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“Io sono Babbo Natale”, l’ultimo regalo di Gigi Proietti al suo pubblico

"Io sono Babbo Natale", l'ultimo film di Gigi Proietti
Edoardo Falcone, regista della commedia Io sono Babbo Natale, l’ultimo film girato da Gigi Proietti, lo ricorda in un’intervista all’Ansa.

«Come tanti fra noi sono sempre stato un fan appassionato di Gigi Proietti e in più ho avuto la fortuna di conoscerlo in questo ultimo anno e mezzo. La cosa che mi ha colpito di più è stata la sua straordinaria umanità oltre che la professionalità incredibile. Era gentile, educato, sempre disponibile… mi mancherà tantissimo». È l’omaggio che Edoardo Falcone rende a Gigi Proietti parlando con l’Ansa. Falcone ha diretto il grande attore nell’ultimo film che ha interpretato, la commedia Io sono Babbo Natale, che dovrebbe uscire a dicembre con Lucky Red.

Io sono Babbo Natale, l’ultimo film di Gigi Proietti

Il film racconta la storia di un ex detenuto di nome Ettore (interpretato da Marco Giallini), che conduce un’esistenza disperata e vive in maniera irrequieta, senza trovare alcuno stimolo. Finito in prigione, dopo una rapina, Ettore non ha mai tradito i suoi complici, mai ha fatto i loro nomi. Non ha legami familiari, dopo essersi lasciato con la compagna Laura, nè ha mai conosciuto la figlia avuta dalla relazione con lei. Solo una cosa sa fare, solo una sembra essere la prospettiva futura: tornare a rubare.

Proprio durante uno dei suoi furti, Ettore finisce in casa di Nicola (Gigi Proietti), adorabile signore che non possiede oggetti di grande valore. L’unica cosa importante che può dare a Ettore è un’informazione sulla sua identità: Nicola dice di essere il vero Babbo Natale. Il rapinatore non crede alle parole dell’uomo che ha di fronte, ma ancora di più stenta a credere all’esistenza di Babbo Natale. Ma dovrà ricredersi.

"Io sono Babbo Natale", l'ultimo film di Gigi Proietti
Photo Credits: Lucky Red

«Mi rimane questo grande dispiacere, non averglielo potuto mostrare»

«Per fare un esempio di che persona fosse Gigi, basti pensare che quando per qualche motivo non poteva risponderti al telefono, poi richiamava per scusarsi»  – racconta, emozionato, il cineasta -. «Era un uomo che si dava completamente, amava il suo lavoro e sul set da lui avevi sempre il massimo». Falcone non si sofferma sul film, ma sull’incontro umano con l’attore: «Scrivendo pensavo già a lui come coprotagonista, insieme a Giallini. Ero strafelice quando ha accettato e adesso non vedevo l’ora di fargli vedere il lavoro finito. Lui è strepitoso in questo personaggio. Mi rimane questo grande dispiacere, non averglielo potuto mostrare». Il primo giorno sul set insieme «ero emozionato, mi sembrava un sogno dirigerlo, ma sapevo che avevamo un obiettivo comune e l’abbiamo costruito insieme il suo ruolo…». Proietti «era anche felicissimo di lavorare con Marco Giallini, e viceversa. Erano molto uniti, poi Marco a lui era quasi devoto, come tutti noi. Non recitano padre e figlio, ma nella storia è come se si creasse quel tipo di legame».

«A vederlo nei panni di Babbo Natale si proverà una grande tenerezza»

Proietti «dal punto di vista cinematografico è stato un po’ sfortunato»  – osserva Falcone -,  «ha fatto film fantastici come Febbre da cavallo o La Tosca di Gigi Magni, che io amo tantissimo, o Casotto… ma ne avrebbe meritati molti di più. Ed ho amato ugualmente i suoi spettacoli a teatro, come I sette re di Roma». Al di là dell’essere una commedia, in Io sono Babbo Natale «Proietti ha infuso una grande umanità e a vederlo in quella parte dopo ciò che è successo, si proverà, credo, una grande tenerezza». Pensando a lui, «mi viene subito in mente la sua disponibilità, la grande umiltà con cui affrontava il lavoro. È anche un monito per tante persone di quest’ambiente che dovrebbero solo imparare da lui».

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