20 anni fa, il 14 febbraio 2004, ci lasciava Marco Pantani, uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi. Un campione iconico e controverso, la cui vita e la cui carriera sono state segnate da trionfi memorabili, cadute rovinose e un tragico epilogo
Nato a Cesena il 13 gennaio 1970, Marco Pantani sin da piccolo ha coltivato la passione per il ciclismo. Ha trascorso la sua infanzia a Cesenatico, dove la mamma Tonina aveva un chiosco di piadine sul lungomare. La sua scalata verso il successo iniziò da professionista nel 1990, con la vittoria al Giro del Mediterraneo. Il Giro d’Italia del 1994 diventa poi il palcoscenico perfetto per la sua esuberante irruzione nel panorama ciclistico mondiale. Due tappe conquistate con ardore e furore. Merano e Aprica si inchinano alla forza e alla tenacia del giovane romagnolo.
Le sue scalate infuocate incendiano l’entusiasmo del pubblico italiano, che vede in lui la rinascita di un campione capace di scalare le montagne con la stessa audacia dei pirati di cui si sente erede. Pantani chiude il Giro al secondo posto, alle spalle di Evgenij Berzin, ma davanti a Miguel Indurain, un vero e proprio gigante del ciclismo.
Marco Pantani, le vittorie al Giro d’Italia e al Tour de France
Il 1998, fu l’anno della doppietta: Giro d’Italia e Tour de France. Un’impresa epica che solo sette ciclisti nella storia sono riusciti a realizzare, e che a venticinque anni di distanza dalla vittoria di Pantani nessuno è più riuscito a ripetere. Marco Pantani dominava le montagne con la sua forza e il suo stile inconfondibile, diventando così un idolo per gli appassionati di ciclismo di tutto il mondo.
Ma la carriera di Pantani è stata segnata anche da ombre e controversie. Nel 1999, infatti, viene escluso dal Giro d’Italia per un valore di ematocrito troppo alto, evento che segnò l’inizio del suo declino. Gli anni successivi furono difficili. Accuse di doping, depressione, ritiri dalle gare. La mamma Tonina lo ha sempre sostenuto e difeso, anche nei momenti più difficili.
Il 14 febbraio 2004, Pantani viene trovato morto nella sua stanza d’albergo a Rimini. La causa ufficiale del decesso fu un’overdose di cocaina. Ancora oggi, però, molti dubbi e misteri avvolgono la sua tragica scomparsa.
I film e le canzoni sul Pirata
A 20 anni dalla sua morte, Marco Pantani rimane un personaggio iconico. La sua storia è stata raccontata in diversi libri, film e canzoni. Tra i film ricordiamo “Il caso Pantani: l’omicidio di un campione” (2020) di Domenico Ciolfi e “Il Migliore. Marco Pantani” di Paolo Santolin (2021). Tra le canzoni “E mi alzo sui pedali” degli Stadio, “In fuga” di Francesco Baccini, “Prendi in mano i tuoi anni” dei Litfiba e “Senza un vincitore” di Alexia.
Marco Pantani, il Pirata che scalò il cielo, rimane un simbolo indelebile del ciclismo e della storia italiana. Un campione che ha fatto sognare e piangere. Un uomo con le sue luci e le sue ombre. La sua leggenda continuerà a vivere per sempre nel cuore degli appassionati di sport e di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.