da lì iniziò il degrado. L’utopia del “quartiere sociale” dell’architetto Fiorentino non venne mai realizzata, al contrario, Corviale divenne in breve il simbolo del disagio, del cemento che soffoca la vita. 1.200 appartamenti, più quelli sorti abusivamente. Sei lotti, abitati complessivamente da circa 6000 persone: un alveare umano. Gira una leggenda metropolitana secondo la quale Fiorentino si sarebbe suicidato per aver creato un mostro. In realtà l’architetto è morto d’infarto prima che la sua opera venisse completata.
Guendalina Salimei, l’architetta che ha ispirato il film di Milani
Negli anni Ottanta e Novanta, Corviale divenne il quartiere della criminalità, dello spaccio, dell’isolamento. Tra gli abitanti molti anziani soli, tanta gente che non arriva a fine mese, bambini e adolescenti facili prede della microcriminalità, famiglie che campano di espedienti. Da anni si parlava di una riqualifica di Corviale, di piani di recupero, mentre molti addirittura proponevano di demolirlo. Qualche anno fa l’architetta Guendalina Salimei ha lanciato l’idea del del “chilometro verde”: un progetto di riqualifica green dell’enorme complesso.
E a Guendalina Salimei, romana, classe 1962, è ispirato il personaggio di Paola Cortellesi nel film di Riccardo Milani “Scusate se esisto!”, del 2014. Nel film la Cortellesi è Serena Bruno, un’architetta di successo che lavora a Londra. Decide di rientrare in Italia, prepara un progetto avveniristico per la riqualificazione di Corviale, e lo sottopone al Comune. Ma per una serie di circostanze, Serena si trova di fronte a una scelta folle: farsi passare un uomo. Così presenta il progetto con il cognome del suo amico Francesco (Raoul Bova), dando vita ad una serie di situazioni comiche.
La Regione Lazio ha annunciato l’inizio dei lavori di riqualifica di Corviale
Nella realtà, Guendalina Salimei, autrice del progetto sul Corviale citato nel film, nel 2008 è stata uno dei tre architetti italiani scelti per la Biennale di architettura di Pechino, insegna all’Università, è cofondatrice e direttice dello studio di architettura TStudio, ed ha vinto numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Finalmente il suo progetto di riqualifica di Corviale, dopo mille difficoltà burocratiche, sta diventando realtà.
Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato oggi l’avvio del «più grande cantiere urbano di green economy». Il progetto di ristrutturazione sarà all’insegna della eco-sostenibilità con il recupero delle aree condivise, la creazione di giardini pensili, il risanamento degli spazi, la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Uno tra i cambiamenti di maggiore impatto visivo che interesseranno Corviale sarà la realizzazione del Piano verde, caratterizzato proprio da questo colore, con logge arboree e grate con rampicanti.