Random Identities, il primo progetto indipendente di Stefano Pilati, è stato Special Guest di Pitti Uomo 97. L’evento ha segnato la conclusione dell’edizione invernale di Pitti Immagine Uomo
Il designer italiano Stefano Pilati, già direttore creativo di Yves Saint Laurent ed Ermenegildo Zegna, ha svelato ieri sera, nel corso di una sfilata evento negli spazi della Stazione Leopolda, le nuove creazioni marchio indipendente Random Identities.
Pilati è un’icona di stile e un direttore creativo. La sua esperienza nel settore del lusso attraversa e mette in collegamento tra loro gli ultimi tre decenni di moda contemporanea. Attualmente è Chief Creative Officer di Random Identities. Con il suo brand, si interroga sui vari aspetti legati al ruolo della moda globale, in conversazione con le generazioni del futuro.
Nato a Milano nel 1965, negli anni 80 Pilati ha iniziato come stagista presso Cerruti. Nel 1993 Giorgio Armani lo ha assunto come assistente per il ready-to-wear maschile. Due anni più tardi è passato in Prada, dove nel 1998 è stato promosso ad assistente stilista. Dal 2000 al 2008, Pilati ha lavorato per Yves Saint Laurent dove ha curato il design del prêt-à-porter e degli accessori. Nel 2004 ha sostituito Tom Ford nel suo ruolo di direttore creativo. Dal 2012 al 2016, Pilati è stato responsabile del design di Ermenegildo Zegna e direttore creativo di Agnona.
Dall’Olimpo della Haute Couture alla propria label
Nel 2017 ha poi deciso di lanciare il suo progetto Random Identities, una collezione di ready-to-wear concepita espressamente per l’era digitale. Mettendo assieme le esperienze di una carriera poliedrica, Pilati ha sviluppato una conoscenza unica del design, della sartoria e delle silhouette, che lo supporta nel suo lavoro di oggi.
I capi menswear-oriented incorporano una tensione originalissima verso la provocazione, che è comunque abilmente controllata attraverso scelte monocromatiche e dettagli netti. Ispirati allo stile dello stesso Pilati, i codici del suo brand definiscono un look che bilancia tagli raffinati e precisi con una vestibilità adatta alla vita di tutti i giorni. Con il suo lavoro sta posizionando il brand verso un’esposizione molto ampia. Le connessioni privilegiate che Pilati ha nel settore sono state messe in gioco per produrre abiti di eccezionale qualità, con un modello produttivo che nasce digital-first, e che sfiora il tempo presente per proiettarsi al futuro della moda di fascia alta.
“Le creazioni di Pilati nascono da decenni di continuo apprendimento”
“Presentare in anteprima a Pitti Uomo il nuovo progetto di Stefano Pilati, Random Identities, è anzitutto un grande piacere – ha detto Lapo Cianchi, direttore comunicazione ed eventi di Pitti Immagine – e il naturale, atteso, esito di un rapporto di stima e di amicizia. Aldilà del contributo originale che egli offre da tempo al confronto pubblico sui concetti di genere e identità, anche al di fuori dei confini della dimensione strettamente vestimentaria, Random Identities nasce – almeno così ci appare – da una spinta interiore di Pilati a esprimere sé stesso attraverso la moda. Un’ossessione al vestirsi che è il risultato di decenni di integrità, lavoro e continuo apprendimento”.
“Oggi questa sua urgenza creativa si manifesta con ancora maggior libertà di espressione – ha aggiunto Cianchi – e sente l’esigenza di confrontarsi direttamente con chi indossa i suoi vestiti, anche attraverso i social media. Non c’è voluto molto altro per convincerci a iniziare subito a lavorare insieme…”.