«Le persone non hanno difetti, ma caratteristiche». È questo il motto di Sonia Chirico, consulente di immagine, armocromista e membro dell’Associazione Image Consultants International
Sonia Chirico ha trascorso la sua infanzia in Francia e in Italia, e attualmente ha la sua base operativa a Milano. Fin da piccola, Sonia Chirico ha dimostrato una grande passione per la moda e lo stile. Dopo aver acquisito esperienza lavorando presso diverse aziende del settore moda, tra cui Gucci, ha iniziato a collaborare con marchi internazionali fornendo servizi di consulenza d’immagine e di personal shopping con particolare attenzione al made in Italy.
Sette anni fa, la Chirico ha deciso di mettere al servizio degli altri la sua esperienza, la sua passione e la sua competenza nel mondo della moda. Ha quindi approfondito la sua formazione partecipando a vari corsi di fashion stylist di fama internazionale altamente qualificati. Oggi offre consulenze mirata e adeguate allo stile e alle esigenze di coloro che si rivolgono a lei. Tra i suoi clienti uomini e donne d’affari, italiani e stranieri, ma anche persone che desiderano sperimentare e rinnovare il loro look. Sonia li aiuta a dare il giusto valore alla loro personalità, e a mettere in risalto le loro doti personali e attitudinali attraverso la moda.
Dress code e armocromia: di cosa si occupa una consulente di immagine come Sonia Chirico
Per capire meglio il lavoro di Sonia Chirico, iniziamo con il fare chiarezza su due parole chiave: dress code e armocromia. L’immagine personale e il modo in cui ci presentiamo agli altri attraverso il nostro vestiario e la nostra acconciatura possono avere un impatto significativo sulla comunicazione e sulla percezione che gli altri hanno di noi. Questo concetto è noto come “dress code”, ovvero il codice di abbigliamento che riflette il livello di formalità richiesto in un determinato contesto.
L’armocromia, ovvero lo studio dei colori che meglio si adattano ad una persona in base alle caratteristiche della sua pelle, degli occhi e dei capelli, è un aspetto importante del dress code. Indossare colori che valorizzano la propria carnagione può migliorare l’immagine e la comunicazione della persona, mentre indossare colori che non si adattano bene al proprio aspetto fisico può avere l’effetto contrario. Il resto lo abbiamo chiesto direttamente a Sonia Chirico in questa intervista.
È indubbio che esista una correlazione tra moda e semiotica. Qual è il ruolo dell’abbigliamento nella politica?
Sonia Chirico: Il power dressing è un mezzo di comunicazione che utilizza l’abbigliamento come strumenti di potere. Da sempre i guardaroba, il make-up, l’acconciatura e il portamento sono importanti sementì che contribuiscono a definire il modo in cui veniamo percepiti e definitivamente dagli altri. È un modo per esprimere la propria identità, parla della persona, dei suoi obiettivi, del suo status e del suo progetto comunicativo rimarcando la sua carica politica, un immagine adeguata crea fiducia. Gli altri hanno delle aspettative e bisogna adeguarsi alle norme dell’abbigliamento pertinenti a comunicare la carica che si ricopre.
E quanto è importante l’armocromia?
Sonia Chirico: L’armocromia è un metodo che, attraverso l’analisi del nostro mix pelle-occhi-capelli, ci aiuta a scoprire i colori personali che più ci valorizzano. Questo metodo ci aiuta a creare armonia nell’insieme di un outfit e ha anche un motivo funzionale, ed è quello di mettere al centro la persona, non solo l’abito.
I primi studi dell’analisi del colore risalgono agli anni ’30. Con l’arrivo del technicolor le brave costumiste per i film dell’epoca studiarono delle palette personalizzate per ogni divo, riuscendo a capire quanto fosse già importante valorizzare la persona.
In che modo il lavoro di un consulente d’immagine può contribuire a creare un linguaggio visivo efficace, che comunichi significati e simboli specifici?
Sonia Chirico: La consulente d’immagina aiuta, tramite la creazione di un outfit e abiti adeguati e coerenti con la propria personalità a lanciare un messaggio tra personalità e coerenza dell’immagine fondamentale. Anche la scelta dei giusti accessori è molto importante. Creare “unicità” sulla persona , magari con un capo su misura che identifichi a sua personalità, autorevolezza e originalità, ma anche audacia per colore e per stile. Tutto questo senza senza essere eccessivi, esprimendo la propria originalità e contemporaneità, magari creando uno stile che riesca ad acquisire fiducia verso il prossimo.
Quali gli errori più comuni che i politici commettono nell’abbigliamento?
Sonia Chirico: Un leader deve sempre capire con chi si mette a confronto. E importante che spicchi il ruolo e non solo la persona. Ecco perché è importante mantenere colori formali, che identificano il potere e l’autorevolezza come il blu, il grigio, il nero. lo sbaglio potrebbe quello di indossare un colore che spicchi troppo, come indossare il giallo, sinonimo di insicurezza e leggerezza, dove mostra solo l’attenzione al proprio look senza comunicare qualcosa di veramente espressivo, e senza creare fiducia. I colori e gli accessori (meglio se pochi) vengono scelti per comunicare le competenze relative alla carica, l’influenza e l’uniformità sono fondamentali.
I politici del dopoguerra optavano per un look più sobrio e formale, con giacche e cravatte scure.
Come si è arrivati allo stile informale e casual degli ultimi anni, come il giubbino in pelle di Matteo Renzi o le felpe di Matteo Salvini?
Sonia Chirico: Come dicevo i tempi stanno cambiando e la voglia di arrivare alla gente comune ci fa seguire diverse correnti di pensiero. Oggi abbiamo i social che sono una parte fondamentale comunicativa che fa la differenza: tramite i social si arriva a ogni genere di persona per età e ceto sociale. Ecco perché alcuni politici indossano capi meno formali, quasi a far intendere di essere come loro, dimostrare che chi sta al governo è uno di loro.
Questo sicuramente parte dalla la necessità di ricreare una politica che sia più vicina al popolo e ai loro bisogni. Infatti il divario tra il look dei politici e quello della “strada” si è parecchio ridimensionato. Ricordiamoci che la moda è un fenomeno sociale complesso che si basa sull’imitazione e la distinzione. È una forma di socializzazione che favorisce l’appartenenza a un gruppo sociale e al tempo stesso preserva l’individualità. La moda sintetizza tutte le correnti che caratterizzano la vita.
Riscontra differenze nel dress code dei politici italiani, rispetto a quelli europei e mondiali?
Sonia Chirico: Assolutamente sì! Le differenze nel dress code dei politici italiani rispetto a quelli europei e mondiali sono notevoli. Mentre i politici di altri Paesi si presentano in abiti sobri e formali, spesso in giacca e cravatta o tailleur per le donne, in Italia l’abbigliamento dei politici è più informale, fatta eccezione per alcune occasioni ufficiali. Inoltre, i politici italiani spesso tendono ad abbinare i colori della propria divisa con il partito politico di appartenenza, come il rosso per il Partito Democratico o il verde per i Verdi.
In Europa e nel mondo, invece, i politici spesso si preoccupano di indossare capi d’abbigliamento di marca e di alta qualità, come Armani o Gucci, per apparire più eleganti e distinguerli dalla massa. In ogni caso, è importante ricordare che il dress code dei politici non dovrebbe influenzare la loro efficienza e abilità nel portare avanti la loro missione istituzionale. La divisa deve servire solo per creare fiducia affidabilità e coerenza con le loro professione.
Analizzando il dress code della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della segretaria del PD Elly Schlein, possiamo notare come entrambe le donne abbiano uno stile molto personale e distintivo.
Può illustrarceli?
Sonia Chirico: Entrambe le donne hanno capito come la loro immagine sia importante per comunicare un messaggio di autorevolezza e credibilità. E lo fanno attraverso un dress code che le rende riconoscibili e distintive.
Giorgia Meloni opta spesso per completi sobri e eleganti, in colore blu con camicia bianca, quasi tutti i suoi completi giacca e pantaloni sono firmati Giorgio Armani. Predilige colori scuri come nero e grigio e blu, attraverso i quali esprime la sua forza e determinazione. Il suo look, da eletta, è proprio quello di una Mamma, elegante e rassicurante per l’elettorato che le ha dato fiducia. Ricordiamoci il suo slogan “Sono Giorgia Meloni e sono una madre…”
Elly Schlein, d’altra parte, veste con toni più vivaci e sgargianti, spesso mescolati con accessori colorati e un po’ rock, che esprimono la sua personalità vibrante e dinamica. Il suo stile power dressing è fatto di magliette e giacche oversize, con un focus sugli ideali progressisti, ecologisti e femministi. Elly sceglie di presentarsi senza trucco perché vuole mostrarsi per come è, senza artifici. Questa scelta fa parte della sua identità di genere e del suo desiderio di comunicare in modo autentico e diretto.
Schlein, ha dimostrato di prediligere il contenuto rispetto allo stile durante la campagna elettorale. Non si cura molto dell’estetica e si presenta naturalmente, senza trucco. La sua scelta riflette anche la sua identità di genere. Come ha dichiarato durante una trasmissione televisiva, lei è felice di essere fidanzata con una donna. Anche oggi, dopo il caso scoppiato per aver effettuato un analisi del colore, è comunque rimasta “less is more”.
Chiudiamo con un consiglio: secondo lei, qual è il miglior modo per equilibrare l’abbigliamento formale e informale per un politico?
Sonia Chirico: Un abbigliamento troppo formale rischia di dare l’impressione di distacco dalla realtà e dalla popolazione. D’altra parte, un abbigliamento troppo informale potrebbe essere interpretato come mancanza di serietà e rispetto per l’importanza del ruolo politico. Il segreto è riuscire a riequilibrare questi due estremi, scegliendo capi di alta qualità e dal taglio impeccabile per le occasioni più formale. Senza rinunciare però a piccoli accorgimenti di stile che permettano di adattarsi alle diverse situazioni. Ad esempio, un elegante blazer può essere abbinato a un paio di jeans scuri e a una camicia bianca per un look formale, ma informale al tempo stesso. Il trucco è quello di non sacrificare mai l’immagine professionale del politico, ma senza rinunciare alla possibilità di mostrarsi anche come una persona accessibile e vicina ad essi.