Bottega Veneta nella sfilata FW24 ha celebrato la vita di tutti i giorni con elementi, colori e forme che prendono le distanze da rigore e minimalismo!
Il direttore creativo Matthieu Blazy si interroga sul mondo in cui viviamo, percepisce la tendenza che guarda al minimal togliendo, riducendo spesso alla funzione di un abito. La percepisce, ma la stravolge: nella sfilata Bottega Veneta FW24 ogni abito o abbinamento incarna il concetto di statement. Una dichiarazione quotidiana di stile, del proprio essere nel mondo.
Lo spazio dello show è arredato con gli sgabelli LC 14 Cabanon di Le Corbusier. Ovvero un’edizione speciale realizzata da Cassina in co-lab con la Fondation Le Corbusier con una finitura in legno scottato. Da notare che gli sgabelli saranno poi esposti durante la Milano Design Week. In passerella sfilano uomini e donne con capi belli, quotidiani e desiderabili in cui l’abbellimento “è ridotto al minimo”. Eppure, l’estetica che denunciano è innovativa, danno la sensazione di manufatti preziosi e portabili. Che poi è il segreto della desiderabilità del brand.
Bottega Veneta FW24
“Visti i tempi in cui viviamo, ho pensato di offrire qualcosa di reale, pragmatico, funzionale” ha detto Blazy per significare che, con questa sua interpretazione, l’abbigliamento non finge più di essere qualcosa di diverso da quello che è in realtà.
In Bottega Veneta FW24 c’è una quotidianità semplice nell’abito in jersey; un pragmatismo nelle maglie con le spalle potenti; veridicità nella camicia di cotone calico; comfort e protezione nella pelle morbida. Il focus è sui materiali, sull’aspetto tattile che questi restituiscono al primo sguardo: frange, più o meno morbide, sete fluide, lane scultoree, plissé ricchi di movimento. Must have della maison, come sempre, gli accessori. Due borse a mano, in intrecciato, per muoversi nel quotidiano con praticità e stile e nuovi modelli che evocano il recente modello Sardine: dalla clutch a forma di maxi pesce, al modello con manico metallico a forma di pesce più definito e grande.
