Cantante ed autrice di successo, Valentina Parisse ha costruito il suo percorso musicale, di anno in anno, con estrema innovazione e freschezza. Cresciuta in periferia, all’età di diciotto anni ha riempito la sua valigia di sogni e speranze e si è trasferita in Canada.
La carriera artistica di Valentina Parisse ha inizio con il disco “Vagabond” nel 2011. L’album, dal sound raffinato, viene realizzato tra Italia, Inghilterra e Canada. Al progetto di Valentina collaborano il produttore Steve Galante, il musicista Phil Palmer e Mazen Murad. Da quel momento in poi, il suo percorso è tutto in ascesa.
Nel 2014, il suo primo singolo in italiano dal titolo “Sarà bellissimo” viene prodotto da Phil Palmer e registrato e missato a Londra da Tim Weidner nei Sarm Recording Studios di Trevor Horn. Valentina Parisse conquista così il consenso di pubblico e critica. Nel 2018 si apre un nuovo ed intenso cammino con Universal Music Italia, con cui la giovane pubblica “Tutto cambia”, la canzone prodotta da Francesco Catitti e masterizzato a Miami da Antonio Baglio. Il brano diventa la colonna sonora del film di Volfango De Biasi “L’agenzia dei bugiardi”, con protagonisti Alessandra Mastronardi, Giampaolo Morelli, Massimo Ghini.
Autrice di brani per Renato Zero e Michele Zarrillo
Ma Valentina Parisse è anche autrice di brani portati al successo da artisti italiani del calibro di Renato Zero. Insieme a Phil Palmer, ha composto la musica del singolo “Rivoluzione”, inserito nell’album “Alt” del 2016, ed ha firmato la più recente “Stai giù” dell’album Zerosettanta uscito il 30 settembre 2020. Collabora anche Michele Zarrillo alla scrittura de “Nell’estasi o nel fango” presentato a Sanremo 2020 e di “Vivere e rinascere” nel 2017.
Nel maggio 2019 ha avuto il privilegio di esibirsi davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla leggenda della musica Bruce Springsteen. “Ogni bene” è l’ultimo singolo pubblicato il 5 giugno 2020 e che anticipa il prossimo album in studio.
Valentina tra i giudici di All Together Now su Canale5
Attualmente Valentina Parisse è su Canale5, ogni settimana, con il programma All Together Now, che la vede ricoprire il ruolo di giudice per il terzo anno consecutivo. Per Valentina, la musica è una stella polare che le indica la strada da percorrere, sempre con estremo coraggio.
Intervista a Valentina Parisse
Come stai, prima di tutto?
Valentina Parisse: Quando una persona, un amico o un parente ti fa questa domanda, è una fortuna poter rispondere “bene”. Il “come stai?” ha acquistato un’importanza diversa e significativa, in questo momento così difficile.
Lo scorso giugno hai pubblicato il tuo nuovo singolo “Ogni bene”, dove si parla dei nuovi inizi. Ma esprimi anche l’importanza del passato e di quanto sia necessario lasciarlo andare, senza dimenticarlo. Perché?
Valentina Parisse: Nel momento in cui scrivi una canzone, inevitabilmente pensi a quello che succede a te e alle persone che hai intorno. Nelle amicizie e nelle storie d’amore che finiscono, le strade, molto spesso, si dividono. Si arriva ad un punto in cui non si ha più alcun tipo di compatibilità. Ma è importante non rinnegare il bene ricevuto e donato, perché sarebbe come rinnegare sé stessi. In questa canzone pongo la riflessione sulle strade che si dividono, e sull’importanza di augurare il bene e non il male all’altra persona, anche se sarà lontana da te.
Sei in TV con All Together Now. Come è stato ritornare a lavorare, mentre stiamo vivendo una situazione esterna così complessa?
Valentina Parisse: Ho vissuto una sensazione stranissima. Mi piace da sempre poter lavorare in gruppo, stare con i miei colleghi e collaborare. Questo è un aspetto che mi porto dietro da quando ho vissuto in Canada, dove c’è una grande attitudine a lavorare insieme. All Together Now è un programma spensierato, fatto di incontri, abbracci, scambi di opinioni, balli, risate. Tutto è vero e spontaneo. Per registrare una puntata ci vuole un’intera giornata di lavoro. Quest’anno, siamo arrivati tutti abbastanza provati dalla situazione esterna. Tutto è stato molto serrato e complicato. Ci sono mancati gli abbracci tra di noi. Nonostante ciò, siamo stati felici di tornare e di ritrovarci. Quasi non ci credevamo di essere lì e di continuare a lavorare nuovamente. Proviamo un grande orgoglio nell’essere riusciti a realizzare questa edizione. Ce l’abbiamo messa tutta.
Parlando della tua esperienza in Canada, all’età di diciotto anni hai deciso di lasciare l’Italia e trasferirti lì. Quanto è stato importante per te trovare il coraggio di compiere questa scelta per amore della musica?
Valentina Parisse: È stato fondamentale. In questi ultimi mesi, in cui siamo stati a casa, ho avuto modo di pensare al mio passato. Mi sono chiesta: “Ma davvero sono partita? Davvero è successo tutto questo?” Sai, prima di trasferirmi in Canada, non avevo mai preso un aereo intercontinentale. Quando ho fatto il primo scalo, mi sono persa in aeroporto. All’inizio ho lavorato in un ristorante. Ero addetta alla carrucola mobile. I camerieri mi portavano i piatti, i bicchieri e le posate che io poi mandavo giù ai lavapiatti. Quello è stato il mio primo lavoro in un posto lontano da casa. La scelta di lasciare l’Italia ha rappresentato un salto nel vuoto meraviglioso. Mi ha portata ad incidere il mio primo disco, ho scritto tanti brani. Provengo da una famiglia umile. Mio padre è un ferroviere in pensione e mia madre è una casalinga. I miei genitori mi hanno dato la libertà di compiere determinate scelte, e mi hanno insegnato a rimboccarmi le maniche.
Quando hai capito che la musica poteva essere il tuo mestiere?
Valentina Parisse: Ho sempre voluto fare questo mestiere, l’ho desiderato in ogni momento. Tutto quello che ruotava intorno alla musica mi permetteva di lavorare affinché questo sogno si realizzasse. La musica mi ha salvata. Sono cresciuta a Ciampino, alla periferia di Roma, e questa passione mi ha permesso di sognare, di viaggiare e di non cadere negli errori di gioventù. Ho perso amici, persone che sbagliando sono cadute. Per me, invece, la musica ha rappresentato una stella polare. Mi permette di migliorarmi, di conoscere le persone.
Vanti tante collaborazioni come autrice. A quale artista senti di essere più legata?
Valentina Parisse: C’è stato un momento della mia vita in cui mi sono sentita pronta per costruire un mio percorso musicale in italiano. Paradossalmente, in quel periodo, la persona che per me ha rappresentato la chiave del percorso è stata Phil Palmer e non un artista italiano. Phil è stato un mentore, un anello che mi ha dato grandissima fiducia in me stessa, la collaborazione con lui è stata fondamentale. Collaboro con gli artisti quando percepisco che può esserci uno scambio reale.
Con quale artista ti piacerebbe collaborare adesso?
Valentina Parisse: Tantissimi. Amo tutto ciò che sta facendo, negli ultimi anni, Cesare Cremonini. Lo reputo un artista con una grande eleganza e poesia. Posso dirti che ho un rammarico enorme: non aver avuto l’occasione di collaborare con Pino Daniele. Ho avuto la fortuna di parlarci per un paio di minuti, un giorno, e mi sarebbe davvero tanto piaciuto lavorare insieme a lui. Ogni tanto, riguardo su Youtube un suo filmato dove, insieme a Massimo Troisi, prova una canzone. Lì emerge il processo reale di quando nasce un brano e lo fai ascoltare ad un amico caro.
So che sei un’appassionata di pugilato. Come ti sei avvicinata a questo sport?
Valentina Parisse: Il pugilato è davvero una figata! Credo che sia uno sport molto liberatorio. Non sono arrivata al ring e agli incontri, mi sono fermata al sacco molto prima. Sono una persona assolutamente pacifica e non auguro mai male alle persone. Ma sono pur sempre un essere umano che, da qualche parte, deve trovare uno sfogo. Ecco, il pugilato mi aiuta molto!
Collezioni un’infinità di trucchi. Hai 20 tipi di mascara diversi, per esempio. Che rapporto hai con il make-up?
Valentina Parisse: C’è un verso di una canzone di Renato Zero che dice: “mi trucco perché la vita mia non mi riconosca e vada via”. Per me, questa frase è una filosofia di vita. Il make-up ti offre la grande libertà di farti sentire bene con te stessa. Mi piace giocare con i colori e sperimentare nuovi trucchi. Entrare in un negozio e comprare un determinato rossetto, riesce a darmi quella sensazione di sogno e di femminilità che mi fa sentire più sicura di me.
Cosa rappresenta per te la bellezza e in cosa la ritrovi?
Valentina Parisse: Per me, la bellezza sta nell’unicità. La ritrovo nelle persone e nel loro modo di tirare fuori il meglio di sé. L’unicità va contro la massificazione che ci vorrebbe tutte uguali, tutte vestite con gli stessi colori e gli stessi abiti. Spesso mi chiedo: ma chi è che decide cos’è di tendenza? Credo nell’essere unici. Le persone che più mi hanno attratta nella vita, uomini o donne che fossero, erano sempre molto particolari ed uniche.
Quali sono le battaglie che vuoi combattere del mondo che hai intorno?
Valentina Parisse: Noi donne abbiamo tante battaglie da combattere. La conquista della parità di salario tra uomo e donna è qualcosa per cui tutti noi dobbiamo lottare. Personalmente, trovo questa disparità indecente. Se sei donna ti senti sempre giudicata, quasi che ti venga detto: “Chissà se ce la farai a ricoprire quel determinato ruolo importante nel lavoro”. Ma perché? Voglio vedere più donne in alto. L’elezione di Kamala Harris a vice presidente degli Stati Uniti è stato un segnale importante per tutte le donne nel mondo. Ma c’è ancora tanta strada da fare.