Mamma, food blogger, donna, conduttrice televisiva, compagna. Chiara Maci è una scoperta continua di determinazione e semplicità.
L’amore e la cucina l’hanno condotta verso una strada dove le cose importanti della vita hanno il volto dei suoi bambini Bianca ed Andrea e del suo compagno, lo chef Filippo La Mantia. Chiara Maci ci ricorda che dove c’è amore, c’è magia.
Conduci “L’Italia a morsi” per il secondo anno consecutivo. Che esperienza rappresenta per te?
È una vera e propria esperienza di vita, non solo un semplice programma. È contatto con la gente, con la loro quotidianità e la loro intimità. E soprattutto significa per me assaporare le ricette della tradizione italiana, quello che più amo.
Quanto conta la tradizione in cucina?
È fondamentale. La tradizione sono le nostre mamme, le nostre nonne, la nostra storia regionale. Non mi sentirei così italiana se non rispettassi fortemente le mie tradizioni.
Quando hai capito che cucinare poteva essere un modo per realizzarti professionalmente?
Quando ho iniziato a vedere l’interesse da parte della gente e le richieste o i commenti che arrivavano sotto i miei piatti. Lì ho capito che potevo trasformare una passione in qualcosa di utile per gli altri e per me.
Quanto influiscono i social sul nostro stile di vita culinario?
Attraverso i social si trasmettono la quotidianità e le proprie passioni. La cucina è una passione fortemente radicata in Italia e i social amplificano in modo semplice e immediato ogni suo aspetto.
Qual è il piatto che per te rappresenta la semplicità?
Uno spaghetto al pomodoro. Semplice ma mai banale.
E gli ingredienti che preferisci non usare?
Le interiora, il quinto quarto.
Hai scritto con il tuo compagno Filippo La Mantia “Ma tu come la fai la caponata? La nostra storia d’amore in cucina”. Amore e cucina sono i due elementi chiave nella vostra vita. In che modo si uniscono?
Amore e cucina sono due elementi che non solo si uniscono, fanno parte l’uno dell’altra. Perché cucinare è già in sé un atto d’amore. Cuciniamo per le persone che amiamo e quando penso a cucinare o a preparare un piatto per qualcuno, io penso immediatamente all’amore per i propri figli ma ovviamente anche l’amore per il proprio compagno. Noi poi facciamo due lavori molto simili, ma in realtà diversi.
Quale è l’insegnamento più bello che i tuoi bambini, Bianca e Andrea, ti hanno dato nella vita e in cucina?
In cucina, sicuramente quello di non essere troppo precisa. Quando cucino con i bambini, quando mi sporco le mani con loro si crea un sacco di caos in cucina perché si divertono. Anche se sono una persona precisina e amante dell’ordine, gli perdono qualche piccolo disastro pur di vederli sorridere. Quindi “l’imprecisione” come valore aggiunto me l’hanno un po’ insegnata loro.
Nella vita, come dire, mi hanno dato tutto. Nel senso che mi hanno fatto capire le priorità, mi hanno cambiato totalmente l’ordine delle cose e mi hanno insegnato che, per una come me che metteva al primo posto sempre il lavoro in tutto e per tutto, si deve riordinare la scala delle cose importanti nella vita.
Cosa speri di trasmettere ai tuoi figli?
Spero di trasmettere loro le mie passioni, così come hanno fatto i miei genitori con me. Vorrei che arrivasse loro la mia passione per la cucina, non perché debbano necessariamente seguire anche loro questa strada. Ma perché capiscano quanto sia importante avere delle passioni. Ti permettono di uscire dal quotidiano, di crearti un lavoro e di essere felice. Ti danno una visione più globale. Spero di trasmettere loro i valori, quelli importanti, che sono stati insegnati a me dalla mia famiglia.
Sei tante cose, tutte meravigliose ma anche difficili da conciliare: mamma, blogger, conduttrice TV. Quanto è difficile essere una donna nel 2020?
Essere donna secondo me è sempre stato difficile, non solo nel 2020. Io mi reputo una donna fortunata perché, pur non avendo la mia famiglia vicino, ho la possibilità di avere una tata che mi dà una mano. Non potrei mai rinunciare al mio lavoro, in primis perché ci permette comunque di vivere e fare la vita che facciamo, e dall’altro perché è la mia realizzazione personale. Sono convinta sempre di più che i bambini debbano vedere i genitori realizzarsi, anche perché un domani possano fare lo stesso anche loro. Sicuramente conciliare tutto è molto difficile, ma noi donne siamo abbastanza abituate a convivere con i sensi di colpa.
Sei anche un’appassionata di moda. Qual è lo stile che preferisci?
Sono un’appassionata di moda, ma non sono assolutamente vittima delle mode. Come tutte le donne amo le borse, le scarpe, i vestiti, amo fare shopping. Il mio è uno stile estremamente semplice, non amo spendere troppo. Ho dei pezzi must che sono ad esempio le giacche doppio petto, i jeans, le t-shirt, lo stivaletto, sono cose che potrei usare tutti i giorni, cambio magari solo colore. Quelle me le compro di qualità, ma non sono una fashion victim.
Pratichi sport? Filippo La Mantia ti ha trasmesso la passione per le moto?
Sport non ne ho mai praticati, diciamo che nella mia vita li ho provati tutti per poi capire che probabilmente non ce n’era uno che era davvero il mio. Filippo ha provato a trasmettermi la passione per le moto, ma purtroppo senza grande successo.
Che libro hai sul comodino?
Nonostante io ami moltissimo leggere, in questo momento non ho un libro sul comodino. Mi è un po’ impossibile perché alla fine sto con i bambini tutte le sere, e finisco per addormentarmi con loro.
Come si descriverebbe Chiara Maci a chi ancora non la conosce?
Una mamma, una donna che ha intrapreso un percorso che è ancora all’inizio ma che ha tanta curiosità e tanta voglia di conoscere e di fare. E soprattutto una grande buongustaia.