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Giorgio Armani, il messaggio di incoraggiamento alla sua città: «Io ci sono per Milano»

Armani aderisce alla campagna vaccinale anti covid
«Io ci sono per Milano, con i milanesi, con i sentimenti». È questo il messaggio che il Re della moda ha voluto inviare dalle pagine di alcuni quotidiani locali, e tramite un cartellone in via Broletto.
Giorgio Armani e Milano. È un grande amore, quello tra il Re del Made in Italy e il capoluogo della Moda internazionale. Nato a Piacenza ma milanese di adozione, Giorgio Armani lo scorso 18 maggio, per festeggiare la riapertura dei negozi dopo il primo lockdown, ha posizionato un murale nello spazio pubblicitario in via Broletto.
L’immagine era quella di una dottoressa con le ali che tiene tra le braccia l’Italia, diventata simbolo della lotta al Covid 19. Angels, questo il titolo, è un disegno dell’illustratore veneziano Franco Rivolli. Era già diventato virale sui social in occasione della Giornata mondiale degli Operatori sanitari.

Il messaggio di Giorgio Armani a Milano

Ora lo stilista ha scelto di rivolgere un altro messaggio ai suoi concittadini in occasione del Natale.

Una breve lettera alla città, per incoraggiarla in questi mesi difficili, che è diventata una pagina sulle edizioni locali di alcuni quotidiani, ma anche un cartellone posizionato nella centralissima via Broletto, da sempre luogo deputato alle campagne pubblicitarie della maison, e in varie pensiline dei mezzi in giro per la città.

Giorgio Armani: «Io ci sono per Milano»

Armani a sostegno dell’emergenza sanitaria

Giorgio Armani ha fatto moltissimo per sostenere la crisi sanitaria. Con una lettera (pubblicata sui principali quotidiani italiani), nelle prime settimane di pandemia, aveva voluto ringraziare tutti gli operatori sanitari per il loro ammirevole lavoro. Ed era stato in prima linea anche sul fronte dell’aiuto concreto. Prima le donazioni agli ospedalie alla Protezione Civile, poi la conversione degli stabilimenti produttivi italiani alla produzione di camici monouso destinati agli operatori sanitari. Lo stilista ha inoltre devoluto il 10% del ricavato delle vendite delle collezioni Primavera-Estate 2020 agli enti in prima linea in questa battaglia.

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