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Steven Spielberg abbandona Indiana Jones: non sarà lui il regista del quinto capitolo

Spielberg
Per la prima volta nei 39 anni di storia della saga cinematografica, non sarà Steven Spielberg a dirigere il prossimo capitolo di Indiana Jones. La notizia è arrivata oggi dal magazine statunitense Variety.

È arrivata al capolinea la storia d’amore tra il regista Steven Spielberg e Indiana Jones. Lo riferisce il magazine Variety in un’esclusiva.  Dopo una lunga fase di riflessione, scrive Variety,  Steven Spielberg affiderà “Indiana Jones 5” ad un altro regista per la prima volta in 39 anni di storia della saga.

Sarebbe James Mangold il regista a cui verrà affidato l’incarico di sostituire Spielberg. Mangold è il regista della saga di “Wolverine”; nel “2017 ha diretto “Logan” che ha incassato 619 milioni di dollari in tutto il mondo ed è valso al regista una nomination all’Oscar per la sceneggiatura adattata. Nel 2019 Mangold ha diretto “Le Mans 66 – La grande sfida”, film ambientato nel mondo delle corse automobilistiche con Matt Damon e Christian Bale.

Spielberg rimarrà come produttore di “Indiana Jones 5.” Secondo una fonte vicina al regista, la decisione di lasciare la regia è stata interamente di Spielberg, che desidera di passare il testimonial un regista più giovane per fare spazio alle nuove generazioni.

Quando la Disney ha annunciato per la prima volta il nuovo capitolo di “Indiana Jones” nel 2016, si prevedeva l’uscita del film per luglio 2019. Poi la data è stata rinviata al 2020, e di nuovo ulteriormente spostata al  luglio 2021 in seguito all’abbandono dello sceneggiatore originale David Koepp, sostituto da Jonathan Kasdan.

Ora, con l’arrivo di un nuovo regista, è probabile che l’uscita di “Indiana Jones 5” subisca un ulteriore ritardo. I portavoce di Spielberg e della Disney hanno rifiutato di commentare.

Confermata invece la presenza di Harrison Ford, come annunciato tempo fa da Kathleen Kennedy, presidente di Lucasfilm dal 2012. «Harrison Ford sarà coinvolto e non vede l’ora di lavorare a questo nuovo progetto», aveva dichiarato la Kennedy.

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