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Louis Vuitton, la collezione FW23 esplora l’enigma dello stile francese

Louis Vuitton, la sfilata FW23 e le polemiche sui social
Louis Vuitton ha presentato a Parigi la collezione donna FW23 disegnata da Nicolas Ghesquière. Partendo dai riferimenti all’heritage della maison, lo stilista guarda al futuro e si interroga su cosa sia lo stile francese. In passerella Jung Ho-yeon, global ambassador della maison

Nel Salone da Ballo del Musée d’Orsay Louis Vuitton ha presentato alla Paris Fashion Week la collezione FW23 firmata da Nicolas Ghesquière. Il meraviglioso salone, che richiama lo stile dei decori di Versailles, rispecchia il mood della collezione, che il direttore creativo definisce all’insegna di un «classicismo con twist».

A fare da cornice alla sfilata, una scenografia allestita dall’artista Philippe Parreno. Partendo dall’heritage della Maison, che il prossimo anno celebrerà i suoi 170 anni, e da alcune riflessioni sull’attualità e sulla modernità, Nicolas Ghesquière si interroga su cosa sia lo stile francese. «Il mio lavoro non nasce mai da un’unica fonte di ispirazione. È piuttosto una somma di idee, un insieme di immagini e concetti. C’è uno strato successivo di cose che mi hanno colpito personalmente, a cui sono legato, e che possono illustrare la mia idea, tra le altre, di stile francese».

Louis Vuitton, la sfilata FW23 e le polemiche sui social
Nicolas Ghesquière in passerella per la FW23 di Vuitton

Louis Vuitton FW23

Nella collezione FW23 Ghesquière riprende dunque alcuni schemi classici della maison, ma li rivisita con lo sguardo rivolto al futuro. Mescola l’heritage della maison ad una visione che va oltre l’epoca contemporanea, aggiorna il classicismo con lampi di modernità ed esplora l’enigma dello stile francese.

Louis Vuitton, la sfilata FW23 e le polemiche sui social
Jung Ho-yeon in passerella per Vuitton FW23

In passerella Jung Ho-yeon, la star di Squid Game global ambassador della maison. Piena di movimento e morbidezza, la collezione è una reinterpretazione del formale con nuovi codici sartoriali.

Giubbotti voluminosi si sovrappongono a cappotti lunghi. Sfilano tailleur pantalone, tra i quali spicca un modello con grandi tasche in pelle nera che sembrano sostenute da bretelle. Gli abiti bustier in lana sono portati sopra maglioni pesanti. Un abito presenta un colletto bianco oversize, mentre su altri modelli il colletto e i polsini sono staccati dall’abito. Oversize anche i maglioni, che diventano abiti. E poi pantaloni e gilet maschili, mini dress formati da un top a canotta e una gonna rigida come una crinolina.

La polemica sui colori che rappresentano la Russia

La palette cromatica della FW23 di Vuitton si gioca sulle nuance del tortora, del nero, del grigio e del crema. A far discutere però sono stai i colori rosso e blu, colori che apparivano nel teaser della sfilata.

Una scelta che ha infiammato i social dopo un tweet di Mykhailo Podolyak, funzionario e giornalista ucraino, consigliere del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy. Podolyak ha scritto infatti, in un tweet ricondiviso e visualizzato da migliaia di persone: «Una casa di moda d’élite incentrata sui “nuovi ricchi russi” ha scelto di giocare pubblicamente con i simboli dell’aggressività». È difficile capire se si tratti di un endorsement, o se Vuitton abbia semplicemente ripreso i colori che rappresentano anche la bandiera francese. Al momento la Maison non ha ancora risposto al duro attacco del funzionario ucraino.

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