La moda “gender neutral” o “genderless”, è uno dei trend del momento all’interno della Fashion Industry. Dopo i progetti apripista Gucci Mx e Heaven by Marc Jacobs, tanti sono i marchi che hanno studiato capi che non rientrano nella distinzione binaria tra womenswear e menswear. Dallo sportswear, fino all’underwear passando per capsule d’eccezione.
Il “genderless” nella moda, propriamente, è il totale abbandono della netta distinzione tra maschile e femminile. E’ una tendenza che abbatte gli stereotipi di genere invocando la libertà di espressione ed il trionfo dell’unisex. Una zona neutra, ecco quale sarà il futuro della Fashion industry. Un andamento pronto a una rivoluzione, dal momento in cui il settore oggi guarda al totale annullamento della divisione «per lui» e «per lei», studiando silhouette e forme in grado di adattarsi a tutti i corpi. In questo, il 2020 è stato un “annus mirabilis”, dando una spinta notevole all’evoluzione del comparto.
Marc Jacobs e Gucci: i promotori del genderless nella moda
I primi brand che hanno introdotto il genderless, sono stati Marc Jacobs e Gucci. Il primo, ha lanciato la collezione “Heaven by Marc Jacobs” per celebrare la polisessualità e l’espressione libera da ogni identità di genere. Così facendo, ha assecondato i bisogni delle nuove generazioni, la gioventù queer, la fantasia e i sogni a occhi aperti dei teenager. In sostanza, ha creato uno spazio dove tutto è indossabile da tutti: lo sono le minigonne a pieghe da collegiale e le camicie con i colletti stondati care allo stilista, ma anche i pantaloni multitasca, gli shorts in felpa e i top trasparenti.
Gucci si propone di decostruire i preconcetti binari per invocare il genderless nella moda
Gucci ha varato Mx project che «si propone di decostruire i preconcetti binari e mettere in discussione il modo in cui questi concetti si collegano ai nostri corpi», come spiega la pagina dedicata sul sito. Una sezione all’interno dell’universo digitale della maison del gruppo Kering, che include le categorie merceologiche di scarpe, occhiali da sole e borse iconiche. Un esempio calzante è la Jackie 1961, battezzata in onore della first lady Jackie Kennedy e ora reinventata per essere portata liberamente da chiunque lo voglia in nome dell’auto-espressione. Accanto, anche una vasta proposta di abbigliamento tra scivolati slip dress, cardigan, pullover, giacche, vestaglie e camicette in satin.
Adidas, Converse, Vans, Nike, Jordan: l’abbigliamento sportivo in chiave genderless
La soluzione mainstream dell’abbigliamento sportivo, nella maggior parte dei casi, non annulla i generi nei suoi negozi ma crea capi uguali per il menswear e per il womenswear. Si parte dal fenomeno delle sneakers: le Adidas Stan Smith sono prodotte in qualsiasi numero, così come i famosi modelli di Converse, Vans, Nike e Jordan. E in questo gruppo rientrano anche le T-shirt, le hoodie, le tute felpate o acetate, i pantaloncini tecnici e così via. Voci di una lista che potrebbe continuare ad oltranza snocciolando (quasi) ogni capo tecnico.
L’universo prêt-à-porter di nicchia
Dall’altra parte, si è fatto strada l’universo del prêt-à-porter di nicchia. Degno di nota è il ready-to-wear di Loverboy by Charles Jeffrey, che nel suo e-shop non divide donna e uomo semplicemente perché questa distinzione per lo stilista non esiste. Stessa cosa per Palomo Spain, l’etichetta con sede a Siviglia ma avviata a Madrid nel 2015 da Alejandro Gómez Palomo e portata poi sulle passerelle di Parigi, sempre nell’ottica di libertà assoluta. Il negozio online della label spagnola mostra infatti i capi non menzionando mai il genere. Oppure Telfar, il marchio black-owned fondato e disegnato nel Queens da Clemens Telfar, il cui slogan parla chiaro e recita: «It’s not for you, it’s for everyone».
Stella McCartney: la sua nuova capsule è un inno alla sostenibilità, alla funzionalità e all’eco-friendly
Quanto al pianeta delle grandi firme, a unirsi a Marc Jacobs e Gucci è stata Stella McCartney con la capsule “Shared“. Risulta essere sostenibile per vocazione e ancor più dedicata ai giovani che si battono per il futuro del pianeta. E’ composta da maglieria, capispalla, pezzi streetwear, completi sartoriali e calzature gender-free dall’estetica funzionale. E’ stata pensata per gli attori del cambiamento globale, tra tessuti eco-friendly e la collaborazione con l’illustratore di Londra Will Sweeney.
I versanti co-lab e lounge-wear seguaci del trend genderless
Sul versante co-lab spicca, invece, quella di MM6 con The north face, caratterizzata da soli pezzi unisex. Su quello del lounge-wear arriva, allo scadere del tempo a fine anno, la Skims di Kim Kardashian con la nuovissima collezione “Boyfriend”, anche questa dichiaratamente unisex. Certo, c’era già lo sleepwear di Mcm e il sempre più apprezzato intimo di TomboyX, ma nulla a che vedere con la popolarità di Mrs. West.