Francesco Nuti, artista poliedrico che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dello spettacolo, è morto oggi a 68 anni. A darne l’annuncio la figlia Ginevra e i familiari
È morto oggi a Roma Francesco Nuti. L’attore e regista era malato da tempo. Nato il 17 maggio 1955 a Prato, on il suo talento poliedrico e la sua personalità unica, Nuti ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano.
Attore, regista, sceneggiatore, cantante e scrittore, Francesco Nuti ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo è iniziata negli anni ’70 come attore di teatro e cabaret. Alessandro Benvenuti e Athina Cenci lo vollero nel gruppo I Giancattivi, e la trasmissione Rai Non stop li fece conoscere al grande pubblico.
Francesco Nuti, addio all’attore e regista toscano
La sua abilità nel coinvolgere il pubblico e la sua straordinaria capacità di improvvisazione gli hanno permesso di emergere come uno dei volti più amati della scena comica italiana.
Ha poi iniziato la carriera fuori dai Giancattivi prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi.
Per la regia di quest’ultimo ha recitato in tre film che ne hanno messo in luce l’originale comicità. “Madonna che silenzio c’è stasera” (1982), che lo rende popolare anche grazie alla canzone “Puppe a pera”. “Io, Chiara e lo Scuro”, con Giuliana De Sio, e “Son contento” (1983). Tre pellicole che gli danno grande notorietà: in particolar modo il ruolo di Francesco Piccioli nel secondo film. con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d’argento come migliore attore protagonista.
Oltre alla sua carriera di attore, Nuti ha anche intrapreso con successo la strada della regia e della sceneggiatura. Il suo primo film da regista, “Casablanca, Casablanca”, è stato presentato al Festival di Cannes nel 1985, ricevendo una nomination per la Palma d’Oro. Altri film da lui diretti e interpretati sono “Tutta colpa del Paradiso” (1985), con Ornella Muti. L’attrice sarà al suo fianco anche in “Stregati” (1986). E poi “Caruso Pascoski (di padre polacco)” (1988), con l’allora fidanzata Clarissa Burt, poi lasciata per l’attrice Isabella Ferrari che dirigerà in “Willy Signori e vengo da lontano” (1989), e “Donne con le gonne” (1991).
Francesco Nuti ha dimostrato di essere un talento eclettico dietro la macchina da presa, con una sensibilità artistica unica che si è manifestata anche nella sua scrittura.
L’incidente e la malattia
Nel corso della sua carriera, Nuti ha affrontato diverse sfide personali e ha lottato contro la malattia. Nel 2006, ha subito un grave incidente che gli ha causato gravi danni cerebrali, limitando la sua attività artistica. Nonostante le difficoltà, Nuti ha dimostrato una straordinaria forza interiore e un coraggio ammirevole nel suo percorso di riabilitazione.
Francesco Nuti, con la sua energia travolgente, il suo umorismo unico e una sensibilità artistica profonda, lascia un segno indelebile nel mondo dello spettacolo italiano. Il suo contributo al cinema italiano rimarrà per sempre nella memoria collettiva, e la sua figura rimarrà un faro di ispirazione per le generazioni future di artisti.