La Giornata Internazionale della Felicità è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2012, riconoscendo il diritto di ogni persona di essere felice e il ruolo che la felicità gioca nella promozione della pace, della giustizia e dello sviluppo sostenibile.Ecco la classifica dei cibi che ci danno più emozioni e sensazioni positive: dall’energia alla tranquillità, dalla felicità alla gioia
Oggi, 20 marzo 2022, si celebra la Giornata Internazionale della Felicità 2023. Una ricorrenza istituita dall’ONU nel 2012: «La ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità», ha dichiarato infatti l’Organizzazione delle Nazioni Unite.
La data non è casuale: coincide con l’equinozio di primavera, la stagione piena di colori, profumi e nella quale le giornate iniziano ad allungarsi. Tra cibo ed emozioni c’è un forte legame, è risaputo. Ma quali sono i cibi che più degli altri evocano emozioni positive nella nostra mente? Ce lo dice Uber Eats, app specializzata nel delivery di cibo a domicilio che ha commissionato una ricerca su cibo, emozioni e sensazioni. Per il 61% degli intervistati l’odore del cibo è legato a ricordi felici del passato.
Giornata Internazionale della Felicità 2023, il legame tra cibo ed emozioni
In occasione della Giornata Internazionale della Felicità 2023, Uber Eats presenta i risultati di una ricerca su cibo, emozioni e sensazioni condotta con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su 1.200 persone tra i 20 e i 50 anni in Italia.
La ricerca è finalizzata ad analizzare come il cibo sia entrato sempre di più nella sfera emozionale delle persone e come sia capace di trasmettere sensazioni positive, in particolar modo quando c’è bisogno di ritrovare felicità e benessere attraverso le azioni quotidiane. Mangiare non significa soltanto consumare una pietanza per soddisfare l’appetito, ma rappresenta una vera e propria esperienza multisensoriale che abbraccia non solo il gusto, ma tutti e cinque i sensi. Pranzi, cene o semplici spuntini sono occasioni in grado di suscitare piacere e di coinvolgere le dimensioni dello spazio e del tempo.
Il cibo ideale? Nutriente e gustoso
Per il 56% degli intervistati il cibo conta “molto”, un elemento fondamentale che fa la differenza, sollecitando le sensazioni più disparate nel nostro umore e nei nostri palati. Quale significato viene attribuito all’atto del ‘mangiare’? Non il semplice appetito, ma il fatto di consumare cibi nutrienti e al tempo stesso gustosi, questo il significato più importante per il 71% degli italiani intervistati.
Come è noto, a differenza di altre culture del mondo, gli italiani prediligono il pranzo come pasto più importante della giornata (35%). Un elemento invece non del tutto scontato è il luogo in cui consumare il cibo, che in base ai dati emersi dalla ricerca pone ‘casa propria’ al primo posto (34%), al secondo la casa di amici o parenti (24%), seguita da locali o ristoranti (27%) e dall’opzione all’aperto (15%).
Una questione di scelte
Sebbene i valori nutrizionali (54%) o il fattore prezzo (49%) siano elementi importanti nel momento di scegliere una tipologia di cibo, la sensazione che più di altre ci spinge a prendere una decisione è il gusto (63%). Un’altra condizione che implica aspetti emotivi diversi è la modalità con cui si preferisce consumare il cibo. Il 41% degli intervistati preferisce consumare il pasto ordinando da casa, mentre il 25% preferisce mangiare fuori e il 22% opta per mettersi ai fornelli in cucina.
Perché ordinare a casa? Il vero protagonista del food delivery è la qualità del tempo. Il 67% ordina il cibo a domicilio per ‘evitare di cucinare in casa’ e così risparmiare tempo, mentre il 61% preferisce ‘evitare di prepararsi per uscire di casa’. Inoltre il 57% la ritiene una scelta più economica rispetto alle altre.
Anche l’occhio vuole la sua parte
Lo è di sicuro per quel 31% degli intervistati che considera il fattore estetico un elemento molto importante quando si tratta di alimenti, dove soltanto il 9% ha risposto che ‘non conta nulla’. Un piatto di colore caldo suscita prima di tutto ‘energia’ (54%), in secondo luogo ‘calore’ (47%) e infine sicurezza (39%), tutte sensazioni che evocano i nostri primi giorni di vita. Altra percezione quando si passa alle pietanze di colore freddo, che in questo caso ispirano ‘tranquillità’ (54%), ‘appagamento’ (47%) e contentezza (33%).
Il dilemma dolce o salato
Secondo gli intervistati per questa ricerca in occasione della Giornata Internazionale della Felicità 2023, il cibo dolce consente di esprimere ‘gioia’ con il 61% delle preferenze, seguito da ‘dolcezza’ (55%) e ‘consolazione’ (51%). Mentre il cibo salato è più facilmente associato alla ‘felicità’ (62%), sul podio assieme al ‘senso di rigenerazione’ (55%) e il relax (49%). Una categoria a parte è il cibo croccante che mentre viene consumato genera un senso di ricarica nel 59% dei casi, seguito dal ‘piacere’ (53%) e dalla ‘soddisfazione (46%).
Giornata Internazionale della Felicità 2023: i cibi che più ci rendono felici
Esplorando il mondo delle sensazioni, mentre si assapora un cibo ‘che piace’ quella dominante è la ‘felicità’ con il 71% delle preferenze, seguita dal ‘piacere’ (64%) e dalla ‘serenità’ (61%). In quanto alla tipologia di cibo o piatto maggiormente associato alla sensazione di felicità, la cioccolata la fa da padrona, sul podio con pizza e tiramisù, con la frutta in fondo alla classifica:
- Cioccolato fondente
- Pizza
- Tiramisù
- Pasta
- Torta
- Carne
- Panino gourmet
- Pesce
- Frutta di stagione
- Frutta secca
Il cibo, la pace dei sensi
Il profumo di dolci preparati dalla nonna, il piatto preferito o quello che più odiamo, uno dei sensi più arcaici nell’uomo è l’olfatto e il cibo ha una potente componente evocativa. Alla domanda ‘quali sensazioni può trasmettere l’odore di una pietanza’, la risposta che ha segnato più preferenze(61%) è ‘i ricordi felici legati al passato’, seguita da ‘la nostalgia dell’infanzia’ (56%) e ‘luoghi e persone legate a quel piatto’ (52%). Meno importanza viene data al senso del tatto, che il 36% degli intervistati considera poco importante. In quanto a parte del corpo più coinvolta nell’esperienza tattile legata la cibo al primo posto il palato (29%), seguito da labbra (25%) e mani (24%).