“In teoria” è la collezione per la SS24 dello stilista romagnolo Simon Cracker, che ha dedicato il suo show alle popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna
Simon Cracker ha stupito Milano Moda Uomo con una sfilata che è tale solo...”in teoria”. Benvenuti da Simon Cracker, che per la SS24 ha portato il suo concetto di upcycling agli estremi, mixando le sottoculture con estrema artigianalità, zip, orli non finiti, balze, spille e patchwork. Un mondo sottosopra, solo in teoria, tra stratificazioni e citazioni punk.
«La collezione si chiama in teoria», hanno rivelato gli stilisti Simone Botte e Filippo Biraghi, «ed è nata da una cartolina che abbiamo trovato e che diceva “in teoria un giorno mi trasferirò” poi in pratica…da lì è partito il ragionamento su cosa voglia dire “in teoria”. Noi “in teoria” siamo un fanta mega brand, in realtà abbiamo ancora un sacco di difficoltà, per cui la nostra è una forma di protesta».
Simon Cracker SS24
La collezione SS24 è una sorta di paradosso. Un caos felice ma con un sottotesto inquietante, un patchwork di tessuti mai usati perché non piacevano. Fra t-shirt dei primissimi rave Acid House del 1988 e lo smile, ridisegnato almeno in teoria, che si mischiano alle righe e ai trench per bene del villaggio de ‘Il prigioniero’.
E poi stampe realizzate con la tecnica della cianotipia ispirate al “Codex Seraphinianus” fanno a pugni con i volti inquietanti delle bambole Blythe e le Lalaloopsy che penzolano da borse ad accumulo. Bambole simili alle Barbie solo in teoria. In realtà sembrano bambole da film horror! In passerella tutto si fonde e si confonde, anche la line-up, l’ordine delle uscite, è random. Non per nulla è stato sorteggiato. In teoria.
Classe 1985, originario di Cesena, Simone Botte, fondatore del brand, ha lavorato a questo show durante l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. «In teoria ci mancava metà della collezione, ha rivelato, ma in pratica ci siamo riusciti. La sfilata è dedicata all’Emilia Romagna e alle persone che spalavano il fango cantando». In teoria!