Ecology of Mind, la collezione SS21 di Tiziano Guardini, è un’“opera aperta”. Un racconto che canta il respiro come fosse un atto d’amore, compiuto per ricondurre le parti al tutto universale. Ma desiderando intraprendere un cammino di riconnessione, da dove partire?
Ispirata e rinnovata dalla XXII Esposizione internazionale Broken Nature: Design Takes on Human Survival (Triennale di Milano, 2019), l’opera aperta Ecology of mind di Tiziano Guardini inaugura la stagione 2021.
Ecology of mind cerca nella vita e nell’armonia primordiale delle foreste, quell’atto d’amore volto al tutto e pertanto votato alla responsabilità verso il tutto.
Creare senza distruggere: la seta cruelty-free
L’opera aperta di Tiziano Guardini intraprende questo viaggio cercando risposte in quello che siamo. In ciò di cui facciamo parte. L’abito diviene segno per un lessico naturale, organico ed al contempo archetipale. Ci vollero cinque anni per scoprire come reperire la seta senza uccidere i bachi, da questa scoperta nacque la collezione Three days to butterfly. Il tempo, la dedizione, la cura, il mestiere e la volontà di mettere al mondo bellezza, salvaguardando l’appartenenza originaria ed intrinseca all’universo e le sue misteriose leggi generative, traduce inevitabilmente la ricerca di Tiziano Guardini in una missione.
Tiziano Guardini si ispira all’opera dell’antropologo e sociologo Gregory Bateson
Il titolo dell’opera aperta è un omaggio all’opera di Gregory Bateson, Verso un’ecologia della mente (Adelphi, Milano, 2000). Bateson, scienziato insofferente verso ogni forma accademica, si dedicò a mettere a soqquadro la supposta conoscenza di riferimento piuttosto che ad ordinarla. Dedicò l’intera vita alla ricerca della struttura che unisce uomo e ambiente.
Scrive nell’introduzione del testo Verso un’ecologia della mente: “Tracciare le linee di una ecologia della mente è porre le basi per una scienza che ancora non esiste come corpus organico di teoria e conoscenza”. Una struttura che prova a connettere quanto d’abitudine non mettiamo insieme: “La simmetria bilaterale di un animale, la disposizione strutturale delle foglie in una pianta, l’amplificazione successiva della corsa agli armamenti, le pratiche di corteggiamento, la natura del gioco, la grammatica di una frase, il mistero della evoluzione biologica e la crisi in cui oggi si trovano i rapporti fra uomo e ambiente”.
La collezione SS21 di Tiziano Guardini
La natura non ha il concetto di scarto, e noi ci sentiamo interpellati a riallinearci a questa legge così profonda, così semplice, così vera. Ecco che, ammirando un collage di tessuti d’archivio donati da aziende italiane, potremmo trovarci immersi in un paesaggio di pantere, ghepardi, giraffe, gorilla, fiori giganti. Una volta che il capospalla viene abbottonato, il disegno affiorerà in un vortice infinito.
Tessuti d’archivio creano pezzi unici. Ripristinano l’ordine di un ciclo continuo, evolutivo. Linee e forme evocative di un altrove a noi necessario. Seta della pace, cotone biologico e lavorazioni in cui la presenza dell’uomo si allinea a quella consapevole della natura, così nascono capi che ci invitano ad una esplorazione.
Sahariane dalle forme over nascondono fluttuanti top con sovrapposizione di tessuti in seta ed espulsioni di fiori sul corpo della donna natura così come descritta nei capispalla, che diventano poi quadri sparsi tra gli alberi.
Massima espressione di questo tornare a “vestirsi di natura” sono i lunghi vestiti creati ricamando fili di rafia. Evanescenza e contaminazione con la natura che riflette quella porzione di umanità che desidera e lotta per essere libera.
Il servizio fotografico coinvolge persone chiamate a raccontare la propria storia. Attraverso l’etnia, la libertà di espressione, le generazioni. Testimonianza della nostra appartenenza ad un pianeta unico e multiforme. Per promuovere il creato e non l’individuo, non il consumo, non il cannibalismo delle merce, la moda può inserirsi in un processo di risveglio ed educazione all’amore ed alla conoscenza.