Balenciaga è tornato alle origini, senza provocazioni, con la sfilata al Louvre della collezione FW23 disegnata da Demna Gvasalia che rivisita la sartoria!
La sfilata di Balenciaga è stata uno degli show più attesi della Paris Fashion Week FW23-24. Non solo perché Demna Gvasalia ha sempre regalato show memorabili, ma soprattutto perché era la prima sfilata dopo lo scandalo che ha travolto il brand pochi mesi fa. Infatti la campagna shock con bambini e allusioni bondage aveva scatenato polemiche, tra boicottaggi e pubbliche prese di distanza di molte star fra cui proprio l’amica Kim Kardashian.
In un’intervista Gvasalia aveva già però anticipato di voler voltare pagina, fare piazza pulita e ricominciare da ciò che ama di più: la sartoria. E così è stato: alla sfilata Balenciaga FW23 sono tornati protagonisti gli abiti e non i messaggi. Proprio come ha rivelato Gvasalia: «In realtà avevo già iniziato a ripensare il format prima dello scandalo. I fatti sono solo serviti ad accelerare il processo. Ho sentito il bisogno di tornare ad esprimere il mio amore per questo mestiere, che è fare i vestiti».
Balenciaga FW23
Già dall’invito alla sfilata Balenciaga, un cartamodello a mo’ di invito, il filo conduttore della sfilata è stato subito chiaro. Perfino la location super minimalista, il Carousel du Louvre, era foderata di tela bianca, la stessa usata per imbastire gli abiti. Lo stilista quindi ha scelto di ripartire là dove tutto è iniziato. Un vero e proprio inno alla sartoria genderless già dalle prime uscite in passerella con cappotti doppiopetto e completi neri oversize.
Sono tornati poi anche i capi iconici della maison. Ovvero gli occhiali a mascherina futuristici, le scarpe calza, le tute sportive anni Novanta, indossate con scarponi a metà tra piste da sci e navicelle spaziali. Le silhouette scolpite di giacche biker e abiti hanno accentuato le spalle, come nelle tute aderenti in jersey o velluto. C’è infine una nuova leggerezza nei vestiti plissettati con stampe floreali e negli abiti da sera scintillanti con paillettes e pizzi, con fiocco in vita. Una sorta di ritorno all’essenzialità nelle forme e nelle silhouette. Sono scomparsi finalmente gli accessori provocazione e le location angoscianti come in un tunnel o nel fango. Dunque è rimasto solo l’essenziale: gli abiti!