La collezione Uomo Primavera/Estate 2023 disegnata da Kean e Veronica Etro celebra la potenza selvaggia e primordiale della poesia, come utopia realizzata e modo di dar forma al caos interiore
Etro ha presentato a Milano Moda Uomo la sua collezione Primavera/Estate 2023. Un omaggio alla poesia, che oppone la purezza del sentimento alla necessità di essere concreti, pragmatici, produttivi.
Un’espressione che ha una potenza selvaggia e primordiale. Nasce infatti dall’urgenza profondamente umana di dar forma a impressioni, umori, sensazioni, esprimendoli attraverso la parola.
Etro, la sfilata Uomo Primavera/Estate 2023
La collezione Uomo disegnata da Kean e Veronica Etro per la Primavera/Estate 2023, in attesa del debutto del nuovo direttore creativo Marco De Vincenzo con la SS23 a Milano Moda Donna, celebra dunque la poesia come utopia realizzata e modo di dar forma al caos interiore. Sentimentale nel movimento che la genera, la poesia è un florilegio carnoso e carnale di sentimenti delicati e sensuali, composti in una lingua che li asciuga e li ritma per amplificarli. Il processo di riduzione e alleggerimento è lo stesso del comporre versi: si scarnifica per massimizzare. Il ritmo circadiano segue il percorso di una giornata. Apre nella delicatezza bianca e neutra del mattino, brucia nella luce zenitale che arde, scintilla in un notturno stellato, percorso da trame metalliche.
La collezione Etro Uomo Primavera/Estate 2023 un lussureggiare di fiori e di motivi, su forme che invece appaiono essenziali, come un distico o un haiku: il caftano, il kimono, la souvenir jacket. Ma anche il blazer chiuso da un obi, il pullover, la camicia, e poi gli shorts da boxeur, la camicia lunghissima, il cappotto leggero immateriale. Il corpo maschile si percepisce dietro le reti, attraverso le perforature del sangallo che percorrono maglie e camicie, nelle trasparenze di materie impalpabili come le sete dei caftani, i lini degli abiti e il cotone metallizzato, sotto il fluire di rasi stropicciati nei completi sartoriali, la sensualità dei costumi da bagno indossati con la camicia.
I volumi sono morbidi, e accompagnano il movimento. Scarpe dalle suole di corda e sandali suggellano l’idea di leggerezza. Altrimenti si va scalzi, per riconnettersi alla terra, celebrando la poesia come utopia del dolce far niente, ma del massimo peso, venata di erotismo gentile.