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Sanremo70, la seconda serata del Festival della canzone italiana

I momenti clou della seconda serata del Festival di Sanremo: il duetto Massimo Ranieri – Tiziano Ferro, la reunion dei Ricchi e Poveri dopo quarant’anni e l’esibizione del soul man italiano Zucchero “Sugar” Fornaciari. La classifica provvisoria vede in testa Francesco Gabbani.

di Stefano Miliani per ilgiornaledellospettacolo

Prima che la serata finisca il bilancio è lampante: prima di tutto la serata finisce vergognosamente tardi, e non è la finale. Altro elemento di giudizio:  l’Ariston acclama il duetto inedito Massimo Ranieri – Tiziano Ferro, si esalta ai Ricchi e Poveri riuniti per l’occasione (quarant’anni fa avevano più voce), la platea abbraccia il soul man italiano Zucchero, e finisce che i cantanti in competizione finiscono nell’ombra. Chi li considera? Tanto che la classifica provvisoria dei 24 big arriva alle due meno venti. 

Anche stasera l’incipit è consegnato a Fiorello in un audace travestimento: da Maria De Filippi che lo chiama al cellulare. Resta lui a tirare la carretta: apre la serata travestito da Maria de Filippi, balla “La febbre del sabato sera”, canta, gioca a tennis con Djokovic, fa tutto lui, forse anche troppo: Amadeus di fatto è la spalla compiacente, l’amico garantisce ascolti … Dati i tempi lunghi, la Rai oserà dire all’esuberante Fiorello di contenersi?  

Le co-conduttrici

Sabrina Salerno quasi inciampa nello scendere le scale. Insipide le battute sue e del conduttore sul tempo che è passato con poster e foto di 40 anni fa … Niente di che. Impalpabile. Le due giornaliste del TG1, Emma d’Aquino e Laura Chimenti: non incidono fino a notte. Finalmente Emma d’Aquino parla di libertà del giornalismo in Italia e nel mondo alle una e un quarto. Un’ora assurda. Prima no? Laura Chimenti la segue con una lettera alle figlie da mamma che lavora. Problemi veri, lettera più banale della collega.  

La cronaca della serata dalla fine all’inizio

Laura Chimenti legge una sua lettera alle tre figlie. Da mamma che lavora. E che deve fare i salti mortali, per una donna. “Siete la mia più grande ricchezza”. La giornalista rivendica il rapporto basato sul contatto, non sui like. Invoca il conoscere il rispetto, “l’amore che vi lega sarà la vostra forza”. Si rallegra perché leggono un libro: “Vi renderà donne libere”. Nel suo caso finisce di parlare quasi alle una e mezzo. 

Michele Zarrillo conclude la competizione con un bel pezzo, migliore del suo standard. 

Finalmente interviene Emma D’Aquino. Parla del giornalismo minacciato della propria libertà. “Nell’anno scorso sono morti 49 giornalisti, ma negli altri anni si arriva a 80. Si muore però soprattutto in paesi in pace. Il Messico ha il record, 10 giornalisti uccisi nel 2019, ma cito Malta con Daphne Galizia e la Slovacchia. Gioranlisti e reporter e blogger finiscono poi dietro le sbarre per aver cercato la verità: vengono uccisi o ridotti al silenzio”. Parla di Cina, Egitto, “ma anche in Russia e Turchia non lavorano in modo sereno. L’Italia è al 43esimo posto nella graduatoria”. Cita l’iran: “mi hanno colpito tre giornaliste televisive hanno rassegnato le dimissioni dopo anni di bugie di regime”. 

La giornalista ricorda un problema drammatico: le querele temerarie. Ai giornalisti: un sistema subdolo per mettere a tacere chi scrive cose sgradite, tanto chi querela se perde paga solo l’avvocato, anche se la giornalista  non ha potuto ricordarlo. L’errore è farla intervenire a un’ora così tarda. 

Francesco Gabbani, Paolo Jannacci e il discusso Junior Cally

Alle una passate arriva Junior Cally. Il più discusso. Senza maschera. Con la sua canzone sul “populista”, sul rap. 

Ancora Tiziano Ferro. L’effetto sorpresa non c’è più, data l’ora sarebbe stato giusto farsi da parte. Ma gli accordi saranno accordi. 

Rancore, che l’anno scorso fece da compagno d’avventura sanremese a Daniele Silvestri, propone uno dei pezzi migliori del festival. Coerente con il suo stile. 

Ancora un ospite di riguardo: Gigi d’Alessio. Canta “Non dirgli mai” al pianoforte. Ma far cantare quattro concorrenti vicino alle una di notte non significa penalizzarli? Diciamolo: sì, li penalizzi al di là di ogni equilibrismo che la Rai può escogitare per giustificare.   

Paolo Jannacci volente o nolente deve reggere il confronto con la genialità e l’irregolarità del padre Enzo. E non lo regge, come accade quasi sempre con i figli d’arte di fronte ai padri maestri d’arte. Applausi stentati. 

Riprende la competizione. Francesco Gabbani vinse nel 2017 con la “scimmia nuda” in “Occidentali’s Karma”. Era un pezzo irresistibile, geniale, trascinante. Oggi con “Viceversa” va sul tranquillo, un brano più sentimentale. Niente di dirompente come allora.  

Il blues di Zucchero accende l’Ariston

Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’azione cattolica”. Zucchera torna a uno dei suoi brani più divertenti e l’Ariston balla e assorbe tutto. La conclude con un “la messa è finita andate in pace”.

A mezzanotte passata si può dire: i cantanti in gara stasera più di ieri passano decisamente in ombra. A dispetto del rituale discorso che la canzone è al centro della kermesse. 

Zucchero accolto trionfalmente con Amadeus che fa il presentatore – improbabile – rock. Nel primo brano, recente, il pubblico in sala sventola i telefonini. 

Fiorello si associa ai Ricchi e Poveri in “Che sarà”. Poi i quattro cantano le canzoni alle quali Marina, la bionda, non ha partecipato perché se n’è andata. Non tutti hanno mantenuto la voce di un tempo. Il pubblico non ci fa caso: è tutto in piedi plaudente, ma siamo verso la mezzanotte e mancano ancora sei big. Sei ! E Zucchero. E diventa un mini-concerto dei Ricchi e Poveri

I Ricchi e Poveri in versione reunion dopo un quarantennio circa. Effetto nostalgia, ma qualcosa mette un po’ di malinconia. Dopo “La prima cosa bella” di Nicola di Bari sciorinano uno dei loro successi, “Che sarà”, portato proprio a un Sanremo di innumerevoli anni fa. Con Fiorello che spunta in ombra dal palcoscenico e trascina il pubblico insala che in piedi intona in coro la canzone del vivere senza troppe angustie. 

Il discorso di Paolo, malato di Sla

Paolo, giovane sardo, malato da quattro anni di Sla. Dopo la canzone sulla sua vicenda “Io sto con Paolo” cantata da Cristian Pintus il ragazzo trasmette le sue parole tramite i movimenti delle palpebre al computer, come faceva Stephen Hawking. 

Canzone conclusa, tramite computer racconta la sua storia, la sua malattia con un breve discorso dove, tra altri passaggi, invita ad “amare il prossimo” e alla “tolleranza” e a non arrendersi . 

“Immaginate che il corpo non risponda più ai vostri comandi e non possate provare il piacere di un sorso d’acqua o di un respiro profondo. 

Chi è la persona che mi sta vicino è Rosario, mio fratello e vero eroe. Ha lasciato tutto diventando le mie gambe e braccia. Ogni tanto mi fa arrabbiare ma basta la dolcezza per farmi tornare come prima. Lui e la mia famiglia mi hanno insegnato cosa significa la parola sacrificio: grazie a loro ho scoperto una forza interiore che non sapevo di avere e questa malattia non mi ha impedito di diventare cuoco. Questa non è la storia di un ragazzo sfortunato ma di un ragazzo che non si è arreso. Quando vi dicono che i vostri sogni non si posso realizzare non è vero. Un mese fa per una crisi se non fosse stato per la bravura dei medici non ci sarei e quando mi sono risvegliato ho riflettuto la fortuna di essere vivi. Avete usato il tempo nel migliore dei modi? Ho imparato che il tempo che viviamo è prezioso, date al mondo il lato migliore di voi . Malattie come questa ci rendono uguali, quindi nel vostro piccolo fate quanto più potete per aiutare il prossimo. Ascoltate la mia canzone quando non ce la fate, pensate a quei guerrieri che lottano per vivere”. 

Levante, i Pinguini Tattici Nucleari e Tosca

Tosca intimista. Senza infamia e senza lode. 

Con accento napoletano Ranieri reclama  da Ferro di essere chiamato “papà”, dacché tutti considerano reputano Tiziano l’erede. Il quale invita il maestro al concerto che terrà al San Paolo di Napoli. “Che emozione”, esclama Amadeus. Al solito, se tolgono la parola “emozione” che vuol dire nulla e tutto quanti resterebbero muti? 

Arriva il duetto inedito Tiziano Ferro – Massimo Ranieri in “Perdere l’amore” di Ranieri. Introdotto con toni da apoteosi da Amadeus. Un abbinamento inedito, sanno entrambi come si canta. La platea li segue cantando.  

I Pinguini Tattici Nucleari, da Bergamo, sono un bel gruppo indie rock. Nel cantare che sono Ringo Starr in un mondo di John e Paul esercitano un po’ di modestia. Un pezzo da ballare. 

Di nuovo Sabrina e Amadeus: le battute sul tempo che passa e oggi sarebbero come a metà anni ’80 sono davvero insipide 

Con Levante riprende la competizione. “Tikibombom” ha un testo che gioca sui giochi di parole, non è nei versi la parte migliore. Non male lei, come canta. 

Sabrina Salerno rischia pericolosamente di cadere dalle scale. La scarpa s’incastra, confessa di avere un crampo al piede … Un mezzo disastro come entrata per la terza co-conduttrice. Spacco e scollatura, punta su quello.  

Piero Pelù, Elettra Lamborghini ed Enrico Nigiotti

Terzo cantante dei big, Enrico Nigiotti. Finirà prima dell’alba, la serata? Ordinaria amministrazione. 

Sempre Fiorello introduce sul palco il campione di tennis Djokovic con signora, il “numero uno al mondo” dice Amadeus. Momento così così, poi intonano in tre “Una terra promessa” di Eros Ramazzotti. Segue “palleggio” tennistico tra Fiorello e il giocatore con Amadeus in mezzo, osservatore impalato. 

La seconda presenza big, Elettra Lamborghini: personaggio esagerato, manterrà le aspettative? La canzone rimastica la musica latina, un “cabron” nel testo tanto per gradire. Banale. Più goffa di quanto c’era da aspettarsi. 

Amadeus introduce Emma D’Aquino e Laura Chimenti, le giornaliste del tg1 in versione conduttrici e non più a mezzo busto. E fa lo slalom per non dire la parola “bellezza”.  

Piero Pelù è il primo dei big. Alle 22.03, meglio tardi che mai. Canta il “Gigante”. Un brano fedele al suo repertorio. 

Lo spottone per la Nutella: serviva proprio, così smaccato?

Nicola Savino dal “dopo festival” introduce al palcoscenico in piazza. “La vita l’è bela” di Cochi & Renato rockettara, ma di fatto è uno spottone per la Nutella sponsor.  

Sempre Fiorello. Intona la sua “Classica canzone di Sanremo”. Un po’ alla Elio e le Storie tese: è una canzone qualunquista, senza polemica sessista, vagamente ambientalista.

Chi tiene il ritmo e la serata è Fiorello. Parla lui, fa le battute, dice che vorrebbe vincere qualcosa come cantante anche se non è chissà cosa, vuole un premio dai giornalisti, il Lumino d’oro”. 

Fiorello ad Amadeus sul 52% di ascolti: “Vai bene, vai col Pd che ne hanno bisogno”. E rivendica: dovete dare i fiori anche ai maschi, è un fiorismo, è un razzismo dei fiori. 

Fiorello ballerino mancato, dice lui. Con un gruppo di ballerini rievoca “La febbre del sabato sera”. 

Amadeus ricorda che oggi 5 febbraio è il compleanno di un amico. Fabrizio Frizzi che avrebbe compiuto 62 anni. “Se Fabrizio ci fosse ancora questo 70esimo lo avrebbe presentato lui”. Commossa la moglie sul palcoscenico. 

I quattro giovani semifinalisti

I quattro giovani che passano in semifinale sono Tecla, Leo Gassman, Fasma, Marco Sentieri. 

Il bullismo nella doppia sfida delle nuove proposte 

Si parte con i giovani. Marco Sentieri in abito con fasce gialle a dar risalto è un un po’ rap un po’ canzone (la sua Billy blu rammenta quasi Cristicchi) su un ragazzo bullizzato che salva un bullo dal suicidio. Storia contro pregiudizi e contro il bullismo. Il “duello” come ammette Amadeus è con Matteo Faustini, più tranquillizzante. Vince Marco Sentieri.

Fasma vince la prima sfida a due dei giovani

Nella prima sfida le più convincenti sembrano il duo al femminile Martinelli e Lula. Dati i gusti della Demoscopica mostrati ieri difficilmente passeranno. Infatti Fasma le sconfigge. Va lui in semifinale. 

Fiorello travestito da Maria de Filippi con telefonata in diretta. Dopo l’ingresso di Amadeus dalla platea lo showman ospite-mattatore entra dalle famigerate scale. Piano piano. “Sembro Boris Johnson piastrato”. Ha mantenuto l’impegno: aveva promesso di travestirsi così se ieri era gli ascolti andavano bene. Per la misura delle scarpe ringrazia la Fincantieri. E la diretta interessata chiama in diretta Fiorello: “Sei ancora più bello”. Che reclama i fiori come ogni presenza femminile. 

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