Le sfilate di Dior e Saint Laurent hanno dato il via alla prima giornata della Paris Fashion Week SS24. Maria Grazia Chiuri ha portato in passerella una collezione che non si limita alla moda. È un manifesto contro i cliché che imprigionano le donne in categorie predefinite
Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa delle linee femminili di Dior, ha sfilato alla Paris Fashion Week con la collezione ready-to-wear per la Primavera/Estate 2024. La collezione è una riflessione profonda sul significato del presente, in cui il passato e il futuro si fondono in un equilibrio delicato e stimolante. In questo contesto Maria Grazia Chiuri continua a esplorare il complesso rapporto tra femminilità e femminismo. Crede che la moda abbia oggi una responsabilità fondamentale nell’aiutare le donne a riconoscere il proprio valore e ad esprimere la propria individualità.
La sua attenzione si rivolge in particolare alle donne che si sono ribellate al sistema patriarcale e hanno conquistato la propria indipendenza. La Chiuri riafferma infatti l’idea che il rapporto tra il corpo e l’abbigliamento sia una parte integrante del contesto dell’epoca, e che la moda possa essere una forma di espressione che trascende il tempo e lo spazio. Con un occhio al passato e un piede saldamente piantato nel futuro, Dior ci invita a riscrivere le regole e a esplorare nuove definizioni di femminilità.
Dior, la collezione Primavera/Estate 2024
Tra queste figure ribelli, le streghe emergono come custodi del sapere ancestrale della dea madre. Queste donne antiche detengono gli antichi segreti della botanica e delle piante medicinali, e vivono in armonia con i ritmi naturali. La collezione Dior Primavera/Estate 2024 abbraccia uno stile di ispirazione medievale, con silhouette architettoniche che sfidano le convenzioni di genere. Le giacche assumono un taglio maschile. I tessuti invece evocano la materia, la memoria e l’arte di Alberto Burri, pittore italiano tra i più celebri del Novecento. Precursore dell’arte povera e del nuovo realismo, Burri è noto per i suoi strappi, lacerazioni e bruciature che diventano parte integrante degli abiti in una performance di moda.
L’installazione “NOT HER” di Elena Bellantoni
La palette di colori riflette l’essenza di questo mondo, con tonalità di cenere, camomilla e il misterioso “filtro d’amore”. Il celebre motivo Mille-Fleurs di Dior nella collezione Primavera/Estate 2024 si trasforma in un’interpretazione più oscura. Una sorta di “radiografia floreale” che crea contrasto. Le fasi lunari, i simboli solari che segnano l’arrivo delle stagioni, le erbe medicinali e gli animali fantastici si fondono in un’iconografia che si riflette anche negli eleganti ricami.
La maglieria svolge poi un ruolo chiave nella collezione. Avvolge ed abbraccia le curve del corpo in un modo caldo e sensuale. Un maglione leggero e metallico fa eco alla cotta di maglia dell’epoca medievale. Ma la collezione di Maria Grazia Chiuri non si limita alla moda. È un manifesto contro i cliché che imprigionano le donne in categorie predefinite.
L’opera immersiva “NOT HER” di Elena Bellantoni, che domina la scenografia della sfilata rompe gli stereotipi utilizzando figure femminili reinventate in chiave pop. L’artista usa il linguaggio pubblicitario sessista e parole di contrappunto per rispondere al cliché dominante, affermando con forza: “Non è lei, non è più così”.