Kartell si avvicina al mondo del cinema partecipando al corto “Rasti” in co-lab con OffiCine-IED. Linguaggio della luce sotto le stelle a Forte dei Marmi!
Il mare, il cinema sotto le stelle e l’emozione delle luci di Kartell. Un connubio poetico ha fatto da sottofondo alla magia del cortometraggio “Rasti”, nato dalla co-lab fra Kartell e OffiCine-IED sotto la direzione artistica di Silvio Soldini. Un evento che si è svolto nell’ambito del Festival Sapore di Mare. Nella splendida cornice del Bagno alle Boe a Forte dei Marmi che ha regalato agli spettatori un’esperienza unica.
Proprio dove la bellezza del mare al tramonto ha incontrato l’arte del cinema e il fascino delle luci di Kartell. Il corto ha esplorato infatti il tema della luce come forma di linguaggio, utilizzando le suggestive lampade della maison come co-protagoniste della storia, e ha invitato il pubblico a riflettere sull’importanza della luce nella nostra vita quotidiana. In controluce, scenografia e sceneggiatura valorizzano in maniera poetica l’ispirazione derivata dalle forme, dai colori e dal calore delle lampade e degli arredi di Kartell, accendendo la luce su un altro dialogo: quello profondo e intimo tra cinema e design.
Kartell X OffiCine-IED
“Rasti” ha rappresentato una nuova frontiera nella co-lab tra design e cinema. Si tratta infatti di un progetto che unisce l’innovazione e la creatività di Kartell con l’esperienza educativa di OffiCine-IED. La direzione artistica di Silvio Soldini, rinomato per la sua capacità di raccontare storie con profondità emotiva e visiva, ha permesso alle lampade Kartell, con le loro forme e giochi di luce, di diventare parte integrante della narrazione, offrendo una nuova prospettiva sul design.
L’evento di Forte dei Marmi è stato un vero e proprio momento culturale. Inoltre prima della proiezione, il pubblico ha partecipato a un talk per dialogare sui temi del design, della moda e della luce. Una serata magica all’insegna della bellezza. Una favola narrata dalla voce di Adriano Giannini che trasmette una fantasmagoria di luci e ombre. Un codice morse in cui si alternano illusioni dolci e nostalgie di un genitore sospeso tra il desiderio di preservare la meraviglia dell’infanzia.
