Raquel Welch, sex symbol del cinema americano e mondiale, è deceduta all’età di 82 anni dopo una breve malattia. A darne notizia è il sito statunitense Tmz
Raquel Welch, al secolo Jo Raquel Tejada, è morta oggi all’età di 82 anni. Era nata il 5 settembre 1940 a Chicago, dall’ingegnere aeronautico boliviano Armando Carlos Tejada e della britannica Josephine Sarah Hall. Sin dall’adolescenza, la Welch si è fatta notare per la sua bellezza vincendo diversi concorsi di bellezza.
All’età di 18 anni ha sposato James Welch, da cui ha preso il cognome artistico. Prima di lavorare nel cinema, Raquel Welch ha lavorato come modella di biancheria intima e costumi da bagno per le maggiori riviste americane. Da lì la fama e l’approdo in televisione come interprete in diverse serie.
Raquel Welch, l’esordio cinematografico e la carriera da sex symbol
Nel 1964 divorzia dal primo marito e nello stesso anno esordisce al cinema con un piccolo ruolo in “Madame P… e le sue ragazze”. La parte la ottenne grazie al suo manager Patrick Curtis, che avrebbe poi sposato nel 1967.
Raquel Welch entra nell’immaginario delle generazioni degli Anni Sessanta per il ruolo della prosperosa Loana in “Un milione di anni fa” di Don Chaffey. Il manifesto del film, uscito nel 1966, con il primo piano dell’attrice in un provocante e succinto bikini in pelle, diventa in breve un cult e Raquel Welch ottiene la sua consacrazione come sex symbol.
Ma Raquel Welch è riuscita a farsi apprezzare anche come interprete in ruoli intensi o drammatici, ottenendo due nomination ai Golden Globe e vincendolo come migliore attrice in un film commedia per il ruolo di Costanza Bonacieux nella pellicola I tre moschettieri (1973) diretta da Richard Lester, con un cast stellare che comprendeva Richard Chamberlain, Oliver Reed, Charlton Heston, Christopher Lee e Faye Dunaway.
Visto il successo della pellicola, nel 1974 Welch interpretò ancora la parte nel sequel Milady, diretto nuovamente da Lester. Negli anni successivi l’attrice ha recitato in Party selvaggio (1975) di James Ivory, Il principe e il povero (1977) di Richard Fleischer e L’animale (1977) di Claude Zidi, al fianco di Jean-Paul Belmondo. Nel 1987 ottenne la seconda nomination al Golden Globe come miglior attrice in una mini-serie o film per la televisione con Quando morire di Paul Wendkos, questa volta senza vincere il premio.