“Sono qui, Nadia Toffa”, scritto da Cristina Corrado, è un’opera intensa ed emozionante in cui l’autrice racconta come, attraverso la metafonia, ha instaurato uno speciale rapporto medianico con Nadia Toffa
In “Sono qui, Nadia Toffa”, Cristina Corrada racconta l’incontro, attraverso la metafonia, con Nadia Toffa, l’amata giornalista e conduttrice de “Le Iene” scomparsa nel 2019 ad appena quarant’anni. L’autrice vive e lavora a Voghera, e si occupa da molto tempo di metafonia insieme alla sua compagna Ramona. Conosciuta anche come psicofonia o transcomunicazione, per chi ci crede è la comunicazione, di solito attraverso un registratore, con i defunti.
Con un’introduzione della scrittrice e giornalista Paola Giovetti e un’appendice dell’esperto di metafonia Paolo Presi, il volume è un saggio in cui l’autrice racconta delle sue ricerche e delle sue esperienze con la metafonia. Per descrivere questo fenomeno, ha deciso di portare all’attenzione dei lettori il suo incontro più significativo.
Cristina Corrada: «Nadia Toffa ha cercato un contatto con me»
È stata proprio Nadia, pochi giorni dopo la sua morte fisica, a cercare un contatto con Cristina tramite un sogno. Tra loro c’è infatti una speciale connessione emotiva che viene spiegata alla fine del testo, e che ha permesso alle due donne di relazionarsi e di comprendersi.
«Mentre ero a tavola con la mia compagna Ramona sentii improvviso e irresistibile il bisogno di fare una seduta di metafonia, attività alla quale io e Ramona ci dedichiamo da tempo. Mi alzai subito, preparai tutto, mi sintonizzai come al solito su una stazione inglese e chiesi se qualcuno voleva mettersi in contatto con me. Il miracolo avvenne dopo pochi attimi: su una base musicale sentimmo chiare e nette queste parole: Sono qui, Nadia Toffa», racconta Cristina Corrada.
Le parole della signora Margherita, mamma di Nadia Toffa
Cristina Corrada parla anche del prezioso legame che ha instaurato con la madre della giornalista, la signora Margherita. La mamma, avendo sempre avvertito la presenza di sua figlia accanto a sé, ha subito accettato quello che l’autrice chiama “Il ritorno di Nadia”.
La donna ha effettivamente riconosciuto dalle registrazioni la voce di sua figlia, ed ha affermato che alcune cose da lei dette non potevano assolutamente essere di dominio pubblico. Dalle parole di Margherita: «Non ho avuto dubbi, grazie a Cristina ho la certezza che Nadia è viva, ha subito voluto dare notizia di sé, segue la nostra vita, non ci abbandona. Al tempo stesso sta seguendo il suo cammino evolutivo, parla di dimensioni diverse, del piano astrale dove ha visto e rivisitato la sua vita terrena, dei compiti che ora svolge, compiti di accoglienza delle anime che arrivano sconvolte dalla pandemia e dalla guerra… e anche in questo la riconosco, lei che era sempre a fianco dei più deboli, lei che combatteva contro tutte le ingiustizie».
Cos’è la metafonia
“Sono qui, Nadia Toffa. Quando ascoltiamo con l’anima i miracoli possono accadere” di Cristina Corrada è un’interessante opera in cui si parla di metafonia, detta anche psicofonia. Ma di cosa si tratta? È la pratica di registrare le “voci” dei trapassati su un nastro magnetico. Il fenomeno fu scoperto alla fine degli anni Cinquanta dal regista svedese Friedrich Jürgenson, che aveva lasciato in un bosco un registratore acceso per captare il cinguettio di certi uccelli. Al riascolto, aveva udito non i versi degli animali ma delle voci umane, soprattutto quella della madre defunta, che con stupore aveva riconosciuto immediatamente per il timbro e per ciò che diceva. Da allora in molti si sono cimentati in questa pratica molto discussa e in alcuni casi osteggiata dagli scettici. L’autrice ha deciso quindi di presentare un’opera in cui vi è la storia del suo rapporto con la metafonia e in cui dimostra come, attraverso essa, si possano ricevere messaggi dall’aldilà.
“Sono qui, Nadia Toffa. Quando ascoltiamo con l’anima i miracoli possono accadere”, il libro di Cristina Corrada
Casa Editrice: Edizioni Mediterranee
Pagine: 176
Prezzo: 14,50 €