Si chiude con Marco Mengoni vincitore annunciato la 73° edizione del Festival di Sanremo, già ribattezzato come il Festival dei record. Secondo arriva Lazza con terzo Mr. Rain, seguiti al quarto posto da Ultimo e quinto Tananai
Durante la finale di Sanremo 2023, standing ovation per Gino Paoli e Ornella Vanoni, il messaggio di Zelensky, il bacio rubato da Rosa Chemical a Fedez davanti a Chiara Ferragni e poi commentato da Fiorello.
Boom di ascolti e immancabili polemiche per la Rai, che al termine del festival si gode il successo di un evento che ha prodotto numeri senza precedenti, con una media ascolti totale del 60% di share. E intanto l’Italia aspetta già la conferma di Amadeus per Sanremo 2024.
Sanremo 73 è il Festival dei record che dà voce anche a Zelensky
Quella appena conclusa è l’edizione più seguita di sempre. Il 73° Festival di Sanremo glorifica in primis Amadeus, le sue scelte artistiche, musicali e umane, per una kermesse che ha guidato trend TV, social, radio, con la totale egemonia di share per la durata di tutte le cinque serate. Per dirne bene, per dirne male… poco importa: l’importante in fondo è parlare di Sanremo che, nonostante abbia ormai calato il suo settantatreesimo sipario, continuerà a far discutere ancora per giorni.
Il tutto anche grazie al messaggio giunto da Zelensky e letto da Amadeus, per poi esser seguito dall’esibizione del gruppo ucraino Antytila. Le parole del Premier ucraino, giudicate ininfluenti da molti, hanno sottolineato la volontà dell’Ucraina di continuare a combattere per vincere una guerra iniziata dalla Russia. Zelensky conclude il suo messaggio ringraziando il festival, l’Italia e il suo Governo per la vicinanza al popolo ucraino e infine, invita il vincitore del festival a Kiev, per cantare in quello che sarà il giorno della vittoria – per lui – senza dubbio dell’Ucraina.
Sanremo 2023, cos’è successo nella finale? Dal ritorno di Chiara Ferragni a Morandi che omaggia Lucio Dalla
È più che serrato il ritmo della finalissima sanremese, aperta da Amadeus e Gianni Morandi, che ritrovano sul palco l’icona digitale Chiara Ferragni, interprete sia nella prima che nell’ultima serata, di un fashion-storytelling dedicato alla forza ed all’affermazione delle donne.
Dopo un’intro istituzionale e patriottico proposto dall’Inno di Mameli eseguito dalla Banda dell’Aeronautica – con tanto di ‘chiamata alla leva’ da parte del Generale Goretti -, è Morandi per primo a scuotere i cuori della platea, con un omaggio a Lucio Dalla che lascia tutti sospesi tra terra e cielo. La commozione del cantante si tocca con mano, per un prezioso regalo che ricorda il cantautore e amico bolognese, la sua profondità e la sua forte mancanza.
Gino Paoli strappa applausi all’Ariston
Continuano le emozioni con l’arrivo di Gino Paoli che, insieme al pianista Danilo Rea, esegue tre dei suoi brani più noti e cari agli spettatori, arricchendo il tutto con un aneddoto che viene dal passato e che vedeva protagonista Little Tony che, all’inizio della sua carriera, si rivolse a lui dopo esser stato tradito dalla sua fidanzata del tempo. Un momento inaspettato che ha suscitato l’ilarità dell’Ariston, con Amadeus e Morandi impegnati ad ‘arginare’ simpaticamente i ricordi di Paoli.
Bellissima e con classe da vendere, scende le scale anche Luisa Ranieri che, nella serata di stasera (domenica 12 febbraio), sarà in onda su Rai1 con l’ultima puntata della fortunata fiction “Le indagini di Lolita Lobosco”, per poi tornare in video nel cast dell’ultimo film di Ferzan Özpetek dal titolo “Nuovo Olimpo”, che segnerà il debutto del regista turco sulla piattaforma Netflix.
Depeche Mode, Achille Lauro, Salmo, Ornella Vanoni, ospiti della finale di Sanremo 2023
Super ospiti della finale di Sanremo 2023 i grandi Depeche Mode, che si sono resi protagonisti di una performance di spessore, che anticipa l’inizio del tour internazionale che li vedrà presenti anche in Italia. Nel contempo, all’esterno del teatro, il palco Suzuki vede come ultima esibizione della settimana quella di Achille Lauro, in una performance che sembra passare inosservata perché purtroppo, segue l’improvvisata di Rosa Chemical che in diretta mondiale bacia Fedez all’insaputa di tutti.
Invece il palco del Beach Club di Costa Smeralda chiude con la grande energia di Salmo che omaggia Zucchero. Dopo Gino Paoli arriva anche Ornella Vanoni, pronta anche lei a rivolgersi a Fedez, vero e proprio catalizzatore delle attenzioni generali nell’ultima serata. L’esibizione di Ornella regala quattro grandi successi eseguiti dall’artista con la solita classe che sembra non abbandonarla mai.
Un Sanremo molto social grazie a Chiara Ferragni e Fedez
E mentre la gara prosegue, tra baci rubati e sincere dichiarazioni di gratitudine ad Amadeus dai concorrenti in gara, Sanremo si scopre sempre più social, complice la coppia Ferragni-Fedez che, in soli cinque giorni, ha contribuito a digitalizzare ancor di più l’opera di svecchiamento del nostro Paese. Il percorso (voluto e spontaneo all’unisono), è passato anche e soprattutto attraverso la creazione da parte della Ferragni, di quel profilo individuale @amadeusonoio – che nell’ultima notte sanremese a superato il milione e seicentomila followers -, utilizzato anche per il collegamento in diretta con Fiorello che, come al suo solito, s’è reso protagonista di cinque improvvisi minuti di puro show.
Il commento di Fiorello in diretta Instagram al Festival di Sanremo
Irresistibili le parole del fenomeno Fiorello che, in diretta instagram, ha dichiarato: «Serata tranquilla stasera eh? Vi siete già guadagnati la prima pagina di domani sull’Avvenire. Certo, sarebbe stato bello Rosa Chemical avesse baciato invece di Fedez, quei due sul divano, gli artigiani della qualità. Ma fatemi vedere Stefano Coletta per l’ultima volta, perché tanto lo so domani che fine farà. Stefano, ma tu avevi controllato i testi di Gino Paoli?» – alludendo alla polemica mattutina da parte di alcuni giornalisti che hanno chiesto a Coletta, se avesse controllato il testo della performance di Fedez della seconda serata –, e poi prosegue: «Ma poi c’è stato Achille Lauro che però, dopo Rosa Chemical, sembrava più Cristina D’Avena. Poi so’ arrivati pure i Cugini di Campagna… ragazzi ma che momento è stato? Certo, domani i dirigenti Rai andranno tutti a casa, però è stato bellissimo!», ha concluso ‘Fiore’ sull’ovazione del pubblico dell’Ariston.
Le pagelle della finale di Sanremo 73
Ma le ultime pagelle di Sanremo 73 non possono più attendere. Wondernet Magazine ha seguito il festival in tutti i suoi accadimenti e soprattutto, prestando attenzione alla musica ed alle canzoni in gara. E allora, non indugiamo ulteriormente e andiamo al dunque.
Elodie – “Due” consegna al Festival di Sanremo 2023 una Elodie in forma strabiliante e capace di ogni cosa. Il pezzo non è forte come i suoi precedenti, ma il ritmo incalza e il testo funziona. Premesso che, in questo momento, Elodie potrebbe cantare qualsiasi cosa, risultando comunque sempre una regina. “Per me le cose sono due: le lacrime mie o le lacrime tue”, è già un mantra. Voto 8,5.
Colla Zio – Forse, con il loro brano “Non mi va”, avrebbero potuto ripercorrere la strada sanremese de Lo Stato Sociale, ma la gara di quest’anno non era facile e la loro preparazione, non era la stessa dei loro colleghi. Da rivedere con curiosità. Voto 6,5.
Mara Sattei – “Duemilaminuti” toccherà i cuori di molti innamorati e questa è già una certezza. Il percorso complessivo della Sattei al festival, avrebbe potuto raccontare di più. Occasione mancata ma con buone prospettive sul futuro. Voto 6,5.
Tananai – “Tango” consacra il giovane artista nella cinquina d’oro ma lo vede fermarsi al quinto posto, quando avrebbe potuto tranquillamente superare anche Ultimo. Un anno d’oro per Tananai che, nella sua personale classifica balza da quell’ultimo posto del 2022, ad un piazzamento vincente del 2023. Inaspettato quanto gradito. Voto 7,5.
Giorgia fuori dalla cinquina finale, Lazza rivelazione di Sanremo 2023
Colapesce Dimartino – “Splash” è un irresistibile viaggio all’interno del mondo dal sapore vintage dei due artisti siciliani. Ascoltato fuori dal festival, sembra non avere eguali. In ogni caso per i due, nel complesso è stato un ottimo secondo festival. Voto 8,5.
Giorgia – “Parole dette male” non è un pezzo facile e arriva con ritardo al cuore del pubblico. Nel complesso però, il raro talento di Giorgia non può (e non deve) mai passare inosservato. La classifica la premia con un sesto posto che però, la taglia fuori dalla cinquina dei finalisti. Sperando sia un arrivederci. Voto 8.
Modà – “Lasciami” dei Modà, ha una storia paragonabile a quella di “Alba”, il brano di Ultimo. Non offre al pubblico nuove prospettive musicali da parte della band guidata da Kekko Silvestre, ma è sufficiente per far sì che il gruppo concluda la sua avventura sanremese nella prima parte della classifica. Q.B., si dice in cucina. Voto 6.
Ultimo – “Alba” non ha niente di nuovo e racconta il mondo di Ultimo per come abbiamo imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo. E tanto basta al cantautore romano per classificarsi tra i primi cinque brani del festival. Forse però, sembra giusto dirlo, immeritatamente. Voto 6.
Lazza – “Cenere” è un pezzo bomba che produrrà milioni di visualizzazioni. Oltre ogni aspettativa. Energia, talento e preparazione per un palco che solitamente non premia artisti di questo tipo. Rivelazione. Voto 8.
Marco Mengoni, vittoria annunciata (e strameritata)
Marco Mengoni – “Due vite” era il brano dato per vincente ancor prima dell’inizio del festival. Un pronostico che ha visto la sua conferma non solo nella fase finale della kermesse, ma per tutto l’arco della manifestazione guidata sempre al primo posto. Il brano è cresciuto di sera in sera, insieme a Mengoni che, durante la finale, è esploso in tutto il suo raro talento. Inarrivabile. Voto 10.
Rosa Chemical – “Made in Italy” è già in rotazione a tamburo battente. Ma il pezzo di Rosa Chemical non è solo un tormentone annunciato, che risulta perfettamente funzionante nella sua costruzione musicale e di testo. Questo brano è il personale inno alla libertà di pensiero e di espressione, di colui che è stato l’artista più discusso di Sanremo 2023. Rosa Chemical racconta con sfrontata naturalezza la nuova rivoluzione sessuale e di genere che, già da tempo, vede coinvolte le nuove generazioni che non si riconoscono più all’interno di quel segmento di ‘identità di genere binarie’, che non sono, non saranno e non potranno essere mai più sufficienti in un tempo che viaggia sull’onda della fluidità.
E il twerk sulle gambe di Fedez con improvviso e rubato bacio finale – con tanto di lingua -, al termine dell’ultima esibizione di Rosa Chemical, sono il colpo di teatro più riuscito della storia degli ultimi festival. Roba da far impallidire anche il miglior Achille Lauro. Voto 8,5.
Cugini di Campagna – La loro “Lettera 22” rilancia il gruppo che sicuramente, vivrà una nuova primavera grazie ad un brano che funziona. Oltre “Anima mia” e “Meravigliosamente” c’è di più. Per loro un buon Sanremo. Voto 7.
Madame – Si dice che ‘i cavalli di razza si vedono all’arrivo’ ma, nel suo caso, la stoffa della fuoriclasse s’è vista sin dall’inizio del suo percorso nel mondo della musica. Madame è un’artista dalla ‘A’ maiuscola, un fenomeno generazionale che illumina tutto il panorama a lei coetaneo e non solo, che può soltanto guardarla da lontano. “Il bene nel male” avrebbe potuto avere di più, ma non importa, Madame ha già vinto e vincerà ancora moltissimo. Superiore. Voto 9.
Ariete – La giovanissima cantautrice che viene da Anzio, ha confezionato insieme a Calcutta un brano che in questi giorni, è comparso con frequenza tra le stories dei vecchi e nuovi fans. “Mare di guai” porta con sé un bel messaggio d’amore dal sapore universale. Voto 7.
Mr.Rain – “Supereroi” chiude al terzo posto il suo viaggio, per un Mr.Rain che, insieme al nuovo e Tananai e Lazza, è tra le rivelazioni di Sanremo 2023. Performance equilibrata e nel complesso: un festival da vincitore. Voto 7,5.
Paola & Chiara – Le regine della dance fanno “Furore”, soprattutto sulla rete. Un po’ meno in gara, per cui terminano a metà classifica. Si poteva fare di più, ma il pezzo è già un tormentone. Voto 7,5.
Levante – “Vivo”, più la si ascolta e più sembra funzionare. Lanciata in rete insieme al raffinato videoclip coreografato dal prezioso lavoro di Macia Del Prete, avrà vita felice nelle radio italiane. Piazzamento finale ingiustificato. Voto 7,5.
LDA – “Se poi domani” racconta un’altra faccia delle nuove generazioni, quella più romantica e delicata che alimenta il mondo di LDA, che sul palco di Sanremo non paga il suo esser figlio d’arte, poiché dimostra in modo equilibrato le sue abilità espressive e l’amore per soul e R&B. Voto 7.
Coma_Cose – “L’addio non è una possibilità” è una dichiarazione d’amore scritta con grande sentimento, lo stesso che i Coma_Cose dimostrano con sincerità sul palco dell’Ariston. E il Festival li premia con la vittoria per il miglior testo. Il regalo migliore e di buon auspicio per il matrimonio dei due, annunciato in pieno Sanremo 2023. Voto 7,5.
Olly – Rispetto ai primi ascolti “Polvere” risulta più gradevole, complice la maggiore sicurezza del giovane interprete che già durante la kermesse, è stato tra i più trasmessi in radio. Voto 6,5.
Articolo 31 – “Un bel viaggio” è stato più che altro un viaggio catartico, fatto di musica e memoria che premiano prima di tutto, i tanti fans che da anni hanno sperato di rivedere J-Ax e Dj-Jad di nuovo insieme. L’abbraccio finale tra i due al termine di un’ultima performance carica di un’energia d’altri tempi, è il personale premio vinto dai due rapper che hanno fatto e continuano a fare la storia del genere in Italia. Ad honorem e agli anni ’90. Voto 8.
Will – Il giovane cantante non è uno “Stupido”, come titola la sua canzone. Lo sa che questo primo Sanremo è solo l’inizio di un percorso in cui, ci auguriamo con speranza, che possa non omologarsi troppo a tutta la nuova generazione musicale in cui, per guadagnare qualche like in più si potrebbero perdere punti di personalità. Con fiducia. Voto 6.
Leo Gassmann – “Sono il padre del codice 23”, twitta teneramente Alessandro Gassmann a inizio serata dal suo account, per sostenere quel “Terzo cuore” mostrato dal figlio Leo a Sanremo 2023. La classifica lo vede arrivare al diciottesimo posto ma, in ogni caso, qualsiasi fosse stato il suo piazzamento, il giovane cantante ha vinto la sua gara personale con un bel messaggio di speranza per le nuove generazioni. Perché se i coetanei di Leo sono come Leo, allora possiamo credere che qualcosa potrà davvero migliorare. “Viva quelli che scelgono sempre il bene rispetto al male… lavoriamo tutti per un mondo migliore”, dice lasciando il palco dopo una più che buona esibizione. Parole d’ordine: umiltà e positività. Voto 7.
Gianmaria – Energia da vendere per il vincitore di Sanremo Giovani, ma tutto quello che il ragazzo può dare, non basta a fargli scalare la classifica per puntare più in alto. In ogni caso, il “Mostro” di Gianmaria è solo all’inizio del suo viaggio. Voto 6.
Anna Oxa – Si esibisce tra gli ultimi e questo non facilita le cose. Eppure, in barba all’attesa della diretta, alle polemiche della settimana, agli “apprezzamenti” poco felici di molte penne gettonate, la Oxa lascia che sia la sua voce a rispondere. Perché in fondo la gara per un’artista di tale spessore, può (e deve) contare poco. Quel che importa è il messaggio. “Sali (Canto dell’anima)” non è il pezzo più votato di questo Sanremo, ma di certo è un viaggio verso un pensiero più alto della concezione che ogni uomo e donna dovrebbe avere di sé, per provare con forza ad ‘essere’ ancor prima di ‘apparire’. Esibizione di livello per un festival che non l’ha mai compresa. Voto 8,5.
Shari – “Egoista” non è il pezzo dell’anno ma l’ultima performance premia Shari, liberatasi da quei tacchi forse poco comodi e da quel fremito del debutto, che forse non le permetteva di andare a briglia sciolta. Pronta al decollo. Voto 6.
Gianluca Grignani – “Questa canzone te la canto adesso, perché tu sappia che ti amo lo stesso. E per il resto, ognuno giudichi sé stesso”. Grignani è un ‘poeta maledetto’ della contemporaneità, che scrive e descrive la vita e i suoi personali tormenti, che hanno composto il suo viaggio di andata e ritorno dall’inferno. “Quando ti manca il fiato” è servita a Gianluca per quella ‘destinazione paradiso’ che gli ha riempito il cuore. L’abbraccio dell’Ariston che festeggia il suo ritorno alla vita e alla musica, è la più bella vittoria che nessun premio può eguagliare. Bentornato poeta. Voto 8.
Sethu – Tanta energia che affonda delle giovani radici nell’amore per il punk. Per tutto l’arco del festival, le “Cause perse” di Sethu non hanno mai convinto il pubblico, che ha mantenuto il cantante sempre in ultima posizione. Per lui, una performance dal ‘sapor di libertà’. Alla speranza. Voto 6.
I premi assegnati dal Festival di Sanremo 2023
I due attesi e ambiti “Premio della Critica Mia Martini e Lucio Dalla”, assegnati dalle due sale stampa del festival, sono stati assegnati entrambi a Colapesce Dimartino. Il “Premio Miglior Composizione Musicale Giancarlo Bigazzi” invece, è stato consegnato a Marco Mengoni dal maestro Leonardo De Amicis, che ha guidato l’orchestra pregevolmente per tutto l’arco delle cinque serate. Infine il “Premio Sergio Barzotti” per il miglior testo è andato al brano dei Coma_Cose.
L’edizione 2023 del Festival di Sanremo si chiude con la vittoria indiscussa di Marco Mengoni, alla guida della classifica in prima posizione per tutto il tempo della kermesse. Oltre al primo posto in gara e al premio per la miglior musica, Mengoni ha trionfato anche nella serata dei duetti, ritirando il premio della Città di Sanremo e quello per la migliore cover.
Suona l’orchestra per il vincitore, trionfa la canzone migliore e più votata. Cala il sipario mentre i riflettori si spengono sull’edizione più riuscita dell’era Amadeus. Nella speranza che questo sia solo un “arrivederci” al 2024, perché con risultati di questo tipo, per dirla con le parole dei Coma_Cose: “l’addio non è una possibilità”.