Giamarco Tamberi ha conquistato ieri sera la medaglia d’oro nel salto in alto a Budapest, diventando campione del mondo. Ripercorriamo la carriera e la vita privata di uno dei più grandi atleti italiani, soprannominato Gimbo o Half-Shave per il suo vezzo di radersi solo metà del viso
Dopo le vittorie alle Olimpiadi, al Mondiale indoor e a due Europei, Gianmarco Tamberi ha conquistato la medaglia d’oro nel salto in alto ai Mondiali di Budapest. Ha saltato al primo tentativo 2.36 metri. Sul podio con lui lo statunitense Harrison, argento, e il qatariota Mutaz Essa Barshim, con il quale aveva condiviso l’oro a Tokyo 2020, medaglia di bronzo. Gianmarco Tamberi è il secondo azzurro dell’atletica leggera ad aver centrato il “triplete”: Olimpiade, Mondiale ed Europeo, dopo Alberto Cova negli anni ’80.
Ieri sera, al termine di una gara molto combattuta, Gimbo ha dichiarato: “Mi sento un umano che batte gli eroi. Mi sono caricato di tante responsabilità, non è stato facile separarmi da mio padre. Ho vinto una nuova sfida, è stato un percorso che mi dà energia. Dedico la medaglia a mio padre, con cui non parlo da un po’”. Gianmarco infatti è figlio dell’ex saltatore in alto e primatista italiano Marco Tamberi, suo allenatore per lungo tempo, dal quale si è separato l’anno scorso per passare sotto la guida tecnica di Giulio Ciotti.
Gianmarco Tamberi, una famiglia di sportivi
Gimbo è nato a Civitanova Marche il 1° giugno 1992. Sua mamma, Sabrina Piastrellini, è insegnante di educazione fisica. Papà Marco, classe 1958, è stato due volte primatista nazionale indoor con la misura di 2,26 m stabilita nel 1980 ai Campionati europei di Sindelfingen, e poi con 2,28 m stabilita a Genova nel 1983. Arriva in finale alle olimpiadi di Mosca 1980, ma deve accontentarsi del 15º posto. Quattro anni dopo, la sua carriera viene spezzata bruscamente dopo un incidente stradale: un camion lo investe e gli trancia il tendine d’Achille. Gianmarco Tamberi ha un fratello più grande di lui di due anni, Gianluca, campione italiano invernale di lancio del giavellotto nel 2010 e attuale detentore del record italiano della specialità nella categoria promesse con la misura di 78,61 m.
Dalla palestra di Ancona alla conquista del mondo
Gianmarco inizia ad allenarsi in una piccola palestra di Offagna. Il suo primo amore è la pallacanestro, ma come ha ricordato in varie interviste, rinuncia alla sua passione per dedicarsi al salto in alto come suo padre, allenato proprio da lui. Questo è stato uno dei motivi della loro rottura dopo Tokyo 2020. «Mi impose di scegliere tra basket e atletica, non l’ho mai perdonato», ha raccontato in un’intervista rilasciata a marzo al Corriere della Sera.
Tamberi debutta nel 2011, a 19 anni, ai campionati junores di Bressanone, dove riesce a saltare 2,25 metri. A 19 anni vince la medaglia di bronzo agli Europei juniores di Tallinn 2011, mentre agli europei di Helsinki del 2012 chiude al quinto posto con 2,24 metri. Nello stesso anno, ai campionati italiani di Bressanone, salta 2,31 metri e stabilisce il suo primato personale e terza prestazione italiana di sempre. E soprattutto, si qualifica per le Olimpiadi di Londra 2012. Nel biennio successivo Gianmarco Tamberi fatica ancora ad affermarsi. Arriva secondo ai campionati italiani assoluti di atletica leggera a Milano con 2,25 metri e nel 2014 vince l’oro ai campionati italiani assoluti di Rovereto, saltando 2,22 metri.
Nel 2016 vince i campionati europei di Amsterdam con la misura di 2,32: è il primo italiano a vincere l’oro europeo nel salto in alto. A pochi giorni dalle Olimpiadi di Rio 2016 si infortuna gravemente alla caviglia sinistra, e deve rinunciare a partecipare. Torna in campo l’anno successivo. Arriva secondo al meeting internazionale di salto in alto di Eberstadt in Germania, e vince i campionati italiani di Pescara. Nel 2019 arriva l’oro ai campionati europei indoor di Glasgow. È il primo italiano a vincere l’oro nel salto in alto nella rassegna europea al coperto.
La medaglia d’oro a Tokyo 2020
Arriviamo al 2021, a quella che è stata definita come l'”estate d’oro” italiana per il gran numero di vittorie riportate dai nostri connazionali in tutti i campi. A Tokyo 2020 l’Italia vince 40 medaglie in 19 discipline, con nuoto e scherma a svettare per quantità di allori. Ma è l’atletica a fare da regina dei risultati: 5 ori su 5 podi.
E uno di queste medaglie d’oro è proprio quello conquistata da Gianmarco Tamberi a pari merito con Mutaz Essa Barshim. Dopo sei tentativi senza errori fino alla misura di 2,37 metri, entrambi hanno fallito i 2,39 metri, concludendo la gara con una serie identica. Tamberi e Barshim a quel punto avevano la possibilità di proseguire la finale con il jump-off, cioè uno spareggio ad oltranza, oppure concordare per una vittoria ex aequo. I due atleti, legati come si è visto anche ieri sera da un rapporto di profonda amicizia, hanno accettato l’oro a pari merito.
Il triplete con l’oro agli Europei e ai Mondiali
L’estate scorsa, agli Europei di Monaco di Baviera, Gianmarco Tamberi ha vinto la medaglia d’oro nel salto in alto con la misura di 2,30 metri. E ieri sera, l’impresa: con l’oro ottenuto ai mondiali di Budapest è diventato il secondo italiano nella storia dell’atletica, dopo Alberto Cova, a vincere durante la sua carriera la medaglia d’oro olimpica, mondiale ed europea.
La barba a metà, il suo rito scaramantico prima di ogni finale
Gianmarco Tamberi è soprannominato “Half-Shave” per il suo vezzo di radersi il viso a metà. Ma come è nata la “mezza barba”? Per Gimbo si tratta di un vero e proprio rito scaramantico, iniziato nel 2011 ai campionati junores di Bressanone. Dopo aver ascoltato il suggerimento del padre di radersi la barba su una guancia sola, Gimbo riesce a migliorare il record personale di undici centimetri, da 2,14 a 2,25 m. Da allora, ogni volta che arriva in finale, gareggia con la barba rasata da un solo lato. All’epoca, avendo poca barba, il dettaglio era quasi impercettibile, mentre oggi è il suo “marchio di fabbrica”.
Chiara, una lunga storia d’amore e le nozze nel 2022
Un anno fa Gianmarco Tamberi ha sposato Chiara, classe 1995, anche lei di Ancona. La storia d’amore tra i due è iniziata nel 2009, quando entrambi erano poco più che adolescenti. Chiara è sempre stata accanto a Gianmarco, ed è la sua fan numero uno. Lo ha sempre sostenuto nelle tappe più importanti della carriera sportiva, incoraggiandolo anche nei momenti di difficoltà. Prima di partire per le Olimpiadi di Tokyo 2020, Gianmarco ha chiesto a Chiara di sposarla, e naturalmente ha dedicato la vittoria a lei.
A settembre 2022 i due sono diventati marito e moglie con una cerimonia a Villa Imperiale, sulle colline di San Bartolo a Pesaro. Lui era elegantissimo in uno smoking Giorgio Armani, Chiara ha indossato invece un romantico abito, degno di una principessa, firmato Atelier Emé.