Un lutto pesantissimo per il mondo della moda che ieri ha perso Vivienne Westwood creatrice di moda brit punk, eccentrica, ribelle e fuori da ogni schema!
Addio a Vivienne Westwood. La stilista brit aveva 81 anni. Un lutto pesantissimo per il mondo della moda che ieri a Londra ha perso una creatrice eccentrica, ribelle e fuori da ogni schema. Era malata da tempo ma non ha mai voluto rendere pubblica la sua malattia. Le sue condizioni erano peggiorate negli ultimi giorni.
L’annuncio della scomparsa tramite un post Instagram: «Vivienne Westwood è morta oggi, serenamente e circondata dalla sua famiglia, a Clapham, nel sud di Londra. Vivienne ha continuato a fare le cose che amava, fino all’ultimo momento, disegnando, lavorando, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio. Ha condotto una vita straordinaria».
L’Ex enfant terrible della Swingin’ London ha segnato la storia del costume con il suo stile punk e guadagnando il titolo di Dama dell’Ordine dell’impero Britannico. La passerella è stata il suo manifesto politico in oltre 50 anni di storia.
La storia di Vivienne Westwood
Dopo l’infanzia trascorsa in un piccolo villaggio del Derbyshire con il padre Gordon Swire e la madre Dora, si trasferisce a Londra, nel 1958, dove studia oreficeria e moda. Sposa nel 1962 Derek Westwood, ma è l’incontro con Malcom McLaren, che sarebbe poi diventato il manager dei leggendari Sex Pistols, a cambiarle la vita. Nel 1971 i due aprono il loro primo, rivoluzionario negozio, Let it Rock, all’iconico 430 di King’s Road. Negli anni lo store cambia nome diverse volte mantenendo però la sua missione di crogiolo di nuove tendenze, captate per le strade, tra le subculture giovanili nel loro nascere.
La sua grandezza? Irrompere nella moda, scardinandone da dentro le certezze a colpi di creatività. Continuando con coerenza la sua ricerca artistica, con la collezione Pirate, una pietra miliare della storia della moda del XX secolo, che segna l’irrompere della sua sterminata conoscenza per la storia della moda e del costume in tutte le sue epoche, nelle sue collezioni. Non a caso il corsetto, quello che arrivava dal XVII secolo, continua ora a essere uno dei suoi capi più iconici.
Tra gender fluid e sostenibilità
Negli anni ‘80 la Westwood esplora territori e suggestioni dello stile tribale e post atomico, quindi è tra le prime a infrangere le barriere tra il maschile e il femminile. Dunque inventa il gender fluid prima ancora che l’espressione esistesse, mandando in passerella uomini in gonna, prendendo spunto dal kilt scozzese.
Indimenticabili anche i suoi accessori, dai gioielli con forme falliche agli stivali Pirate Boot, fino alle altissime zeppe che riuscirono nell’impresa di far cadere il passerella persino super top pronta a tutto come Naomi Campbell. Negli ultimi anni si è fatto sempre più profondo e totalizzante il suo impegno sociale e politico, portato avanti dalla stilista sostanzialmente dalle sue collezioni in passerella, diventate manifesti programmatici a favore dei diritti civili, ma anche di un’autentica consapevolezza ecologista. L’ultima battaglia? La sostenibilità!