Valentina Curzi, la giovane e visionaria founder e Chief Creative Officer di RBRSL, è tra le pochissime donne al mondo a disegnare sneakers. Vincitrice del Sustainability Award 2022, con le sue calzature vuole sensibilizzare ad una maggiore consapevolezza nella scelta delle calzature e degli accessori contrastando il fast fashion, il cui basso costo si traduce in un prezzo elevato in termini di sfruttamento del lavoro, di riduzione della qualità e di inquinamento ambientale
Parlaci di te: qual è il percorso che ti ha portata a diventata la più giovane designer italiana di sneakers sostenibili?
Valentina Curzi: Il bisogno di progettare in un’ottica cradle to cradle, di pensare ad una scarpa dalla nascita fino al suo smaltimento, di eliminare gli scarti di lavorazione ed integrarli all’interno del processo creativo, questo mi ha permesso di creare il mondo RBRSL di sneaker sostenibili.
RBRSL Rubber Soul prende il nome da un celebre album dei Beatles e unisce le parole “Gomma” e “Anima”, esprimendo l’essenza e la filosofia del brand. Vuoi raccontarci come è nato?
Valentina Curzi: Il nome nato dalla frase, divenuta poi claim del brand: ”Ogni passo che permette ad un uomo di oltrepassare un confine, è un passo verso il futuro” ovvero dalla voglia di unire elementi diversi per creare un oggetto che possa andare oltre l’hic et nunc spazio-temporale. RBRSL unisce elementi per me fondamentali come la gomma, materiale principale del brand, anima ovvero la dedizione per questo progetto e musica passione da sempre viscerale .
Ci descrivi a grandi linee il processo produttivo che permette a RBRSL di realizzare sneakers sostenibili?
Valentina Curzi: I materiali utilizzati per la produzione di RBRSL sono in cellulosa sostenibile, lavorata con gli stessi procedimenti con cui si lavora la pelle e prodotta con il recupero e riutilizzo di scarti dell’industria cartaria (come pacchetti di sigarette vuoti, tovaglioli ecc.). La suola invece è realizzata tramite un processo brevettato che include materiali di scarto. Riutilizzando rifilature e colature delle suole, vengono prodotti anche quadri e lampade, dunque possiamo dire che RBRSL adotta un modello di economia circolare.
L’estate scorsa hai vinto il Sustainability Award ai Tao Awards. Quanto è importante sensibilizzare la Gen Z alla moda sostenibile contro il fast fashion?
Valentina Curzi: Sempre più importante, quando parliamo di sostenibilità, intendiamo la possibilità di portare avanti un progetto che implichi l’equilibrio tra consumo di risorse e la loro rigenerazione, ma anche la possibilità di compiere un’azione che possa soddisfare i nostri bisogni, senza compromettere la possibilità alle generazioni future di fare lo stesso.
Bisogna prendersi più cura degli accessori in nostro possesso. Si devono fare scelte più consapevoli, sapendo che un capo etico ha un valore aggiunto che potrà gratificarci limitando il nostro volume di acquisti. Il fast fashion ci ha indotto ad acquisti frequenti e a basso costo per capi con una vita breve. Il basso costo in realtà ha sempre un prezzo elevato in termini di sfruttamento del lavoro, di riduzione della qualità e purtroppo spesso di inquinamento ambientale. Concedere una vita più lunga agli accessori di qualità che acquistiamo permette di ridurre gli scarti che andrebbero ad impattare sul nostro pianeta. Siamo noi gli abitanti della Terra, e spetta a noi prendercene cura, con conoscenza, rispetto e sguardo costantemente rivolto al futuro.
Esprimi la tua creatività anche in altri ambiti, al di fuori del lavoro? Quali sono le tue passioni oltre al design?
Valentina Curzi: Sì, la mia passione oltre al design è la musica, non a caso il nome del brand è un perfetto connubio tra questi due mondi. Ho iniziato a scrivere canzoni ad 8 anni, non ho mai smesso e nel 2018 ho vinto Area Sanremo giovani. Sono due passioni nelle quali non smetterò mai di credere e cercare di rendere sogni realizzabili.
Ci descrivi la collezione RBRSL FW23?
Valentina Curzi: La sostenibilità continua ad essere un driver imprescindibile per traghettare RBRSL verso nuovi progetti di brand extension. La collezione attuale è composta da 10 modelli, tutti caratterizzati da materiali recuperati da scarti di produzione .
Puoi anticiparci qualcosa sui progetti futuri del brand? Quali sono i nuovi obiettivi di sostenibilità per il 2024?
Valentina Curzi: Si, vorrei introdurre nuovi spin off nell’ambito dell’interior design, in quanto io sono laureata in Architettura d’interni e mi piacerebbe evolvere il brand anche in questo ambito, applicando processi di lavorazione delle calzature ad oggetti d’arredo. Creare un oggetto/accessorio che possa rigenerarsi e avere una nuova vita, magari sotto forma di pianta, perché no? Questo è il mio obiettivo per il 2024.