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Angelica Montagner: «Mamme, ricordate che nessuna di noi è Wonder Woman, e non bisogna aver paura di chiedere aiuto»

Intervista ad Angelica Montagner
Mamma, commercialista e blogger. Angelica Montagner è seguita da più di 25 mila follower. Sul suo profilo Instagram racconta la sua vita tra lavoro e maternità, confrontandosi con tutte le mamme che, come lei, devono conciliare la quotidianità della routine familiare con la professione.

Con i suoi piccoli Edoardo e Linda ha creato uno spazio social dove poter parlare della sua realtà, tra alimentazione sana, giochi istruttivi e una genitorialità consapevole. A casa Montagner, ogni genitore è parte integrante di un lavoro di squadra. Angelica sfata il tabù del papà che non può svolgere le attività domestiche, e crea una parità tra genitori che può e deve essere un esempio per i propri bambini.

L’abbiamo incontrata per conoscerla meglio, e per capire cosa c’è dietro il suo esempio di donna che non ha rinunciato alla sua realizzazione professionale, ma riesce ad essere comunque una mamma molto attenta e consapevole. Ed abbiamo scoperto che Angelica non ha i superpoteri, ma è riuscita – grazie anche a suo marito – a stabilire un equilibrio all’interno del suo nucleo familiare. E quanto sia fondamentale non aver paura di chiedere aiuto, quando se ne ha bisogno.

Intervista ad Angelica Montagner

Molto spesso noi donne, ad un certo punto della vita, ci troviamo di fronte ad un bivio: scegliere se realizzarci professionalmente, o sacrificare la carriera per crescere i figli. È così in tutto il mondo, o ci sono Paesi che aiutano le mamme a conciliare questi due aspetti?

Angelica Montagner: Ho avuto modo di confrontarmi con mamme straniere sull’argomento. In molte, mi hanno scritto che negli Stati Uniti il congedo maternità è molto breve. Questo penalizza tantissimo una famiglia. La mamma è costretta a tornare a lavorare e a non avere molto aiuti. L’Italia può aiutare le donne nel lavoro e nella famiglia. Con il difficile periodo del Covid, è stato sdoganato lo smart-working. Questo potrà aiutare in futuro molte donne che svolgono determinate attività, a conciliare tutto. Dobbiamo imparare a lavorare per obiettivi e non per ore in Italia. Non necessariamente dobbiamo lavorare un tot di ore al giorno. Deve contare la qualità e la riuscita di un lavoro.

Tu sei riuscita a portare avanti sia una professione impegnativa, fatto di scadenze e di giornate scandite da mille impegni, che la famiglia, dopo la nascita del tuo primo figlio Edoardo. Ci racconti come ti sei organizzata?

Angelica Montagner: Sono una libera professionista e non sono mai potuta andare in maternità. Nei primi mesi, dopo la nascita di Edoardo, lavoravo da casa e gestivo tutto da sola anche se è stato molto difficile perchè, per me, era importante far sentire a mio figlio la mia presenza. Ho sicuramente la fortuna di fare un mestiere che mi permette di lavorare anche in smart-working ma conosco tante mamme che hanno delle attività commerciali e devono portare i bambini nel posto di lavoro, in quanto non hanno altre soluzioni. Nessuna di noi è Wonder Woman, ed è normale aver bisogno di chiedere aiuto. Nel momento in cui si ha il coraggio di chiedere una mano ad una persona per la gestione della casa e dei figli, non si deve aver vergogna. Credo sia giusto e normale.

Intervista ad Angelica Montagner

Poi è arrivata anche Linda, che ha solo un anno. È vero, come racconta il film “Figli”, che l’arrivo di un secondogenito sconvolge nuovamente gli equilibri familiari?

Angelica Montagner: Ho visto quel film con mio marito e abbiamo riso molto perchè, a casa nostra, la situazione è stata vissuta diversamente per fortuna. Il mio primo figlio è stato molto più impegnativo da gestire, rispetto alla seconda. Quando è nato, Edoardo ha sofferto nei primi mesi delle classiche coliche che hanno i neonati e quindi piangeva davvero tanto. Aveva bisogno di contatto. Invece, l’arrivo di Linda è stato tranquillo. Non ti nego che gestire due figli è sicuramente una bella botta. Quando hai due figli, ti rendi conto che è molto più difficile ritagliarti un’ora da dedicare a te stessa. Lo definirei un bel salto! Anche dopo l’arrivo di Linda ho passato un paio di mesi a casa, poi ho chiesto aiuto ad una tata. Adesso, cerco di lavorare in ufficio al mattino ed il pomeriggio da casa, in modo da potermi dedicare anche ai bambini.

Intervista ad Angelica Montagner

Quanto ha contato l’aiuto ed il supporto di tuo marito, nell’organizzazione familiare?

Angelica Montagner: Ho sentito l’esigenza di farmi aiutare da mio marito, dividendo i compiti in casa. Abbiamo la fortuna di fare lo stesso lavoro e molti impegni professionali sono gli stessi. Ringrazio mia suocera che ha insegnato a suo figlio a fare qualsiasi cosa. Mio marito riesce a sostituirmi in tutto e per tutto. So che se ho qualsiasi imprevisto, lui riesce a mandare avanti l’intera famiglia. Sa cucinare, lavare, stirare. L’organizzazione familiare è stata gestita bene perché abbiamo reso “normale” dividerci ogni compito.

C’è un altro film, la commedia con Fabio De Luigi e Valentina Lodovini “10 giorni con Babbo Natale”, dove lei è una dirigente di una multinazionale sempre fuori per lavoro, e lui manda avanti la casa e la famiglia, tanto che la bimba piccola lo chiama “Mammo”. È solo una finzione, o esistono realmente queste situazioni nella realtà?

Angelica Montagner:  A casa mia i compiti sono equamente divisi, abbiamo scelto di scambiarci un po’ su tutto. Per noi, questo rappresenta la normalità. Mio marito ha avuto in casa l’esempio di un papà che si divideva i compiti insieme alla mamma. Credo che sia fondamentale avere un certo tipo di educazione. Sul mio Instagram, parlo molto di questo perchè è importante dimostrare ai propri figli che non esistono differenze tra uomini e donne. I nostri figli devono osservare come ci comportiamo tra di noi a casa: deve essere normale vedere una mamma che gioca con loro ed un papà che cucina. I ruoli possono essere mescolati e diventare quotidianità. I miei figli, da quando sono nati, vedono tutto ciò.

Intervista ad Angelica Montagner

Tra lavoro e famiglia, sei riuscita a trovare anche il tempo per aprire un profilo Instagram in cui racconti la tua vita tra lavoro e famiglia. Quali consigli ti chiedono le altre mamme?

Angelica Montagner: Sul mio profilo Instagram mi chiedono tanti consigli. Promuovo una genitorialità consapevole in cui si sceglie una certa qualità di abbigliamento, di giocattoli e di cibo. Cerco di parlare del gioco con i propri figli. A me piace divertirmi insieme ai miei bambini e ho la possibilità di testare tanti giocattoli. Mi piace segnalare alle altre mamme quelli che mi sembrano più costruttivi ed educativi. Secondo me, i giochi possono essere molto stimolanti e divertenti sia per i genitori che per i figli. Mamma e papà possono avere piacere di giocare insieme e non vivere il momento dell’attività ludica come una sofferenza. Inoltre, molte mamme mi chiedono consigli su come gestire fiscalmente la casa o attività di lavoro. Alcune donne vogliono confrontarsi su come si può lavorare sui social.

Alcuni mesi fa, sui social hai parlato di come era cambiata l’alimentazione di voi genitori da quando avete costruito una famiglia. Solitamente, si parla di svezzamento e di ciò che mangiano i bimbi nei primi anni di vita…

Angelica Montagner: La mia alimentazione è molto cambiata, dopo l’arrivo dei miei figli. Ho un’attenzione diversa verso tutto quello che compro. Controllo la provenienza dei cibi, sono molto attenta a leggere gli ingredienti sulle etichette. Cerco di informarmi e di capire quali sono gli alimenti che possono far bene non solo ai nostri figli, ma anche a noi genitori. Compro la frutta e la verdura in base alla stagione e a km 0, cose a cui prima non badavo più di tanto.

Hai affrontato anche il tema della realtà e della finzione su Instagram. Credi che le persone mostrino una realtà arterefatta che non esiste?

Angelica Montagner: Purtroppo, sui social, la finzione è molto presente. Ci capita di vedere una quotidianità che non è reale: per esempio, case super ordinate che non rispecchiano le case di tutte noi mamme. A molte di noi capita di avere in giro per casa i giochi dei propri figli sparsi sul pavimento. Su Instagram dobbiamo tener presente che non viene raccontata tutta la realtà che si vive, e spesso la visione delle cose è distorta. Dobbiamo renderci conto che la perfezione non esiste. Sicuramente, bisogna trasmettere positività e dare degli spunti alle persone. Ma dare una visione alterata della propria vita non è bello ed onesto nei confronti delle persone che ti seguono. Non dobbiamo paragonarci agli altri e non ha senso.

 

 

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