Un itinerario tra i castelli italiani più suggestivi seguendo le tracce di Ladyhawke. Storia, cinema e specialità enogastronomiche locali in un solo viaggio.
Ladyhawke è un film del 1985 e racconta una storia d’amore tormentata da una maledizione. Nel linguaggio anglosassone, oramai diffuso, lo si può definire un film fantasy. Ambientato nel medioevo, il regista non poteva scegliere altro che l’Italia per le location, creando, senza volerlo, un viaggio fra castelli, borghi, presidi slow food e buon vino. Ossia le eccellenze italiane.
La trama racconta di una fortezza dove risiede un perfido e corrotto vescovo, innamorato della protagonista, Michelle Pfeiffer, alla quale lancia una maledizione per impedire il suo amore verso un impavido cavaliere, Rutger Hauer.
Il castello di Ladyhawke: la Rocca Sforzesca di Soncino, Cremona
La fortezza è la Rocca Sforzesca di Soncino in provincia di Cremona. Costruita dal Duca Galeazzo Maria Sforza tra il 1473 e il 1475, è la classica struttura difensiva militare progettata a seguito dell’introduzione delle armi da fuoco. La rocca è aperta al pubblico e rimane di una bellezza unica.
Cremona è celebre per la mostarda, un prodotto preparato con la frutta trattata da miele e senape, la cui origine risale proprio al medioevo. Ideale come accompagnamento al bollito misto, ottimo proprio quello cremasco, e per completare i formaggi stagionati. Il suo gusto molto spiccato, la rende adatta all’abbinamento con piatti salati.
Sulle tracce di Ladyhake a Parma
Lasciando la fortezza, si prosegue verso sud fino al Castello di Torrechiara a Langhirano, nelle vicinanze di Parma. L’amore è il primo sentimento che ispira la vista di questo affascinante maniero. Venne costruito da Pier Maria II dè Rossi nel XV secolo per l’amata Bianca Pellegrini.
Nel film è parte della fortezza del vescovo. Il palazzo nobiliare si sviluppa in una successione di ambienti fra le cinque torri difensive. La stanza più celebre è la Camera d’Oro, stanza da letto dei due innamorati, con un ciclo di affreschi attribuiti a Benedetto Bembo che raffigura “l’amor cortese”. Il castello merita assolutamente una visita.
Le specialità gastronomiche di Parma e provincia
Langhirano è un borgo ubicato sulla “Strada del Prosciutto e dei vini dei colli”. Ovviamente è il celeberrimo prosciutto di Parma, la lavorazione a caldo dalla coscia di suino consente un uso limitato del sale, questo gli conferisce quella delicatezza da cui la fama mondiale. Ma non solo, in zona si produce il salame di Felino preparato con 100% di carne suina. Felino è un paese nella rinomata “food valley” parmense.
Parma è non solo parmigiano, ma anche culatello. È prodotto solo quando la bassa parmense è avvolta nella nebbia, in modo da consentire l’ottimale stagionatura di un prosciutto straordinariamente buono, tanto da meritare il consorzio del Culatello di Zibello. Per celebrare questa leccornia, in prossimità di Parma, vi è un locale unico: La Culatelleria. Un ristorante dove si esalta la sua eccellenza, ovviamente da gustare con lo gnocco fritto.
Castell’Arquato, altra location di Ladyhawke, tra i “Borghi più belli d’Italia”
Seguendo il viaggio dei protagonisti del film, si risale verso Piacenza, sino a scoprire uno scrigno di rara bellezza e conservazione: Castell’Arquato.
Qui il tempo si è fermato e sembra di vivere nell’era dei Visconti e degli Sforza. È nei “Borghi più belli d’Italia”, nei “Gioielli d’Italia” ed è una “Città d’arte” nonostante le piccole dimensioni.
Le bontà dell’enogastronomia locale
Nel piacentino è prodotta la Bonarda, un vino dall’uva Bonarda nell’Oltrepò Pavese e del Piacentino. Viene vinificato fermo o frizzante, dal colore rosso rubino con sfumature violacee.
L’esame olfattivo restituisce note fruttate, al gusto è fresco, poco tannico, di medio corpo. Si distingue per un profumo intenso. Da abbinare con i formaggi e salumi della Food Valley, ma anche con altre due eccellenze italiane: il cotechino e lo zampone.
Le location di Ladyhawke si susseguono anche in Abruzzo e Lazio tra specialità come arrosticini, zafferano, amatriciana, susianella di Viterbo, ma questa è… un’altra storia.