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Ludovico Tersigni: «La forza di Skam è il non ignorare le discriminazioni: bullismo, razzismo, omofobia esistono e vanno affrontate»

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Ludovico Tersigni sta vivendo un momento d’oro che lo porta ad essere uno degli attori più amati di questo periodo. Due interessanti e seguitissime serie TV lo vedono protagonista su Netflix: “Summertime” e la quarta stagione di “Skam Italia”, uscita pochi giorni fa.

Romano, classe 1995, Ludovico Tersigni ha alle spalle una serie di progetti che lo hanno fatto entrare nel mondo del cinema, come “L’estate addosso” di Gabriele Muccino e la serie Rai “Tutto può succedere”.

Ludovico pone in ogni personaggio la sua realtà e la sua verità, vive le cose senza mai lasciarle al caso e decide di mettersi alla prova, senza negarsi mai la possibilità di migliorare. Tra un set e l’altro, ad aspettarlo ci saranno sempre le onde di un mare in cui vuole fare la differenza.

Come è stato realizzare, insieme al resto del cast, la quarta stagione di “Skam Italia”?

Questa quarta stagione rappresenta quasi un cerchio che si chiude. C’è stato un grande impegno da parte di tutti noi per realizzarla. In primis da parte del regista Ludovico Bessegato, poi di tutta la troupe e del cast. Ognuno di noi ha lavorato a questa storia con grande perizia e grande passione. “Skam Italia” rappresenta anche una fase della nostra vita personale. Abbiamo dato molto di noi a questa avventura, in questi anni, e secondo me questo è davvero molto tangibile in questa stagione. Noi attori non vedevamo l’ora di tornare sul set. Quando ancora non sapevamo se le riprese ci sarebbero state o meno, ci siamo ritrovati e tutti insieme abbiamo combattuto per far venire alla luce i nuovi episodi. Ci siamo schierati, abbiamo preso posizione. Abbiamo cercato di fare appello alle nostre forze e alle nostre capacità. Insieme siamo riusciti a realizzare qualcosa di bello.

Ludovico Tersigni
Ludovico Tersigni in un frame di Skam Italia

In che modo hai costruito il tuo personaggio e cosa cercherà Giovanni nei nuovi episodi?

Ho costruito Giovanni nel corso degli anni. Nei nuovi episodi ho dato voce ad un ragazzo che sta per fare l’esame di maturità, un grande traguardo per ognuno di noi. Giovanni mi ha permesso di ripercorrere mentalmente gli anni del liceo. Ho rivissuto e recuperato quello emozioni che sono state così belle…quando sei al liceo, specialmente durante l’ultimo anno, inizi a sentirti grande, prendi la patente, hai mille paure per il futuro e ritrovi sicurezza solo tra i banchi di scuola.

Nella quarta stagione, il mio personaggio cercherà delle risposte in Eva, interpretata da Ludovica Martino che stimo molto. Ma cercherà anche di porle nuove domande. Sarà molto interessante questo scambio, questa dialettica e questa continua ricerca tra Eva e Giovanni.

Che idea ti sei fatto sull’importanza sociale di un progetto come “Skam Italia”?

Per me è qualcosa di necessario. Sin dall’inizio è stata una serie rivoluzionaria. Tutti noi possiamo renderci conto di quanto sia bella la diversità: credo che sia una caratteristica fondamentale dell’uomo, da sempre. Eppure, rischiamo spesso di non comprendere questo valore. Ci sono ancora delle situazioni in cui molti ragazzi vengono discriminati. Tutto questo razzismo è sotto gli occhi di tutti, ma si preferisce ignorarlo. Skam riesce a dire agli spettatori:  «Smettiamola di far finta di niente» . Smettiamola di far finta che vada tutto bene, quando non è così. Il bullismo, il razzismo, l’omofobia esistono, ogni giorno. Con questa serie abbiamo cercato di aprire una sorta di canale che ci ha permesso di parlare davvero di temi del genere. Tanti ci hanno provato prima di noi, e spero che tanti altri ci proveranno e ci riusciranno dopo di noi. L’oceano è fatto di gocce: sono dell’idea che è importante versarne almeno una, piuttosto che far finta di niente. E “Skam” è stata una goccia importante.

Ludovico Tersigni

In “Summertime” abbiamo avuto la conferma della tua bravura d’attore. Che esperienza hai vissuto e che sensazioni hai provato su questo set?

Ho vissuto l’esperienza di “Summertime” in modo costruttivo. Mi sono messo in gioco e ho imparato cose nuove, grazie al personaggio di Alessandro. Penso che questo mestiere ti dia la grande fortuna di continuare ad imparare: la sconfitta è dire di no ad un progetto e tirarsi indietro. Non volevo farmi vincere dalla paura e non provarci nemmeno. L’approccio che ho per ogni lavoro è quello di tendere al miglioramento, di accettare le critiche costruttive e in questo modo di crescere.

Ludovico Tersigni in Summertime

Le esperienze vissute fino ad ora sono un punto di partenza. Sono molto contento di aver avuto l’occasione di presentare su una piattaforma come Netflix due personaggi diversi tra di loro, in due progetti importanti come “Summertime” e “Skam Italia”. Queste due esperienze, tra l’altro, mi hanno anche permesso di valutare ciò che sono riuscito ad inserire e a far emergere in due personaggi, Giovanni e Alessandro, diversissimi tra loro. Il mio obiettivo era quello di far avere a questi due ragazzi una sola cosa in comune: l’attore che li interpreta. Per il resto, ho cercato di fare la differenza.

Adesso che storia ti piacerebbe interpretare?

Ce ne sono così tante, che sceglierne una risulta quasi difficile. Sarebbe bello raccontare personaggi storici che hanno lanciato un messaggio che in pochi, magari, hanno colto. Ad ogni modo, voglio vivere varie esperienze sul set, per formarmi nel modo più completo possibile, per crescere e maturare anche professionalmente.

Rispetto ai tuoi esordi, quanto ti senti cambiato artisticamente?

All’inizio, quando arrivavo sul set, ero un curioso. Cercavo sempre di cogliere ogni dettaglio ed ogni segreto. Andavo dal macchinista e gli chiedevo che lente avrebbe montato quel giorno. Chiedevo al fonico perché usasse un certo nastro ed un certo microfono per realizzare una determinata scena. Ho sempre notato ogni cosa. Poi ho compreso che non dovevo disturbare le persone che lavorano e sono concentrate sul set: lì ogni momento ha un suo perché. C’è il momento per scherzare e il momento per lavorare. Diciamo che ho imparato a stare al mio posto.

E umanamente, quanto ti senti cambiato?

Cerco di vivere il mio mestiere con una grande libertà. La recitazione è allo stesso tempo un divertimento ed un sacrificio. Spesso capita di doversi svegliare presto, oppure di passare un’intera notte sul set. Non è facile. Ho cercato di trovare equilibrio tra la professione e il tempo libero, senza rinunciare alle mie passioni, e ne ho davvero molte: senza tutte le passioni che coltivo in parallelo, anche il mio mestiere sarebbe meno bello.

Sei un amante dello sport. Che attività  ti piace praticare?

Ieri sono andato con un mio amico a surfare. C’erano poche onde, ma mi sono divertito. Quando non lavoro, pratico molto sport: amo tutto ciò che ha a che fare con il mare e con il nuoto. Mi piacciono moltissimo anche l’arrampicata e il motociclismo. Inoltre mi piace fare lunghe passeggiate, leggere e guardare film.

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