L’astro nascente della Ferrari non si inginocchia con gli altri piloti prima del Gran Premio d’Austria. La sua scelta ha fatto molto rumore, ma lui sui social si difende dalle accuse di razzismo.
Prima dell’inizio del Gp d’Austria i piloti di Formula Uno, seguendo l’esempio di Lewis Hamilton, si sono inginocchiati per dimostrare la loro adesione al Black Lives Matter. Leclerc è rimasto in piedi, scatenando un’ondata di polemiche tra i fan. In molti hanno interpretato la scelta del pilota monegasco della Ferrari come un tradimento dei valori antirazzisti.
Charles Leclerc però aveva annunciato in anticipo la sua scelta, scrivendo sui social: «Credo che ciò che conta siano i fatti e i comportamenti della nostra vita quotidiana piuttosto che i gesti formali che in alcuni Paesi potrebbero essere considerati controversi. Non mi inginocchierò, ma questo non significa affatto che io sia meno impegnato di altri nella lotta contro il razzismo».
Nonostante questo, vederlo restare in piedi in seconda fila dietro una schiera di piloti inginocchiati ha fatto molto rumore.
Quattordici piloti, ispirati dal campione del mondo Lewis Hamilton, prima del Gp d’Austria si sono inginocchiati sull’asfalto per dare la loro adesione al Black Lives Matters. Tutti i indossavano una maglietta nera con la scritta «Basta razzismo», che campeggiava anche sulla linea del traguardo. Tutti tranne Hamilton, che ha scelto una t-shirt con lo slogan «Black lives matter».
Lewis Hamilton, in prima linea nella battaglia a sostengo della comunità di colore, ha corso il Gp d’Austria con una Mercedes tutta nera, invece del tradizionale color argento. Hamilton, che ha dichiarato di aver vissuto il razzismo sulla propria pelle, ha chiesto ed ottenuto questa modifica della sua auto al team Mercedes, e correrà tutto il campionato di Formula1 2020 con la macchina nera. Leclerc non è stato l’unico a non inginocchiarsi. Con lui altri cinque colleghi: Raikkonen, Verstappen, Kvyat, Giovinazzi e Sainz.