Coco Chanel avrebbe compiuto oggi 140 anni. È stata una figura straordinaria nel mondo della moda, una vera e propria pioniera. La rivoluzionaria che ha gettato alle ortiche i corsetti stringati inaugurando l’era degli abiti di jersey, dei tailleur in tweed e bouclé con la gonna al ginocchio o con i pantaloni, del bianco e nero, dei fili di perle
Nata il 19 agosto 1883 a Saumur, in Francia, Coco Chanel proveniva da una famiglia molto modesta. Trascorse l’infanzia in un orfanotrofio dopo la morte prematura di sua madre quando lei aveva solo due anni. Questi anni difficili ebbero un impatto profondo sulla sua determinazione e sulla sua ricerca di indipendenza.
All’infanzia travagliata fece seguito il riscatto. Dopo aver imparato a cucire dalle suore, Coco Chanel iniziò a disegnare cappellini, e da lì diede il via ad una vera e propria rivoluzione: quella personale, costruendo amicizie profonde, vivendo amori appassionati e appagando la sua sete di cultura attraverso una serie di viaggi che hanno forgiato la sua personalità. E quella che ha portato alla nascita di un nuovo stile femminile, con la creazione di un impero della moda. Tutti elementi che contribuiscono a rendere la figura di Coco Chanel un elemento imprescindibile nella storia del design e della cultura mondiale.
Coco Chanel, gli inizi come stilista
Coco Chanel iniziò come modista e sarta autodidatta, creando cappellini di paglia, sostenuta da Étienne de Balsan, allevatore di cavalli e protagonista del “bel mondo” parigino, con il quale ebbe una relazione che durò sei anni. In un’epoca dove i cappelli erano sontuosi e ridondanti di decorazioni, la semplicità dei cappellini di paglia di Chanel, ornati da semplici fiorellini di raso, conquistarono il cuore delle signore della Parigi bene. Nel 1910 Coco Chanel aprì la prima boutique in Rue Cambon 31, a Parigi, che presto divenne un luogo frequentato da aristocratici e celebrità.
Nel frattempo, conclusa la storia con Balsan, Chanel aveva incontrato il facoltoso industriale britannico Arthur Capel detto Boy, che dai suoi biografi viene considerato il primo grande amore della sua vita. Boy Capel la incoraggiò e la sostenne anche economicamente. Così nel 1913 Chanel oltre ai cappelli inizia a disegnare anche abiti. È l’inizio di una rivoluzione dell’abbigliamento femminile. Colori basici: nero e bianco soprattutto. Linee semplici, tessuti comodi e il celebre “little black dress”. Apre un nuovo negozio a Deauville, località balneare in Normandia.
«Il nero contiene tutto. Anche il bianco. Sono d’una bellezza assoluta. È l’accordo perfetto»
Le innovazioni nello stile femminile
A Deauville Coco Chanel realizza dei maglioni ispirati a quelli dei marinai, smantella bustini, corsetti e gli altri orpelli della Belle Époque per rendere l’abbigliamento comodo e pratico. Introduce una serie di innovazioni nello stile femminile che sono ancora influenti oggi. Elimina i vestiti eccessivamente elaborati, introducendo abiti fluidi e comodi. Rende popolare il concetto di abbigliamento casual, come pantaloni e maglioni, portando elementi del guardaroba maschile nel mondo femminile.
Nel 1914 ha inizio la Prima Guerra Mondiale. Gli uomini francesi partono per il fronte, mentre le donne delle famiglie più facoltose restano a Deauville, dove si impegnano in opere di volontariato per assistere feriti. Quello di Chanel era l’unico negozio di abbigliamento rimasto aperto, e offriva capi di vestiario che in quella situazione si presentavano pratici e adatti alle esigenze.
«Finiva un mondo, un altro stava per nascere. Io stavo là; si presentò un’opportunità, la presi. Avevo l’età di quel secolo nuovo che si rivolse dunque a me per l’espressione del suo guardaroba. Occorreva semplicità, comodità, nitidezza: gli offrii tutto questo, a sua insaputa»
Dopo il successo ottenuto a Deauville, il 15 luglio 1915, Chanel Modes aprì un altro negozio a Biarritz, sulla costa atlantica della Francia, lontano dalla zona di combattimento durante la Prima Guerra Mondiale, al confine con la Spagna neutrale, che divenne una partner commerciale. Nel 1917, in uno dei cinque laboratori che Coco Chanel aveva istituito, ben 60 sarte si dedicarono alla creazione di abiti esclusivi per le ricche signore spagnole. Nel 1916, fu l’anno in cui Coco Chanel iniziò a lavorare con il jersey. Questo materiale lavorato a macchina divenne la base per i suoi innovativi capi di abbigliamento.
Misia Sert, il circolo degli artisti e le amicizie con gli intellettuali
Durante quegli anni, Chanel fece la conoscenza di Misia Sert, nota per il suo salotto artistico parigino e per essere stata la musa ispiratrice di numerosi artisti. Una figura che la introdusse al mondo artistico e intellettuale. L’incontro avvenne durante una serata organizzata da Cécile Sorel, e Misia rimase colpita da un cappotto di Chanel, che quest’ultima le regalò. Questa amicizia le permise di entrare in contatto con figure come Paul Morand, Pablo Picasso, Jean Cocteau, Max Jacob e Igor Stravinskij.
Nel 1918, Chanel riuscì a restituire a Boy Capel la somma di denaro che le aveva prestato per iniziare l’attività. Nello stesso anno, Capel si fidanzò e sposò un’altra donna, ma la relazione con Chanel continuò fino al 1919. Nel dicembre 1920, l’amico ed ex amante di Chanel morì in un incidente stradale. Chanel fu profondamente colpita dalla perdita e si immerse nel lavoro.
Nel 1920, subì un’altra perdita con la morte della sua sorella minore a causa dell’influenza spagnola. Continuò a sostenere finanziariamente i suoi fratelli fino alla chiusura forzata del suo business a causa della seconda guerra mondiale.
Gli anni Venti e i successi: il monogramma e Chanel N° 5
Coco Chanel creò il celebre monogramma con le due CC intrecciate, ispirandosi probabilmente a un disegno preesistente di Sir Frank Brangwyn. Negli anni ’20, lanciò la moda del taglio di capelli corto dopo un incidente che le bruciò la chioma. Nel 1925, iniziò a frequentare il duca di Westminster: da quel momento nacque in lei l’interesse per il tweed scozzese, che successivamente rielaborò con l’utilizzo di nuovi filati e colori: nasceva così il tessuto Chanel, che prese da lei il nome. Nel 1926 lanciò la petite robe noire, ossia il tubino nero e nel 1928 trasferì la sua maison da Rue de Cambon 21 al numero 31. Nel frattempo, aveva aperto la prima boutique a Londra, nel quartiere Mayfair.
Nel 1921 Coco Chanel lanciò il suo celebre profumo Chanel Nº 5 in collaborazione con il profumiere Ernest Beaux, che le era stato presentato dal Granduca Dmitrij Pavlovič, cugino dello Zar Nicola II, con il quale ebbe una relazione. Questo profumo innovativo, creato con molecole sintetiche, si distingueva dagli altri profumi dell’epoca. Il nome “Nº 5” derivava dalla quinta essenza scelta da Chanel e divenne un simbolo iconico.
«What do I wear in bed? Chanel Nº 5, of course»
La rivoluzione dell’abbigliamento femminile
Dopo la prima guerra mondiale, Chanel Modes si affermò sul mercato e nacque il prototipo della “garçonne”, un nuovo modello femminile dinamico e lavorativo. Chanel interpretò questo stile insieme a Patou, rappresentando un cambiamento dal vestiario restrittivo della Belle Époque. Chanel creò abiti comodi e ispirati al lavoro, liberando le donne da corsetti e introducendo gonne più corte, punti vita abbassati e persino pantaloni femminili. Questo stile incorporava elementi maschili rivisitati al femminile, contribuendo anche al movimento femminista. Chanel divenne nota come regina del “genre pauvre,” utilizzando materiali umili per un lusso moderno e snob. Questa rivoluzione nell’abbigliamento coincise con l’esplosione del movimento femminista, definendo la nuova donna del XX secolo.
«La vera eleganza non può prescindere dalla piena possibilità del libero movimento»
Coco Chanel non si definiva sarta, piuttosto una creatrice di moda, forse la prima vera stilista del secolo degli stilisti. «Per prima cosa io non disegno, ripeteva, non ho mai disegnato un vestito. Adopero la mia matita solo per tingermi gli occhi e scrivere lettere. Scolpisco il modello, più che disegnarlo. Prendo la stoffa e taglio. Poi la appiccico con gli spilli su un manichino e se va, qualcuno la cuce. Se non va, la scucio e poi la ritaglio. Se non va ancora, la butto via e ricomincio da capo. In tutta sincerità non so nemmeno cucire».
Gli anni ’40 e ’50 e la rivalità con Christian Dior
Con l’avvento della seconda guerra mondiale, il bombardamento e l’occupazione di Parigi da parte delle truppe tedesche, Chanel chiuse il suo atelier per riaprirlo solo alla fine del conflitto. Nel 1947 si fece notare Christian Dior con il suo “New Look”, ispirato al passato. Chanel criticò questo stile, affermando che l’eleganza sta nell’essenzialità. Di Dior disse che “addobba delle poltrone, non veste delle donne: l’eleganza è ridurre il tutto alla più chic, costosa, raffinata povertà“. Nel 1953, improvvisandosi sarta, Chanel creò un abito da ballo per Marie-Hélène de Rotschild. Nel 1954, a quasi 70 anni, riaprì la sua maison presentando il tailleur in tweed, caratterizzato da una gonna sotto il ginocchio e una giacca corta con bottoni dorati. Chanel tornò di nuovo di moda.
Nel 1955, creò l’iconica borsa 2.55, ispirata alle giacche maschili e dotata di tracolla: la borsa matelassé, ovvero trapuntata, presentava l’aggiunta di una tracolla, che consisteva in una catenella di metallo, intrecciata al cuoio. Negli anni ’60, introdusse il sandalo bicolore.
Coco Chanel morì a Parigi il 10 gennaio 1971 all’età di 87 anni, lasciando il suo patrimonio alla fondazione Coga. Dopo la sua morte, la maison è stata gestita da vari designer, tra cui Karl Lagerfeld e Virginie Viard a partire dal 2019.
In conclusione, Coco Chanel è stata una figura straordinaria che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della moda e dello stile. La sua visione audace e innovativa ha aperto la strada a una nuova era di abbigliamento femminile e ha creato un’eredità che perdura ancora oggi.