È capitato anche a voi di classificare un profumo come il vostro “preferito” in assoluto? O di notare come una fragranza vi dia delle sensazioni positive (o negative) in modo inspiegabile? A descrivere come questo accade è la psicologia del profumo
Non tutti sanno che anche i profumi hanno un loro linguaggio e che il nostro modo di percepirli è legato anche ai nostri ricordi e alle esperienze vissute. La psicologia del profumo in questo senso ci è utile a svelare il significato profondo del nostro rapporto con gli odori e le fragranze.
«Il profumo che si sceglie, veste come un abito e contribuisce a completare la definizione della propria identità», spiega la psicologa della moda Paola Pizza a Vogue. «Dopo aver scelto abiti, accessori, colori, make up e hairstyling, il profumo arricchisce la propria comunicazione con una nota olfattiva per farsi ricordare».
Il profumo e la connessione tra olfatto e memoria
«Gli odori, infatti, trasmettono molte informazioni che si ricordano più delle immagini e hanno un forte potere evocativo. Un aroma ci fa ricordare una persona anche in sua essenza, il naso spesso è la via della memoria», continua Paola Pizza.
La psicologia del profumo considera infatti gli odori, proprio come il modo di vestire, un linguaggio non verbale utile per acquisire informazioni, che saranno poi elaborate dal cervello influenzando anche le nostre emozioni.
L’influenza di un profumo o di un odore sul cervello
Gli odori possono addirittura influenzare l’umore, il comportamento, i pensieri ed agiscono nell’ambito dell’attrazione e della sessualità. Questo perché penetrano direttamente nel nostro cervello attraverso il naso e raggiungono il sistema limbico, evocando forti emozioni, dalla gioia al disgusto fino all’ottimismo o alla delusione.
Inoltre, l’olfatto è forse il più “intuitivo” dei cinque sensi, dato che è l’unico che non viene “processato” ma trasmette informazioni dirette al cervello, tanto che resta attivo anche durante il sonno a differenza degli altri sensi.
L’effetto Proust
Per descrivere il rapporto tra memoria, emozione e profumo, si parla precisamente di “effetto Proust“, proprio perché lo scrittore Marcel Proust descrisse accuratamente questa alchimia che esiste tra gli odori e le nostre emozioni.
Ecco che una fragranza può portare gioia, tranquillità e sicurezza perché riesce ad attivare ricordi positivi. Invece, se l’odore è associato a un ricordo sgradevole, può anche causare sentimenti spiacevoli come fastidio o anche tristezza.
Tutto dipende da fattori inconsci, ricordi ed esperienze vissute e associate ad una fragranza o ad un odore. Per questo, il “profumo preferito” non è mai lo stesso per ciascuno, anzi è risaputamente personalissimo (…e difficile da scegliere per qualcuno come regalo!).