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“I predatori”: Pietro Castellitto con il suo film d’esordio come regista conquista il Premio Orizzonti a Venezia

Pietro castellitto Venezia
Si intitola I Predatori il film che segna il debutto di Pietro Castellitto alla regia,  e che alla 77ma Mostra di Venezia appena conclusasi gli è valso il Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura.

Nato a Roma nel 1991, Pietro è il maggiore dei quattro figli di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini. Pietro Castellitto ha debuttato come attore nel 2004, quando è stato diretto da suo padre in Non ti muovere, il film drammatico tratto dall’omonimo romanzo della Mazzantini.

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Pietro Castellitto con i genitori sul red carpet di Venezia 77 – Photo Credits: La Biennale di Venezia

È tornato a recitare con lui ne La Bellezza del Somaro (2010) e in Venuto al mondo (2012), anche questo tratto dal bellissimo romanzo scritto da sua madre Margaret. È stato diretto anche da Lucio Pellegrini in È nata una star? del 2012 e da Emanuele Scaringi ne La Profezia dell’Armadillo (2018). Quest’anno lo vedremo in Freaks Out del regista di Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti, che uscirà nelle sale il 16 dicembre.

Pietro Castellitto interpreterà inoltre il ruolo di Francesco Totti nel film di Alex Infascelli, che sarà presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma.

Le parole di Pietro Castellitto sul suo primo film da regista

Pietro Castellitto ritiene che si possa imparare molto bene questo mestiere anche facendo altro. Ogni esperienza vissuta con passione potrà tornare utile. Tra le sue, di passioni, troviamo Nietzsche, Federer, Francis Scott Fitzgerald, Lars Von Trier, Scorsese, Woody Allen, l’economia, la filosofia e la cucina.

«Questo è un film corale. Però, i personaggi che qui si accavallano e si sfiorano e a volte si conoscono, non lo sanno. Ognuno di loro è solo, perso in quel tratto di vita dove nessuno sembra capirti e dove tutto vorresti andasse dall’altra parte. Invertire il corso per vivere la propria speranza: è questa la battaglia che combattono. Quanto amore e quanta ferocia servano, lo scopriranno sulla loro pelle. D’altronde, essere felici, è un mestiere difficile. A volte, un mestiere da Predatori». 

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Pietro Castellitto al photocall de “I predatori” – Photo Credits: La Biennale di Venezia

«La mia irrequietezza giovanile mi ha portato a scrivere questo film»

«Quando, ormai cinque anni fa, scrissi la prima versione de “I Predatori” partii da Federico. Lui è il personaggio più autobiografico del film e in lui ho catalizzato il sentimento che anche negli ambienti più “illuminati” ci siano quelle prerogative di alienazione e tristezza che possono portare un giovane ad armarsi. Non che io abbia mai pensato di mettere una bomba da qualche parte, mi riferisco piuttosto a quel carico di enorme frustrazione, tipicamente giovanile, che nasce dalla differenza che c’è tra quello che sei e quello che gli altri pensano tu sia. Un carico inquietante che può portare a gesti estremi. A me, fortunatamente, ha fatto scrivere un film. Questo». 

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Pietro Castellitto con Dario Cassini sul red carpet di Venezia 77 – Photo Credits: La Biennale di Venezia

Nel cast, oltre allo stesso Castellitto, troviamo Massimo Popolizio, Manuela  Mandracchia, Giorgio Montanini, Dario Cassini, Anita Caprioli e Marzia Ubaldi. Il film, prodotto da Fandango con Rai Cinema, vede inoltre la partecipazione di Vinicio Marchioni.

Il trailer de I Predatori

La sinossi del film

È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla, Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di 25 anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori. 

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