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Fase 2, riaprono ristoranti, parrucchieri, negozi: cosa è possibile fare da oggi 18 maggio

Da oggi, 18 maggio 2020, dopo due mesi e mezzo di lockdown si entra nel vivo della Fase 2. Riaprono una serie di attività commerciali, dai parrucchieri ai ristoranti ai negozi di abbigliamento, con l’obbligo di rispettare una serie di regole ben precise per garantire la sicurezza di clienti e lavoranti.

Finalmente è arrivato il momento, la morsa del lockdown viene decisamente allentata e si riparte. Bisognerà farlo con estrema cautela e garantendo sempre la massima sicurezza a noi stessi e agli altri. Da oggi, 18 maggio, gli spostamenti delle persone all’interno della stessa regione non sono più soggetti ad alcuna limitazione. Sarà possibile quindi recarsi nelle seconde case, se situate nei confini della regione di residenza. Servirà ancora l’autocertificazione resterà per chi voglia spostarsi in un’altra regione, e potrà farlo solo per “compravate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”. Vediamo in sintesi le regole e le disposizioni punto per punto, e il calendario delle riaperture previste da oggi.

Anziani e persone fragili

Non esistono particolari divieti per gli anziani e le persone più deboli, tuttavia «è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità».

Obbligo di protezione

Mascherine e guanti sono ormai indispensabili. Nel decreto viene specificato che «è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e anche i soggetti che interagiscono con loro».

Ristoranti sì, buffet no

Nei ristoranti la distanza tra i clienti, anche ai tavoli, deve essere di un metro, che può essere ridotta se ci sono separatori. Il personale ha l’obbligo di indossare la mascherina. I clienti devono utilizzarla quando si alzano dalla tavola. È consigliabile la prenotazione, e i gestori avranno l’obbligo di mantenerne l’elenco per un periodo di 14 giorni. Si deve privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni e viene sospeso il pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico. La consumazione a buffet non è consentita. 

Parrucchieri ed estetisti

L’accesso dei clienti nei saloni di parrucchiere ed estetica avviene solo su prenotazione, e bisognerà mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Potranno esserci dei termoscanner per rilevare la temperatura, gli spazi nei locali andranno riorganizzati per “assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro, sia tra i clienti. È obbligatorio il lavaggio dei capelli. Eliminata la disponibilità di riviste e materiale informativo di uso promiscuo”. Per i servizi di estetica, visto che richiedono una distanza ravvicinata, l’operatore deve indossare la visiera protettiva e la mascherina FFP2 senza valvola.

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Abbigliamento, prova dei vestiti con i guanti

Nei negozi fino a quaranta metri quadrati può accedere un cliente alla volta, oltre a un massimo di due addetti alle vendite. Per i locali di dimensioni superiori l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita. Gli accessi dovranno dunque essere scaglionati. Potranno essere ampliate le fasce orarie di apertura. Obbligatorio l’uso dei guanti “usa e getta” per la prova degli abiti. All’esterno si dovrà stare in fila e distanziati.

Nei centri commerciali

Prima dell’ingresso nei centri commerciali i clienti potranno essere sottoposti alla misurazione della febbre. Gli accessi saranno scaglionati in modo da evitare assembramenti. Negli ascensori si potrà entrare soltanto se si riesce ad assicurare il mantenimento di almeno un metro tra i clienti. Bisognerà differenziare i percorsi di entrata e di uscita. 

Palestre e centri sportivi

Dal 25 maggio riapriranno le palestre, a Milano bisognerà attendere il 31 maggio. La «distanza interpersonale minima tra chi fa attività fisica non può essere inferiore a due metri». Si raccomanda ai clienti «di raggiungere il sito già vestiti adeguatamente per le attività previste» o, in alternativa, «di utilizzare spazi comuni per cambiarsi, muniti di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti personali». I gestori avranno l’obbligo di «tracciare» gli ingressi, oppure consentire l’accesso soltanto su appuntamento. Per le piscine gli indumenti devono essere riposti dentro la borsa personale. In vasca va mantenuta la distanza di sette metri tra chi nuota.

Al mare

Si dovrà assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni per garantire una superficie di almeno 10 metri quadri attorno. Tra lettini e sedie a sdraio deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 metri. Le attrezzature vanno disinfettate a ogni cambio di persona. In ogni caso la sanificazione deve essere garantita a ogni fine giornata. Sì a racchettoni, nuoto, surf, windsurf, kitesurf, purché sia mantenuta la distanza di sicurezza. No ai giochi di squadra, come beach volley e beach soccer. Sulle spiagge libere bisognerà garantire le stesse distanze previste negli stabilimenti.

Negli alberghi

Le prenotazioni andranno gestite online, automatizzando le procedure di check-in e check-out ove possibile. Alla reception potranno esserci barriere fisiche. Gli addetti al ricevimento devono provvedere, a ogni fine turno, alla pulizia del piano di lavoro e delle attrezzature utilizzate. Gli ospiti devono sempre indossare la mascherina, mentre il personale dipendente è tenuto sempre all’utilizzo della mascherina in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza minima di almeno un metro.

I viaggi all’estero

Dal 3 giugno riapriranno alcune frontiere e dunque «non sono soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti da e per: Stati membri dell’Unione europea; Stati parte dell’accordo di Schengen; Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord; Andorra, Principato di Monaco; Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano».

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