La collezione Aria, svelata dal video di Alessandro Michele, è un omaggio ai 100 anni di Gucci. Capi in co-lab con Demna Gvasalia, ricordando anche Tom Ford.
Nell’anno del centenario di Gucci, Alessandro Michele presenta Aria, la nuova collezione della maison del gruppo Kering in collaborazione con Balenciaga e Denma Gvsalia. Aria è anche un video di presentazione virtuale della collezione, co-ed e seasonless.
E per altro non tradizionale: la regia, infatti, è curata dalla poliedrica artista Floria Sigismondi (insieme ad Alessandro Michele), autrice di numerosi video musicali di artisti pop. Il fashion film è una vera e propria sfilata, a cui si accede attraverso la misteriosa porta dell’Hotel Savoy, illuminata da insegne al neon, e in cui si assiste a uno show carico di flash e significato.Il Savoy era l’hotel prediletto da Guccio Gucci dove, secondo la leggenda tramandata in azienda, il patriarca lavoro’ come usciere, per poi tornare a Firenze con la testa piena di valigie di lusso a creare la ditta di pelletteria all’origine del brand.
La collezione Aria di Gucci
Nella collezione di Gucci il concetto dell’aria è fondamentale. Aria come il respiro che ci manca, il respiro che ci fa paura, il respiro dell’aria fresca quando si nasce, si vive, si dorme, si sogna. Alessandro Michele lo spiega con queste parole: “Celebro l’aria come principio sacro di compenetrazione, mescolanza e connessione: principio di esistenza infuso dal sortilegio chimico delle foglie. A queste creature la mia resa di grazie. Al loro essere fragili e vulnerabili. Alla loro capacità di rinnovarsi e tornare a vivere dopo l’inverno”. In passerella non ci sono solo i codici della maison e alcuni dei capi più iconici dei decenni passati, dagli anni ’60 ai ’90, in versione scintillante e festiva, ma anche un abile e inedito mix con ispirazioni post sovietiche e utility: uno Zibaldone ispirato dall’estetica di Demna Gvasalia,, che Gucci ha svelato in alcuni capi che citano apertamente, e letteralmente, Balenciaga.
L’ omaggio a Tom Ford
Il primo look di Aria rivisita l’iconico pantsuit di velluto rosso e satin con cui Tom Ford, direttore creativo di Gucci tra 1994 e 2004, vesti’ Gwyneth Paltrow ai premi MTV. C’è anche il mondo equestre iconico del brand che oggi si celebra non solo con il simbolo della G sui tessuti o i classici stivali, ma anche con collari, cinghie e frustini. Per la prima volta in pubblico pezzi di alta gioielleria di solito riservati a eventi privati. Non manca poi il mondo di Hollywood con il mito Marilyn Monroe. La modella che chiude la sfilata cita l’abito da sera “sunburst”, creato nel 1953 dal costumista Billy Travilla per l’attrice di “A qualcuno piace caldo”.
Una pochette a forma di cuore nella seconda parte del film, quando il cast multietnico e multigender attraversa una porta che si schiude su un giardino fantastico popolato da conigli, cavalli, pavoni. In una moda da fiaba, fra vento, pollini e fiori, i capi di Gucci levitano nell’aria in slow-motion. Una sfilata-inno alla potenza rigenerante della natura che ci salverà solo riconnettendoci alle nostre radici. Buon compleanno Gucci!