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Giusy Buscemi: «Torno in “Un passo dal cielo 6”: Manuela cresce e matura nuove consapevolezze» 

Giusy Buscemi, intervista all'attrice in "Un passo dal cielo 6"
Da domani 1° aprile, per otto serate, torna su Rai 1 “Un passo dal cielo 6 – I Guardiani”. Insieme a Francesco Neri (Daniele Liotti), il commissario Nappi (Enrico Ianniello ) e Huber (Gianmarco Pozzoli), torna Manuela Nappi, la bellissima Giusy Buscemi. 

Miss Italia 2012, Giusy Buscemi ha costruito la sua carriera di attrice con tenacia e professionalità. Decisa a tenere saldamente in mano la sua vita, ha affrontato scelte coraggiose per una giovanissima attrice: il matrimonio con il regista Jan Michelini e i due figli, Caterina Maria e Pietro Maria, che l’hanno tenuta lontana dal set per tre anni. 

Capelli ribelli come una nuvola che appare all’orizzonte, occhi del colore del mare di Sicilia quando cala lo scirocco, Giusy è oggi su Wondernet Magazine alla vigilia del suo atteso ritorno in tv.

Intervista a Giusy Buscemi

Menfi – Roma. Una strada lunga percorsa in poco tempo. Come inizia?

Giusy Buscemi: Una strada lunga e con tanto ancora da percorrere. Iniziata nel 2012 quando, dopo il liceo, mi sono iscritta alla facoltà di Medicina. Quando mi sono iscritta a Miss Italia pensavo di fare l’esperienza dell’estate, invece si è trasformata nell’esperienza della vita. A quel punto ho detto: se c’è una possibilità, va giocata ora, preparandomi e studiando. Mi sono iscritta a una scuola di recitazione, ho iniziato con i primi provini, e da lì è andato tutto in maniera naturale. Ho iniziato a lavorare fin da subito. Anche piccolissimi ruoli, ma che mi hanno dato la possibilità di imparare questo mestiere e arrivare dove sono oggi. 

Quindi niente sogni da bambina, o voglia di andare via dalla provincia per raggiungere la grande città?

Giusy Buscemi: Un sogno c’era. Ho ricordi da bambina in cui dico: da grande voglio fare qualcosa di grande. C’è una frase che dice un mio amico: non è cosa vuoi fare “da” grande, ma cosa vuoi fare “di” grande. Avevo la sensazione di essere chiamata a fare qualcosa di  speciale, ma non sapevo bene in che ambito. È stata una storia scritta giorno per giorno. Mi piaceva il cinema, ma pensavo fosse qualcosa che potevano fare gli altri e che io potevo solo andare a vedere. Quindi per me era indesiderabile perché non era fattibile. Era lontano, irraggiungibile. 

Giusy Buscemi, intervista all'attrice in "Un passo dal cielo 6"

Un lungo viaggio inizia con un primo passo…

Giusy Buscemi: Sì, sempre. Attraverso tanti piccoli passi, scopriamo che esiste il modo di arrivare dove non avremmo mai immaginato. L’importante è iniziare a fare azioni. Iniziare è sempre la cosa più complessa.

Hai affrontato pregiudizi per aver raggiunto la fama con un concorso di bellezza?

Giusy Buscemi: Quando ho vinto miss Italia avevo 19 anni. Sono passati 10 anni. L’ho vissuta con la giusta incoscienza e libertà da pregiudizi. Sicuramente ho sentito il bisogno di dimostrare che c’era qualcosa di più. Approcciavo al mestiere di attrice arrivando da strade non tradizionali. All’inizio ho faticato per non sembrare la Miss Italia che lavora perché è bella. Anche perché questa professione non perdona nessuno. Se sei bravo lavori. Puoi essere fortunato a trovarti in un’occasione particolare, ma poi la continuità, la professionalità, va costruita giorno per giorno attraverso lo studio, la determinazione e l’impegno.

Se ti offrissero un reality accetteresti?

Giusy Buscemi: No. Ho tanto da dare, dal punto di vista personale e professionale, alla mia carriera. Ora significherebbe dare energie a qualcosa che non appartiene alla storia che sto vivendo. 

Il personaggio che ti somiglia di più?

Giusy Buscemi: Quello che ha avuto più successo, Teresa Iorio de “Il Paradiso delle signore”. Ero una ragazza che veniva da un paese della Sicilia, Castelbuono, e si trasferiva nella grande città, a Milano, con il desiderio di conquistare il suo spazio nel mondo. Mi accomunava, nel momento in cui l’ho interpretato, la determinazione di fare senza perdere la mia autenticità, il rapporto con la mia terra, le mie origini. Anzi, era un personaggio che mi permetteva di valorizzare proprio questo. 

Giusy Buscemi, intervista all'attrice in "Un passo dal cielo 6"

Quello più lontano da te?

Giusy Buscemi: Quello che ho interpretato in “C’era una volta Studio Uno”. Vestivo i panni di una ballerina arrivista, disposta a tutto pur di farcela. Questo essere disposti a tutto, anche in senso negativo, non mi appartiene. Studio, mi impegno, ma ci sono limiti che non sono disposta a oltrepassare. 

Recitando, hai scoperto qualcosa di te che non conoscevi? 

Giusy Buscemi: Sono agli inizi e devo scoprire ancora molto di me.

Giusy Buscemi in un momento di relax sul set di “Un passo dal cielo 6” – Instagram @giusybuscemi

Un ruolo che non accetteresti mai?

Giusy Buscemi: I ruoli ambigui. L’altro giorno mi hanno proposto un provino per un film horror. Sicuramente l’horror non mi appartiene.

Un regista con cui vorresti lavorare?

Giusy Buscemi: Tornatore, per la poesia che riesce a dare ai suoi film.

Miss Italia, cinema, televisione. Poi la maternità. Sposata a 24 anni, con una carriera appena lanciata. Poi una sospensione di tre anni. Una scelta coraggiosa. Non hai avuto paura di perdere occasioni importanti?

Giusy Buscemi: Sì, la paura c’è stata. Ma, parallelamente alla paura, viaggiava il desiderio di fare cose grandi. Ogni scelta prevede il suo tempo e le sue giuste paure, ma credo che ogni grande sì abbia inevitabilmente i suoi no. È una scommessa. Ma è stato il mio modo per cercare di raggiungere, nonostante le difficoltà, una felicità più profonda.

Instagram @giusybuscemi

Alcune tue colleghe sono state ostacolate dalla maternità…

Giusy Buscemi: È una lotta che ancora oggi dobbiamo combattere, ma possiamo farlo soprattutto nella quotidianità. Da donna, mi sento di incoraggiare le mie coetanee e le donne che fanno questo mestiere a non rinunciare. C’è chi non vuole avere figli, ma ci sono tante donne che sentono questo desiderio e non lo fanno per paura. Vorrei parlare a quelle donne. È faticoso, ma è una cosa talmente bella che, a me personalmente, ha dato una ricchezza che poi ho portato nel lavoro. È vero che questi tre anni mi sono fermata, ma come donna sono cresciuta tantissimo e, inevitabilmente, questo me lo porto nella professione.

Avete girato nonostante il Covid, come in molti altri set cinematografici. Credi si potesse fare qualcosa di diverso anche per i teatri? Un attore, un tecnico, una costumista o un ufficio stampa, sono gli stessi nel cinema e nel teatro. Pensi siano stati fatti due pesi e due misure?

Giusy Buscemi: È una domanda alla quale posso rispondere da impotente. Ho tanti amici che fanno teatro e sono fermi. Sono sicura che è un’ingiustizia. So di essere in una posizione privilegiata. Sto lavorando mentre tantissimi miei colleghi, anche più bravi di me, competenti nel loro settore, stanno fermi. Non recito in teatro e difendere qualcosa che non faccio è difficile. 

Instagram @giusybuscemi

Vorresti recitare in teatro?

Giusy Buscemi: Me lo hanno proposto, ma preferisco farlo quando sarò preparata per affrontare bene una simile prova. Prima di avventurarmi in altri settori, vorrei crescere e imparare a fare bene quello che sto facendo. 

Da giovedì 1 aprile, per 8 serate, sarai in onda su Rai 1 con “Un passo dal cielo”. Insieme a te è cambiata anche la tua Manuela Nappi?

Giusy Buscemi: Sì, il mio è un rientro, perché ero nel cast anche nella terza stagione. Manuela è un personaggio che, in questa stagione, avrà la possibilità di apportare più sfumature. Ci tenevo tantissimo a tornare nei panni di Manuela. Avevamo lasciato Manuela con la sindrome da principe azzurro, che dipendeva dalle persone con cui stava, ma anche sicura nella vita. La ritroviamo con tante domande e con le diverse risposte che riesce a trovare. Soprattutto, riesce a capire qual è il suo posto nel mondo. Questa stagione di “Un passo dal cielo” è ricca di novità, e potrà essere vista anche da chi non ha seguito le precedenti. 

Giusy Buscemi, intervista all'attrice in "Un passo dal cielo 6"
Giusy Buscemi con Daniele Liotti ed Enrico Ianniello 

Con Teresa avevi in comune le origini siciliane. Manuela ti ha invece portato tra le montagne venete. Come ti sei trovata?

Giusy Buscemi: La serie viene girata nelle Dolomiti venete, a San Vito di Cadore e nelle zone circostanti. Il ruolo della natura è fondamentale perché sarà una natura madre, una natura che permette a Manuela di vedere la sua vita da un’altra prospettiva: affrontare le sue paure, le sue fragilità. Ma anche di avere il coraggio di cambiare. Grazie anche all’aiuto di Francesco Neri, interpretato da Daniele Liotti. 

E poi interpretando Manuela in “Un passo dal cielo”, ho dovuto imparare ad andare a cavallo. Pensavo fosse una cosa per me troppo complessa. Continuo a sostenere che non sia semplice, ma è nato un amore e non escludo che io possa continuare a farlo anche fuori dal set. 

Giusy Buscemi, intervista all'attrice in "Un passo dal cielo 6"
Giusy Buscemi con Enrico Ianniello

Menfi – Roma. Una strada lunga e tu la stai percorrendo. Le donne italiane a che punto sono? Quanto c’è ancora da fare per liberarsi di una società sessista e che non tutela le donne?

Giusy Buscemi: La strada è ancora lunga, ma tante cose si stanno muovendo. C’è una bellezza enorme sia nell’universo maschile che in quello femminile e mi dispiace vederli sempre contrapposti. Quelle femminili sono bellezze che vanno valorizzate e i due mondi dovrebbero viaggiare di pari passo. Da genitore, oggi sento ancora di più la responsabilità delle nuove generazioni. Se ciascuno di noi acquisisse questa consapevolezza, sarebbe già tanto. La responsabilità è nelle mani delle donne. Non solo delle madri, ma di tutte noi che educhiamo a vario titolo gli uomini.  Deve partire tutto dalle donne, con le donne e per le donne. 

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