In occasione del suo compleanno, vogliamo ricordare Ottavio Missoni, nato l’11 febbraio del 1921, che domani avrebbe compiuto 100 anni. Lo stilista dalla creatività sconfinata è stato uno dei più importanti ambasciatori del Made in Italy nel mondo. Lo ricordiamo per le “maje” a righe, che inventò con la moglie Rosita. Ma, oltre a questo, Missoni visse una vita che sa di romanzo.
Una commemorazione particolare di un secolo di Made in Italy, che ha toccato l’apice con Ottavio Missoni. Domani, l’11 febbraio 2021, ricorre il centesimo anniversario della nascita di Ottavio Missoni, uno dei padri fondatori del Made in Italy e ambasciatore nel mondo dell’inconfondibile stile italiano, anche se lui non si è mai preso troppo sul serio e in parecchie occasioni ha affermato di non seguire la moda ma di indossare solo ciò che più gli piaceva.
Ottavio Missoni: prima della moda c’era l’atletica
Oltre che stilista riconosciuto a livello internazionale, Missoni fu anche un atleta fenomenale. Finalista dei 400 metri ostacoli alle Olimpiadi di Londra 1948, campione del mondo studentesco nei 400 metri piani e vincitore di 8 titoli italiani assoluti.
Ottavio Missoni: le parole di chi lo ha conosciuto
Balthus, conturbante pittore francese, lo definì «maestro del colore». Per Enzo Biagi «i tessuti che crea Missoni possono stare benissimo in cornice». Dario Fo diceva che i suoi giochi di lana sembravano la Terra «vista da altissimi cieli». Questi sono solo alcune dichiarazioni che, nel corso degli anni, sono state fatte da chi ha conosciuto Ottavio Missoni.
«Arrivò alla moda seguendo la passione di mia madre» racconta la figlia Angela Missoni, oggi direttore creativo e presidente di Missoni S.p.A., «ma avrebbe potuto fare tutto nella vita. L’atleta, l’artista, l’attore. Possedeva un carisma raro, doti comunicative speciali». «Nei momenti cruciali andavo da lui: con due parole e una capacità di analisi unica inquadrava la situazione» continua Angela Missoni. «Gli anni di prigionia sono stati la sua università: riconosceva le persone al primo sguardo, aveva imparato a leggerle. Lo stesso faceva con il futuro dell’azienda».
Era analitico, generoso, travolgente e incurante dei beni materiali. «Potremmo fare più soldi, ma non avremmo nemmeno il tempo di spenderli» diceva Ottavio Missoni.
Il doppio filo con la moglie Rosita: la grande svolta nella vita dello stilista ma anche l’esordio all’interno del Fashion System
La grande svolta nella vita di Ottavio Missoni e nel mondo della moda, arriva nel 1948, quando partecipa alle Olimpiadi di Londra. Qui conosce la 16enne Rosita Jelmini, studentessa di Golasecca (Varese), la sposa nel 1953 e insieme a lei dà il via a un sodalizio indissolubile. Nel seminterrato di casa, a Gallarate, allestiscono un piccolo laboratorio unendo le competenze di lei (la famiglia creava tessuti ricamati) a quelle di lui (dopo la guerra aveva un’attività di maglieria per produrre tute sportive). Tra il ’64 e il ’65, alla nascita del prêt-à-porter, i Missoni realizzano le loro “maje” colorate (come le chiama Ottavio) per Biki, famosa sarta milanese, poi per la Rinascente che sceglie alcune loro produzioni. Da lì alla prima collezione il passo è breve.
Ottavio Missoni e il legame indissolubile tra moda e arte
Ottavio Missoni trasforma la moda in arte. A lui dobbiamo gli accostamenti inediti che fanno dialogare colore e materia, mix folcloristici che provengono dalle Ande e dall’Africa. E, ancora, armonie di nuances tra cielo, mare e terra prese dai ricordi, righe e zig-zag vibranti, fiammati ispirati agli scialli delle nonne. Nelle sue mani le tinte diventano capolavori da premiare. Tra i riconoscimenti, infatti, una placca in Rodeo Drive a Hollywood con la citazione “La vita è più bella a colori”. Missoni ha scandito sfilate leggendarie, come quella del 2003 per i 50 anni di attività, con 100 pezzi scelti dall’archivio, poi esposti per 9 mesi al V&A Museum di Londra.
Ottavio Missoni, le iniziative per commemorare i 100 anni dalla sua nascita
I 100 anni della nascita di Ottavio Missoni saranno celebrati con diverse iniziative, tra cui la riapertura del museo MA GA di Gallarate (Varese) e l’allestimento della sala degli Arazzi con l’esposizione di una serie di lavori e disegni, oltre che una sezione dedicata anche ai successi sportivi dell’indimenticato stilista.
Il dolore per la scomparsa del figlio Vittorio nel 2013
Oltre a Margherita, Ottavio e Rosita Missoni hanno avuto altri due figli, Luca e Vittorio. Quest’ultimo, il 4 gennaio del 2013, è morto in un incidente aereo a Los Roques, Venezuela. A bordo viaggiavano anche la moglie la moglie Maurizia, e una coppia di amici. Il relitto dell’aereo fu ritrovato soltanto in ottobre, molti mesi dopo. Un dolore immenso per il già anziano stilista, che il 1° maggio 2013 viene ricoverato per un malore. Chiede di essere dimesso dall’ospedale e di poter tornare nella sua casa di Sumirago, dove muore a 92 anni nella notte tra l’8 e il 9 maggio.