Da giovedì 23 aprile su Rai1 al via la serie “Vivi e lascia vivere”. Protagonista Elena Sofia Ricci nel ruolo di Laura Ruggero. La serie, diretta da Pappi Corsicato andrà in onda in sei puntate in prima serata.
Una famiglia all’apparenza come tante, un enorme segreto da custodire e una rinascita inattesa che arriva all’indomani di una tragedia, come il sole dopo una tempesta. Elena Sofia Ricci torna su Rai1 con “Vivi e lascia vivere” nel ruolo di Laura Ruggero, la protagonista di una storia avvincente che dai toni del family raggiunge le sfumature forti del noir e del thriller.
Laura è una donna che nelle difficoltà si scopre coraggiosa, che non si arrende e che, proprio quando la vita sembra presentarle “il conto”, reagisce. Si reinventa, si concede un’altra opportunità, anche a costo di far emergere dal passato quelle verità scomode che aveva celato al mondo con attento scrupolo.
Laura è una di quelle persone che riesce a trasformare l’esistenza in qualcosa di migliore, di compiuto, proprio quando tutte le certezze appaiono perdute. Incarna lo spirito di rivalsa di chi non teme di guardare al futuro con positività e riesce a trovare, anche nel dolore più profondo, lo stimolo per evolversi, per crescere e realizzarsi. Ecco cosa ci ha raccontato di questo nuovo ruolo la protagonista, Elena Sofia Ricci.
Che madre è, la tua Laura?
È una madre che può sembrare quasi disattenta. Spesso non si accorge dei problemi e delle mancanze dei suoi figli, perché è distratta dagli avvenimenti della vita.
Scoprirete, nel corso delle puntate, che è più attenta di quanto si possa immaginare. È una donna che ha una grande capacità di amare i propri figli, rispettando i loro tempi. Il suo è un modo di amare non affettuoso, ma fatto di concretezza. Non volevo raccontare una donna eroica, ma imperfetta. Una madre che comunica l’amore attraverso le azioni e le scelte. Laura è una donna che lotta, e che si rimette in gioco.
C’è un aspetto del carattere del tuo personaggio in cui ti rispecchi?
Anche io come lei, non sono una campionessa di affettuosità. Bacio e abbraccio le mie figlie. Ma non sono molto brava a dimostrare l’amore attraverso il fisico, sono un po’ impacciata come Laura. Al mio personaggio mi accomuna anche una grande determinazione. Sono sempre stata una persona appassionata e determinata nel lottare per crescere e inseguire i miei sogni. La determinazione nel mio lavoro, nello studio e nell’impegno, mi appartiene da sempre. Nella mia vita cerco sempre di crescere e di migliorare.
Hai condiviso il set con tua figlia Emma, come è andata?
È stata un’esperienza molto bella. Quando Emma é arrivata sul set, era molto emozionata. Non ha dormito per giorni. Ricorda molto me, quando ero giovane. È stato divertente ed emozionante vederla “faticare” sul set. Quando tornava a casa dopo dodici ore di lavoro mi diceva: “Mamma, adesso ti capisco. Come riesci a fare tutto questo, ogni giorno?”
Devo dire che è stato bello vederla non dormire e sentirle addosso il peso della responsabilità di questa storia. Non è facile essere “figlia di” un’attrice. Se da un lato ci sono dei vantaggi, dall’altro lato ci sono grandi responsabilità perché ti senti sempre il peso del giudizio sulle spalle. E spesso è quasi ingombrante.
La tua Laura mi ha ricordato molto Penelope Cruz nel film “ Volver” di Pedro Almodovar. Guardando indietro, senti di esserti ispirata ad altre donne per raccontare questa storia?
È vero, il personaggio di Raimunda in Volver assomiglia molto alla mia Laura. In questo personaggio ci sono dei riferimenti ad alcune figure femminili dalle quali non potevo prescindere. In alcuni tratti del suo carattere, il regista Pappi Corsicato, l’ha identificata anche nel personaggio di Filumena Marturano. Penso anche a Nora nell’opera “ Casa di bambola” di Henrik Ibsen.
Mi sono ispirata a donne di grande carattere nella storia del cinema e della letteratura, che ho avuto l’opportunità di guardare e studiare. Mi sono nutrita di queste donne e sono incise nella catena del mio DNA. Probabilmente riaffiorano nella mia vita: ognuna di loro fa parte di un bagaglio emotivo e culturale di esperienze che mi sono creata.
Quante volte nella tua vita, ti sei rimessa in gioco?
Tante volte. A trent’anni ho capito che dovevo cambiare molte cose e che avevo delle responsabilità. Ho vissuto molti cambiamenti, ho fatto scelte che mi permettessero di rialzarmi. Per le attrici mature, per esempio, i ruoli tendono a diminuire ed io ho sempre voluto sfidare questo preconcetto. Mi sono rimboccata le maniche e sono successe cose meravigliose. Paolo Sorrentino mi ha scelta per interpretare Veronica Lario in “Loro”. Poi è arrivata la serie “Vivi e lascia vivere”, e ho finito di girare un bellissimo progetto di Rai1 dove interpreto Rita Levi Montalcini.