È uscito il primo romanzo storico dello scrittore e giornalista napoletano Maurizio Ponticello, “La vera storia di Martia Basile”, edito da Mondadori.
Alle spalle del romanzo storico di Maurizio Ponticello, “La vera storia di Martia Basile” c’è un minuzioso e accurato lavoro di ricerca. Basta leggere le note finali per capire che non è stato facile ricostruire la vicenda di questa giovane sfortunata donna.
“La vera storia di Martia Basile” di Maurizio Ponticello
Maurizio Ponticello per “La vera storia di Martia Basile” parte da una da ballata popolare. Una storia tramandata da Giovanni de la Carriola o de la Carretòla cosi detto per le gambe malate che lo inchiodavano a una carriola. Il giorno in cui ha perso l’uso delle gambe è lo stesso in cui la giovane protagonista della sua poesia muore, decapitata sulla pubblica piazza di Napoli, accusata dell’omicidio del marito.
Giovanni, che ne era stato amico e forse anche segretamente innamorato, ritrae una donna coraggiosa. Una sposa bambina, costretta a soggiacere a un marito violento e incapace di darle amore. Una giovane madre picchiata perchè ha partorito due figlie femmine. Una bella donna che finalmente conosce l’amore grazie a un soldato spagnolo e si lascia trasportare dalle emozioni, sentendosi viva per la prima volta. Ma anche un’assassina che si ribella al marito uccidendolo. Oggi si chiamerebbe legittima difesa.
Allora, nella Napoli sotto il dominio spagnolo nel diciassettesimo secolo, un periodo buio nel quale la voglia di libertà cominciava timidamente ad affacciarsi, il suo era considerato un delitto efferato, da punire con la morte. Il romanzo di Ponticello è ambientato in un epoca in cui la tortura era legittimata dalla Chiesa, che la considerava un mezzo lecito per giungere alla confessione e purificare le anime condannate.
La storia di una donna coraggiosa
Le donne che cercavano di capire, che acquisivano conoscenze mediche e le condividevano, erano considerate streghe, ma è grazie a una comunità di donne, fattucchierie, “medichesse” del corpo e dell’anima che Martia lentamente prende consapevolezza che un’altra vita è possibile, che non esiste solo la violenza, che si può cambiare.
È la sua trasformazione il tratto più significativo del racconto di Maurizio Ponticello, la sua consapevolezza che cresce giorno dopo giorno e che, raccontata con delicata partecipazione, diventa leggenda attraversando i secoli per giungere fino a noi intatta nel suo fascino.
Maurizio Ponticello ha il merito di averci fatto conoscere una donna straordinaria e attuale. Ma i suoi meriti non si esauriscono nelle intenzioni; il suo è un romanzo storico perfettamente ambientato, ricco di riferimenti culturali, con un linguaggio arcaico ricostruito fedelmente e che, mentre scorrono le pagine, diventa facilmente comprensibile al lettore, che si trova letteralmente catapultato dentro la storia di Martia e del suo riscatto.
Photo Credits: Stefania Furbatto©