Burberry rinnova il suo impegno per l’arte e la cultura britannica annunciando il suo ritorno come main sponsor del British Pavillion alla 60ª Biennale di Venezia
La Biennale di Venezia, che si terrà da sabato 20 aprile a domenica 24 novembre 2024, vedrà per la seconda volta consecutiva Burberry come main sponsor.
In questa edizione, il prestigioso padiglione ospiterà l’artista John Akomfrah con il suo progetto “Listening All Night to The Rain”. Un’opera che esplora la memoria, l’identità e la diaspora attraverso un’installazione multisensoriale di film, fotografie e musica.
Burberry main sponsor del British Pavillion alla 60ª Biennale di Venezia
La scelta di Akomfrah, artista britannico di fama internazionale, riflette l’impegno del British Council nel promuovere la diversità e l’inclusione nel mondo dell’arte. Burberry è già stato main sponsor del padiglione nella precedente edizione. Con questo nuovo sostegno conferma la sua profonda affinità con i valori di innovazione e creatività che da sempre animano la Biennale. Un sodalizio, quello tra Burberry e la Biennale di Venezia, che si basa su una comune passione per l’eccellenza e la ricerca artistica.
“Listening All Night to The Rain” sarà un’esperienza imperdibile per tutti i visitatori della Biennale, un’occasione per immergersi in un universo di suggestioni e riflessioni che ci accompagneranno ben oltre la fine della mostra. Un appuntamento da non perdere per tutti gli amanti dell’arte, della moda e della cultura.
Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere
La 60. Esposizione Internazionale d’Arte, a cura di Adriano Pedrosa, sarà aperta al pubblico da sabato 20 aprile a domenica 24 novembre, ai Giardini e all’Arsenale. Il titolo Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere è tratto da una serie di lavori realizzati a partire dal 2004 dal collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo. Queste opere consistono in sculture al neon di vari colori che riportano in diverse lingue le parole “Stranieri Ovunque”. L’espressione è stata a sua volta presa dal nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni Duemila combatteva contro il razzismo e la xenofobia in Italia.
«L’espressione Stranieri Ovunque – spiega il curatore Adriano Pedrosa – ha più di un significato. Innanzitutto, vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo dappertutto. In secondo luogo, che a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri».